Agnelli-Elkann: addio all’industria, il futuro è nella finanza

M Magarini
L’impero industriale degli Agnelli è sempre meno legato all’industria e più alla finanza: la situazione attuale del gruppo
John Elkann

Dalla manifattura al lusso, dalla sanità al tech. Il mantra della famiglia Agnelli negli ultimi decenni è stato chiaro: meno industria, più finanza. E la holding Exor, azionista di maggioranza di Stellantis, è il perfetto manifesto di questo pensiero. Un colosso da oltre 300 miliardi di euro di capitalizzazione, che gradualmente ha abbandonato la pesante eredità industriale della Fiat, proiettandosi verso il mondo più volatile e redditizio della finanza. Negli ultimi anni sono state cedute quote importanti della ex Fiat Chrysler Automobiles (FCA), il core business storico del gruppo.

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John Elkann

Un’uscita avvenuta non dall’oggi al domani, bensì con pazienza e determinazione, atto a ridimensionare il peso dell’industria nel portafoglio detenuto. Al suo posto, si è deciso di ampliare il raggio d’azione, verso settori fino a poco tempo fa ignorati: lusso (con il controllo di Hermès), sanità (attraverso la partecipazione in Exor N.V.), e tech (con gli investimenti in GEDI e in aziende quali Moonshot e The Boring Company).

La strategia di sfoltimento dell’industria e di diversificazione in comparti ad alta marginalità ha pagato. Oggi Exor è, infatti, una fabbrica di utili: nel 2023 ha registrato un profitto netto di 4,4 miliardi di euro, in crescita del 27% rispetto all’anno precedente. I fiori all’occhiello sono Ferrari e Juventus, i due capisaldi assoluti.

Il Cavallino Rampante è la vera punta dell’iceberg. Nel 2023 ha superato i 5 miliardi di euro di fatturato, con un utile netto di 939 milioni. Numeri da capogiro, che fanno dell’azienda di Maranello una delle aziende più redditizie al mondo. Un successo reso possibile da un brand fortissimo, una produzione esclusiva e una clientela facoltosa. Per mantenere un ruolo di primo piano, le chiavi del brand sono state affidate a Benedetto Vigna, nominato CEO dopo un background importante nell’hi-tech. Perché l’alta tecnologia permea oggi anche le industrie tradizionali. Il prossimo anno porterà, peraltro, alla presentazione della prima Ferrari elettrica, già testata personalmente da Vigna. In un’intervista, il top manager ha espresso entusiasmo, esortando gli ingegneri a proseguire sulla stessa strada.

L’unica nota stonata nel bilancio di Exor arriva da GEDI (ex Gruppo Editoriale L’Espresso) e la Juventus. Il primo, editore di alcuni dei principali quotidiani italiani (tra cui La Repubblica e La Stampa), continua a maturare perdite da anni. La seconda, nonostante il prestigio e i vari trionfi sul campo, non riesce a essere sostenibile.

Il futuro di Exor appare incerto. La holding continuerà a disinvestire dall’industria per focalizzarsi sulla finanza? Oppure punterà su nuovi settori così da diversificare ulteriormente il proprio portafoglio? Nessuno scenario è da escludere a priori. Le decisioni della famiglia Agnelli-Elkann saranno cruciali per il domani e il ruolo continuato a recitare nell’economia italiana.

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