Accordo fra Marelli e sindacati: 550 uscite volontarie

Walter Gobbi
marelli

Alla fine, accordo fra Marelli e sindacati: 550 uscite volontarie. Di cui 100 dirigenti. Attraverso l’utilizzo delle dimissioni incentivate e del contratto di espansione, che dovrà successivamente essere siglato presso il ministero del Lavoro. Lo rendono noto Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri.

Di cosa parliamo? Un tempo controllata dall’allora FCA, la Marelli, fornitore per l’automotive, è nata dalla fusione, tra il 2018 e il 2019, tra Calsonic Kansei e Magneti Marelli. Un colosso nipponico.

Le attività di Marelli

In sintesi, dicono le sigle, l’intesa garantisce la presenza delle attività del Gruppo in Italia. Come? Dal punto vista industriale e occupazionale. L’accordo impegna l’azienda ad avviare un percorso con i sindacati. Obiettivo: affrontare, per ogni singola divisione, la verifica delle missioni produttive degli stabilimenti, delle attività di ricerca e sviluppo e di staff.

In che modo valutare l’accordo? In maniera positiva, per i sindacati. Ha consentito di approfondire le missioni industriali dei siti e che scongiura il rischio di esuberi unilaterali utilizzando gli strumenti oggi a disposizione. È evidente però che sono necessari ulteriori strumenti specifici, di tutela delle attività industriali e di salvaguardia dell’occupazione.

Per il rilancio del settore

Per affrontare la fase di crisi e la transizione, urgente che il Governo convochi sindacati e il sistema delle imprese affinché il cambiamento in atto diventi un’opportunità di rilancio del settore e di sviluppo dell’occupazione nel nostro Paese.

Il contratto di espansione darà l’opportunità a un massimo di 350 persone, di uscire anticipatamente per agganciare la pensione entro 5 anni. Serve una pre-adesione volontaria e durerà fino al 30 giugno»

Quale indennità? Pari al trattamento pensionistico al momento dell’uscita. Ci sono assunzioni in rapporto di una su 3 uscite. Con un massimo 117, se si realizzeranno tutte le uscite. In arrivo formativi che saranno dettagliati nella versione definitiva da siglare al ministero.

Le dimissioni incentivate sono uscite volontarie in senso stretto. Potranno avvenire fino al 30 giugno 2022, subordinatamente al fatto che la posizione rientri potenzialmente fra le eccedenze. L’incentivo varierà per qualifica e anzianità. È anche previsto il principio della mobilità interna alla azienda, per consentire passaggi da mansioni potenzialmente in esubero a mansioni rese libere dalle uscite.

Debiti da ristrutturare?

Stando al quotidiano Nikkei e l’agenzia di stampa Bloomberg, sarebbero state avviate trattative per un accordo di ristrutturazione dei debiti con diversi istituti di credito tra cui Mizuho Bank, Development Bank of Japan, Sumitomo Mitsui e Mitsubishi UFJ .

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