Una Rimac Nevera solo da pista? La Casa vuota il sacco

M Magarini
Fresca di record al Nurburgring, la Rimac Nevera potrebbe uscire in una versione ancora più performante, specifica per la pista.
Rimac Nevera

Battuto il precedente record all’inferno verde, detenuto dalla Tesla Model S, di 20 secondi netti, la Rimac Nevera potrebbe far parlare nuovamente di sé con una new entry in famiglia. In un recente intervento ai microfoni di Motor 1, il chief technology officer dell’azienda, Emilio Scervo, ha aperto al possibile ingresso di una variante esclusivamente votata alla pista. Il produttore di hypercar elettriche pensa a un esemplare ancora più leggero, tale da massimizzare il rendimento lungo l’asfalto. Su questo aspetto si concentrerebbero gli interventi adottati dal team di tecnici.

Rimac Nevera: si pensa a un’auto solo per la pista

Rimac Nevera

In aggiunta, si pensa a fornire rigidità, affinché il feeling al volante del conducente compia un ulteriore passo in avanti. In maniera diretta, Scervo non ha parlato di una creatura concepita ad hoc per la pista, tuttavia ci sono diverse strade da battere affinché il peso complessivo della Rimac Nevera diminuisca. Attualmente il peso segnato sulla bilancia si attesta a 2.300 kg, a dispetto alla monoscocca in fibra di carbonio con un tetto in carbonio.

A detta di Scervo, il valore sarebbe riducibile mediante componenti elettrici più leggeri e una batteria ridimensionata. La batteria da 120 kWh è grande e assicura un’autonomia stimata di 550 km. Niente male, specie alla luce delle prestazioni da favola sfoderate, perciò l’azienda avrebbe gli strumenti idonei a creare un accumulatore di dimensioni più compatte e guadagnare in termini di peso, pur conservando un’autonomia discreta.

Una maggiore resistenza al degrado durante le accelerazioni sarebbe ridimensionabile, magari senza significativi cali di percorrenza. Giusto per rinfrescare un po’ la memoria, la Rimac Nevera sviluppa un totale di 1.914 CV e 2.360 Nm di coppia motrice massima, con i quattro moduli elettrici ciascuna per ruota indipendente. La velocità di picco è, invece, pari a 412 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 1,85 secondi. Il prezzo di ciascuno dei 150 esemplari è di 2 milioni di euro.

L’ambizioso obiettivo affidato ai tecnici si profila parecchio arduo da portare a termine. Ma le idee non mancano e, alla luce degli eccellenti standard già conseguiti, niente e nessuno sembra poter fermare l’ingegno della squadra. Oltretutto, con il primato messo a segno in quel del Nurbugring le motivazioni saranno alle stelle. E, chissà, forse sarà l’entusiasmo dell’impresa compiuta a spazzare via ogni dubbio circa la creazione di una proposta da pura competizione.

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