Renault Captur 2023, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Renault Captur 2023

Tolto il “passaporto”, la Peugeot 2008 e la Renault Captur 2023 hanno due punti in comune per il momento insospettabili. Il primo è che subiscono entrambi un restyling nel 2023. Il secondo si chiama Gilles Vidal. L’ex-patron dello stile Peugeot ha dato un apporto decisivo alla concezione della 2008. Nel 2020, il suo sbarco in Renault è stato il passaggio dell’estate. Da allora, ha affrontato l’evoluzione della Losanga, e i primi risultati sono ora visibili. Oltre alla Clio rinnovata in primavera, il boss ha lavorato sulla Captur, la cui fase 2 è stata mostrata al pubblico e agli addetti ai lavori.

Qualche mese fa L’Automobile Magazine aveva paventato un look da suv coupé. Un profilo abbastanza atipico nel segmento di mercato poiché, almeno finora, giusto la Volkswagen si è assunta un simile rischio mediante la Taigo, attinta dalla T-Cross. A solleticare le fantasie ci avrebbero pensato gli eccellenti dati commerciali dell’Arkana, premesso che il progetto di un suv coupé non figurava nelle specifiche iniziali dell’attuale Captur, approdata nelle concessionarie nel 2019.

Renault Captur 2023: come cambia con Gilles Vidal al timone del centro stile della Losanga

Renault Captur 2023

I professionisti nell’industria dei motori ben conoscono il talento di Vidal. Ecco perché qualsiasi sua creazione, o perlomeno qualsiasi progetto che lo riguardi, scaturisce l’interesse generale. Ancor prima di vedere un vero corpo vettura nato dalla matita del brillante artista si creano notevoli aspettative in proposito.

Segno di una reputazione conquistata sul campo con l’avanzare degli anni. Laureato in Svizzera, gli inizi di carriera risalgono alla fine del secolo scorso, nel 1996, quando entrò tra le fila della Citroën, dove collaborò con l’allora direttore del Double Chevron, Jean-Pierre Ploué. Qui si spese nel restyling del Berlingo, della versione S1600 da rally della Saxo e del prototipo Osmose. Dunque, nel 2005 ottenne la prima grossa promozione, messo al comando del dipartimento delle concept car.

La seconda tappa del viaggio giunse nel 2009: mentre Ploué venne nominato alla supervisione dello stile dei brand Citroën e Peugeot, Gilles ottenne la nomina di responsabile delle concept Peugeot, la mente dietro la realizzazione della BB1 e della S1. Ploué nutriva una forte fiducia in lui e lo dimostrò nei fatti a gennaio 2010, momento dell’ascesa a capo dell’estetica del Leone. Per un decennio ha rivestito tale carica, lasciata il 28 luglio 2020. A distanza di pochi mesi, nel novembre successivo, firmò con Renault, sotto la direzione di Laurens van den Acker. Nel gennaio 2021 ha inaugurato il nuovo sodalizio, sviluppando l’avveniristica Renault 5 Prototype.

Renault Captur 2023: reveal in autunno

Ma perché abbiamo dedicato tanto spazio a raccontarvi la figura di Vidal? Come vi abbiamo detto c’è il suo zampino nella Renault Captur 2023, il cui reveal ha subito forse un rinvio. Stando, infatti, alla testata d’oltralpe L’Argus, si sarebbe già dovuta palesare, mentre gli ultimi aggiornamenti parlano di presentazione a fine 2023, con le consegne al via nella primavera del 2024. Se le ipotesi siano o meno fondate è difficile stabilirlo, sicché la Casa ha fin qui evitato di rilasciare comunicati o dichiarazioni ai media.

Sembra scontato che per aver interpellato Vidal ci debba essere un ottimo motivo sotto. Scomodarlo altrimenti darebbe altrimenti l’impressione di uno spreco, date le eccellenti opere compiute in passato. Ecco perché, se di solito i restyling di solito sono abbastanza discreti, sulla Captur si metterà più mano. Non che il suv richieda un facelift radicale, ma il design si avvicinerà al progetto DJB, che dovrebbe debuttare nell’estate del 2024 per apportare una completa ventata di freschezza.

