Renault: addio alle auto termiche nel 2030? Non più così sicuro

M Magarini
L’addio di Renault alle auto termiche, dato finora per scontato nel 2030, smette di essere così sicuro: i motivi
Renault logo

L’industria automobilistica europea attraversa un periodo turbolento. Il passaggio forzato alle auto elettriche imposto dalla Commissione Europea incontra ostacoli e sfide inattese. Negli ultimi mesi, diverse Case e personalità del settore hanno espresso la propria insoddisfazione o modificato i relativi piani di elettrificazione, considerati fin troppo ottimistici. Renault non è immune alle problematiche che affliggono il mercato. Al Salone dell’Auto di Ginevra 2024 dove è l’assoluta protagonista, la compagnia d’oltralpe ha presentato la sua tanto attesa Renault 5, una BEV a prezzi accessibili, chiamata a giocare un ruolo chiave nel processo di transizione energetica avviato anni fa.

Renault: le auto termiche possono avere ancora un futuro, anche dopo il 2030

Nuova Renault 5

Nonostante l’impegno verso la mobilità elettrica, il percorso si presenta irto di ostacoli. La Renault non abbandonerà le auto a combustione interna nel breve termine. Fabrice Cambolive, CEO di Renault, ha infatti dichiarato al Motor Show di Ginevra 2024 che le vetture termiche avranno ancora vita lunga nella gamma del marchio. Secondo Cambolive, per almeno un decennio si andrà avanti a proporre due differenti linee di veicoli: una termica e una elettrica, in maniera tale da andare incontro alle esigenze del pubblico di riferimento. Le affermazioni sembrano contraddire quelle pronunciate in precedenza da Luca de Meo, CEO del gruppo francese, secondo cui entro il 2030 il conglomerato avrebbe proposto esclusivamente BEV nel Vecchio Continente.

Alla prova concreta dei fatti, la platea sembra essere poco propensa nell’abbracciare completamente il movimento green. Benché sia consapevole della necessità di attuare un approccio più ecosostenibile, i dubbi permangono. Tra le ragioni dietro alla riluttanza spicca il prezzo, ma nemmeno l’autonomia e la velocità di ricarica convincono a pieno. Trattandosi di una tecnologia nuova, il raggiungimento del potenziale rimane lontano.

In un’intervista ad Autonews, Cambolive ha chiarito che il marchio continuerà a concentrarsi su entrambe le tecnologie di propulsione: ibrida ed elettrica. L’approccio di Renault, con due “gambe” distinte, offre maggiore flessibilità per adattarsi a un mercato in continua evoluzione. Secondo Cambolive, questa strategia potrebbe funzionare per i prossimi 10 anni, permettendo a Renault di affrontare le sfide del presente e di prepararsi al futuro incerto della mobilità.

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In un contesto di incertezza, la coesistenza di unità termiche ed elettriche rappresenta una scelta pragmatica per Renault, che si posiziona per navigare le sfide del presente e cogliere le opportunità del futuro. Che, pur attenta alle esigenze dell’ecosistema, preferisce rallentare i ritmi, in quanto comincia a dubitare circa la loro effettiva profittabilità.

Quali saranno gli sviluppi? Un po’ tutti se lo chiedono, ognuno con la propria tesi in merito. Il bando dei mezzi endotermici fissato per il 2035 permane, tuttavia, più il tempo passa, più si fa strada la tesi secondo cui la Commissione UE abbia sottovalutato gli ostacoli da affrontare. In primis, i prezzi elevati delle BEV, che tengono lontane le famiglie con budget limitati.

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