Secondo indiscrezioni, voci che mantengono comunque un retrogusto di necessario pragmatismo, Stellantis starebbe per sfruttare l’investimento fatto in Leapmotor (di cui detiene quasi il 30%) in un modo più immediato di quanto potremmo pensare. Si parla, infatti, di “riutilizzo” delle vetture cinesi per i suoi marchi generalisti europei. Un modo per far fronte ai lunghi e costosi sviluppi interni. Così, le case automobilistiche come Fiat e Citroen, senza dimenticare anche Opel, potrebbero presto lanciare nuovi modelli basati sulle piattaforme Leapmotor B10 e B05.
In questa strategia ipotetica di Stellantis va segnalata la tecnologia in gioco. La piattaforma Leapmotor offre un avanzato sistema a 800 Volt, una caratteristica che Stellantis ha sviluppato in casa solo sulla costosa architettura STLA Large, per ora senza utilizzarla. Il colosso automobilistico sembra quindi intenzionato a bypassare i suoi onerosi investimenti interni, optando per una tecnologia cinese più accessibile.

Il modello d’attacco di questa piattaforma è la Leapmotor B10, un C-SUV elettrico che, già completo di tutto, costa appena 29.900 euro. Questo prezzo la rende non solo il C-SUV elettrico più economico sul mercato, ma uno dei C-SUV più economici in generale. Per la povera Opel, l’imbarazzo è palpabile: la Opel Grandland Electric, più lunga di 13 cm, parte da oltre 40.000 euro. Non c’è competizione.
Secondo Automobilwoche, Opel sta discutendo internamente la possibilità di introdurre la B10 tramite la pratica del badge engineering o re-branding, vendendo cioè lo stesso modello con minime variazioni estetiche sotto un marchio differente, una tattica finora riservata ai veicoli commerciali. Opel, con un diplomatico “Non commentiamo speculazioni”, non ha confermato l’operazione.
Il tutto verrebbe gestito attraverso Leapmotor International, la joint venture (controllata al 51% da Stellantis) che già commercializza questi veicoli. Intanto, la produzione europea della B10 sarà affidata allo stabilimento Stellantis di Saragozza. Qui già nascono Peugeot 208 e Opel Corsa, per una combinazione che ridurrebbe drasticamente i costi di importazione e garantendo una rapida immissione sul mercato.

Questa tattica del “riutilizzo” si estenderebbe a Fiat e Citroën, permettendo ai marchi di entrare nel segmento dei SUV elettrici compatti senza sviluppi ex novo, sfruttando le economie di scala. Del resto, il badge engineering è già la norma. La C3 ha dato vita alla Grande Panda, la C3 Aircross alla Opel Frontera, e persino le microcar sono gemelle (Ami, Topolino e Rocks-e).