Vi chiederete, forse, cosa sia tale progetto DJB. Ebbene, si parla della futura Gran Captur di circa 4,4 metri concepita allo scopo di allargare la famiglia. Pertanto, il team agli ordini di Gilles Vidal farà il lavoro “sporco” affinché la Captur e la Gran Captur abbiano delle chiare affinità. Le linee saranno riprese dalla sperimentale Scénic Vision e vedrà il ricorso alla piattaforma CMF/B, almeno nella zona anteriore. Difatti, il resto dei piani della carrozzeria sarà piuttosto diverso per motivi ben precisi: tenere sotto controllo i costi di produzione e il prezzo di vendita. Si attuerà una politica orientata al risparmio, a vantaggio pure della clientela.

Renault Captur 2023

La Renault Captur 2023 si distinguerà sui fianchi e anche nella zona posteriore. Ciò consentirà alla “fase 2” di prendere le distanze dalla sua nuova cugina, la Mitsubishi ASX II: svelata di recente, la vettura nipponica porterà avanti “l’eredità” della firma luminosa anteriore a forma di C. La francese vi dirà addio a favore di inediti fari sottili, stilizzati e orizzontali. Alla pari dell’Opel Mokka e della Peugeot 2008, lo sport utility assumerà un aspetto più massiccio e “pieno”, contraddistinto altresì da un cofano aumentato in altezza. Sul retro, i correttivi saranno meno appariscenti, relativi alla firma luminosa e al paraurti. Il medesimo spirito di conservazione varrà per gli interni. I display più grandi (strumentazione e sistema di infotainment) dovrebbero essere estesi a un maggior numero di allestimenti.

Da segnalare che Renault ha già realizzato delle modifiche all’interno, sicché non avranno più plastiche morbide ma dure nell’area superiore dei pannelli delle porte anteriori. Il restyling in questione sarà peraltro l’occasione per l’abbandono del kit RS Line in favore della Esprit Alpine, inaugurata dalla Austral. Il kit su quest’ultima – lo ricordiamo – comprende cerchi neri da 20 pollici diamantati Daytona con serigrafia Alpine e i proiettori anteriori Matrix LED.

Motori

La Mitsubishi ASX ha svelato le carte in merito alle motorizzazioni. Il recente tre cilindri 1.2 (HR12) non sarà contemplato, riservato alle nuove proposte del segmento C, dalla Austral alla Espace, visti i costi elevati da porre in preventivo. Soprattutto perché il 1.0 TCe (90 e 100 CV GPL) continuerà la sua carriera fino all’entrata in vigore dello standard Euro 7 nel 2026.

Permangono gli interrogativi sul 1.3 TCe mild-hybrid 12 V (HR13) che scomparirà sulla rivista Clio, dando campo libero al 1.6 E-Tech da 145 CV e a un 1.0 TCe da 115 CV. E per una buona ragione: i vertici dirigenziali di Renault hanno inviato, in maniera chiara e categorica, l’ordine di ridurre la diversità delle gamme. Gli 1.3 TCe da 140 e 160 CV potrebbero, pertanto, essere in forse anche sulla Renault Captur 2023.

Evoluzioni sulle ibride E-Tech

Con la necessità di ridurre le emissioni di CO2 di anno in anno, il 1.6 E-Tech sarà più che mai il piatto forte dell’assortimento. La declinazione full hybrid da 145 CV accoglierà una batteria leggermente più potente (1,3 kWh contro 1,2 kWh attualmente). Quella della 1.6 plug-in hybrid da 160 CV passerà da 9,8 a 10,5 kWh, ma senza impatto sull’autonomia elettrica al 100%.

E il futuro?

Grazie a questo restyling profondo, la Renault Captur 2023 sarà in grado di allungare il proprio ciclo di vita. Sulla base dei rumor trapelati, non sparirà fino al 2030 nonostante l’avvento nel 2025 della R4, un suv urbano più corto e a trazione 100 per cento elettrico. In linea con la sesta generazione di Clio programmata per il 2026, dovrebbe ricevere il 1.2 TCe mild hybrid 48 V e l’inedito 1.8 E-Tech hybrid nel corso della presenza in commercio.

D’altro canto, nella metà campo avversaria, Peugeot lancerà nel 2026 la terza generazione della 2008 (P34), che sarà una EV in pieno titolo. Relativamente al prezzo, la vettura in arrivo segnerà presumibilmente un leggero aumento in confronto all’esemplare originale, per un costo intorno ai 25 mila euro.

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