Porsche: freni elettrici innovativi per lo standard Euro 7

M Magarini
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Il peso elevato delle auto elettriche è un problema più a livello di telaio che di dinamica di guida. La grande coppia dei propulsori a zero emissioni viene trasferita immediatamente mediante una trasmissione ad una velocità. Ma la criticità del peso supplementare dovuto alla batteria ha un effetto peggiore, sia per le sospensioni sia per i freni. Due componenti che devono essere maggiormente rinforzate rispetto a un modello a combustione interna. Soprattutto sulla seconda bisogna lavorare, in quanto sono essenziale per arrestare completamente la marcia del mezzo. Mentre la stragrande maggioranza dei Costruttori delle vetture full electric si impegna a ingrandire i freni, Porsche scommette sul contrario. La Casa di Stoccarda cerca di affrontare la questione secondo una logica agli antipodi, convinta di poter trarre maggiori benefici in confronto alle rivali.

La Taycan ne è un chiaro esempio, poiché ha un sistema in cui, quando si preme il pedale del freno, i motori elettrici passano alla modalità di generazione di energia. Quindi, non muovono le ruote, ma frenano e rigenerano l’energia cinetica, trasformandola in elettricità immagazzinata nella batteria. Una soluzione che, nella Taycan Turbo S, può produrre fino a 290 kW e incrementare l’autonomia del 30 per cento.

Porsche scommette sulla frenata elettrica senza pedale

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L’idea messa in atto dai tecnici della Porsche è resa possibile da un doppio impianto, idraulico ed elettrico. Ma il primo funziona solo a partire da una velocità di 5 km/h, quando i motori elettrici girano appena, perciò è poco sfruttato. La sfida su cui l’azienda è all’opera consiste nel combinare la frenata rigenerativa e idraulica senza che il guidatore percepisca la transizione. Nella concezione “classica”, la coppia frenante generata dai propulsori è invariabile, l’opposto dell’idraulica, motivo per cui il conducente avverte una specie di scossa.

Il fine principale è eliminare il fastidioso effetto. Di conseguenza, i tecnici Porsche si affidano a due algoritmi che lavorano all’unisono: uno analizza costantemente la guida per distribuire la forza frenante tra gli assi, il secondo per delineare la giusta quantità di coppia da inviare a ciascun asse. Tuttavia, per Porsche l’ideale sarebbe un unico algoritmo così potente da svolgere tale doppia funzione.

Euro 7: l’obiettivo dei nuovi freni elettrici

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L’azienda tedesca ha già chiarito che le sue full electric non avranno un solo pedale, come altri modelli sul mercato. Non considerano la soluzione l’ideale né per la frenata né per il recupero di energia. Gli esperti Porsche hanno testato il principio tecnico di un singolo pedale, giungendo a una scoperta: prima recuperano energia e poi la convertono in elettricità, raddoppiando le perdite di energia.

Un progresso importante, manifesto dell’elevata tecnologia interna della Porsche, forte, però, di un importante background. Il futuro standard Euro 7, in arrivo nel 2026, influenzerà le auto elettriche in termini di emissioni dei freni. Il marchio tedesco vuole evitare a tutti i costi il ​​minimo livello di particelle. Pertanto, il sistema frenante ridurrà il più possibile l’usura delle pastiglie dei freni utilizzate dall’impianto idraulico, mantenendo i dischi più puliti.

La Commissione Europea ha decretato che il protocollo Euro 7 avrà un effetto pure sulle bev, poiché ne andrà ad accertare gli effettivi livelli di inquinamento. Le bev finiranno per la prima volta sotto la lente d’ingrandimento dell’organo deputato a monitorare le emissioni. Il testo finale resta da definire e nel corso della prossima estate potrebbero esserci degli sviluppi importanti in proposito. La stesura del documento permetterà di capire la severità delle misure adottate. Nel frattempo, il nuovo numero uno dell’Acea, Luca de Meo, ha espresso critiche nei confronti dell’Euro 7.

Secondo il massimo rappresentante del gruppo Renault destinare grossi fondi per andare incontro alla normativa significa avere più benefici che costi. Lo stesso importo verrebbe destinato in maniera più proficua evitando di restare in regola con i mezzi a benzina e diesel. Per ottenere dei risultati soddisfacenti in quanto alla diffusione delle bev, ad avviso di de Meo è essenziale un approccio differente delle istituzioni politiche.

Finora hanno deciso di adottare una condotta sanzionatoria per i trasgressori, mentre sarebbe il caso di promuovere attraverso degli incentivi un comportamento virtuoso. La stessa filosofia adottata già con successo dagli Stati Uniti e dalla Cina, le principali rivali nella corsa all’elettrico. L’Acea ha, intanto, accolto con parole positive il Green Industrial Plan illustrato dall’Ue.

 

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