VinFast, la “Tesla vietnamita” che vale il doppio di Ford e GM: il segreto e i piani

M Magarini
Con l’apertura delle quotazioni in Borsa, il valore della VinFast è schizzato alle stelle: perché tutti la vogliono e quali sono i suoi piani
VinFast VF 8 e VF 9 2023

Né l’intero gruppo Volkswagen, né la BMW o Mercedes hanno la sua stessa quotazione. Addirittura, Ford e General Motors, non esattamente due prime arrivate, valgono la metà. Proviene dall’Asia e in pochi anni è riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel movimentato settore delle quattro ruote. Solo il cielo sembra essere il limite della vietnamita Vinfast. Un’azienda giovane e arrembante, capace di imporsi nel giro di poco negli Stati Uniti e di cui sentiremo sempre più parlare pure in Europa. Il debutto al Nasdaq (la Borsa di New York per intenderci) era atteso come la prova del nove. Quale sarebbe stato il verdetto degli azionisti? Esaltante, persino oltre le aspettative. In principio un’azione costava 10 dollari e chi se ne è accaparrata una torta ha da sfregarsi le mani.

Difatti, in pochissimo esso è schizzato, fino a toccare l’apice di 37 dollari. La capitalizzazione del marchio si è spinta fino agli 85 miliardi di dollari. Giusto per comprendere a pieno la portata del fenomeno, la Ford si attesta a circa 48 miliardi. Ma da dove nasce una realtà di tale rilevanza? È lo scopo del presente articolo, nel quale andremo a sviscerare, nei minimi dettagli, la recente storia di VinFast.

Chi è VinFast

VinFast VF 8 e VF 9 2023

Cominciamo col dire che essa è parte di un conglomerato di maggiori dimensioni, VinGroup, creatura appartenuta dal miliardario Pham Nhat Vuong. Alla sua fondazione, risalente al 2017, probabilmente nessuno si immaginava che sarebbe stata in grado di bruciare le tappe fino a tal punto. Avente sede generale in quel di Hanoi, capitale dello Stato asiatico, non è nemmeno il cuore dell’attività portata avanti. Gli interessi principali vertono l’ambito immobiliare, l’elettronica di consumo, il benessere e la vendita al dettaglio. Un colosso che oggi costituisce perno della Nazione, sicché vale più del 2 per cento dell’intero PIL vietnamita.

Stanziata inizialmente 1,5 miliardi di dollari, conta un immenso stabilimento nella città di Haiphong e proficui accordi subito sottoscritti con realtà che non necessitano di particolari presentazioni, tra cui Pininfarina, BMW e Magna Steyr. Con la Casa dell’Elica ha siglato una proficua intesa nell’immediato, che le ha consentito di realizzare la LUX SA2.0, suv di alta caratura basata sulla X5, e la LUX A2.0, ispirata alla Serie 5. Forte delle incoraggianti premesse, l’anno successivo avrebbe permesso di stabilirne l’effettiva grandezza. E VinFast non si è lasciata cogliere impreparata con due annunci di altissimo profilo.

In primo luogo, ha definito l’assorbimento della filiale vietnamita di General Motors, comprensivo del complesso Chevrolet di Hanoi. Nonostante il peso dell’operazione, il punto focale è da ricercarsi altrove, nella sinergia con la “nostra” Italdesign, l’azienda dei Giugiaros, papà Giorgetto e figlio Fabrizio. Ed è stato allora che la percezione della compagnia ha cominciato a mutare. Persino gli scettici hanno preso atto della serietà delle intenzioni. Invece di costruire dei veicoli esagerati, in pieno stile Fast & Furious, la direzione imboccata manifesta i propositi di conquista pure nel Vecchio Continente. Sotto la supervisione delle linee di due delle menti più ispirate nella storia delle quattro ruote, si sono schiusi i cancelli che conducono dritto in paradiso.

Per stuzzicare una clientela molto ben abituata serviva appoggiarsi a qualche fine intenditore, magari provando a leggere in anticipo il cambiamento dei canoni estetici. Italdesign ha dato modo di entrare a contatto con il mercato occidentale. Il responsabile della divisione interna risponde, invece, al nome di David Lyon e vanta dei trascorsi in General Motors. Fin dal principio ha preso le redini del dipartimento con uno staff di cinque persone. Il grosso del lavoro viene affidato a cinque studi disseminati nel mondo, oggi alle prese con ben sette progetti. Se all’inizio le linee erano state decretato dal popolo vietnamita, nel prosieguo si è preferito virare su un look diretto ad attirare l’interesse globale.

Lo sviluppo della gamma

Lo sviluppo della gamma è avvenuto in maniera naturale, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Strappato il “sì” a Stellantis, VinFast si è messa pure a realizzare l’interpretazione su licenza della Opel Karl Rocks, sotto il nome di Fadil. Sull’onda dell’entusiasmo, VinFast ha lanciato la prima elettrica in Vietnam, la e34. Le consegne hanno avuto il via nel dicembre 2021, con 100 proprietari che si sono ritrovati ad Ha Long per una carovana di 200 km a nord di Capo Sa Vi.

Tra squilli di tromba, i raggianti proprietari salutavano mentre intraprendevano il viaggio verso la mobilità green. Talmente la leadership nella mobilità pulita e intelligente costituisce una priorità per Vuong da averlo spinto a decretare l’addio delle macchine endotermiche lo scorso anno. L’ulteriore svolta è giunta proprio nel 2023, con il suv di medie dimensioni VF 8 e la proposta a tre fili VF 9. A essi si aggiungono lo sport utility compatto VF 7, nonché le più minuta VF 6.

Nel frattempo, è accaduto lo sbarco oltreoceano, negli States. Una volta capito di avere gli strumenti adatti a lasciare un’impronta forte e decisa nell’industria, si è di volta in volta alzata l’asticella. Proprio negli USA è stata inaugurata la costruzione di una fabbrica, nel North Carolina, due anni orsono: il completamento dei lavori è previsto nel 2024. Quando scoccherà, pure, l’ora di darle il benvenuto in Italia. L’idea dei piani alti è chiara: costruirsi un’aura di eccellenza, riflesso nei centri dove sorgeranno le concessionarie. Il proposito è di avere 50 store monomarca nelle città europee più incantevoli.

Gli obiettivi

Il presidente ha assicurato di voler rendere VinFast la realtà numero uno delle elettriche in dieci anni. Il proposito è di avvicinarsi alle disponibilità delle famiglie medie. Sulla falsariga del modello di business della Hyundai, il Costruttore offre dei veicoli ben equipaggiati a un costo inferiore rispetto ai competitor. Siccome le batterie comportano l’incremento del prezzo delle bev, VinFast propone il noleggio degli accumulatori alla clientela per contenere le uscite di cassa e calmare i bollenti spiriti assicurando la sostituzione in caso di loro degrado del 70 per cento. Durante una conference call, Vuong ha promesso delle spese di ricarica e di leasing inferiori alla concorrenza nello stesso segmento.

Seguici con Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle notizie Automotive Clicca Qui!

  Argomento: