Per chi ama il marchio del Biscione, l’Alfa Romeo 147 GTA rappresenta ancora oggi un autentico simbolo di sportività all’italiana rimasto non certo nel dimenticatoio. Prodotta in soli 5.300 esemplari tra il 2002 e il 2006, la compatta ad alte prestazioni è diventata un cult grazie al suo potente motore V6 3.2 “Busso”, alla trazione anteriore e a un’anima da vera hot hatch mediterranea.
Ma se questa icona tornasse oggi, come apparirebbe? Una possibile risposta arriva da MDP Automotive, alias Mirko del Prete, che ha immaginato una rivisitazione moderna della 147 GTA e proponendola come un restomod digitale. Il risultato è la 147 GTA evo, una reinterpretazione pubblicata su Instagram che ha rapidamente conquistato fan e puristi del marchio.
Non si tratta di una rivoluzione, ma di un elegante aggiornamento visivo e tecnico che preserva l’essenza dell’originale. Nel progetto di del Prete, la silhouette originale resta riconoscibile, ma viene affinata con tocchi di design contemporanei: gruppi ottici ridisegnati con tecnologia LED, paraurti più aggressivi e scolpiti, minigonne dal taglio più dinamico e un abitacolo rivisitato con materiali premium e un quadro strumenti completamente aggiornato.
Sotto il cofano, almeno idealmente, il mitico motore V6 Busso da 250 CV è ancora il protagonista assoluto, abbinato a un cambio manuale a sei marce e alla trazione anteriore. Il sound del sei cilindri lancerebbe a tutti un messaggio eloquente a chi pensa che il futuro debba essere solo elettrico. In questo caso, infatti, possiamo ricordare come la passione si possa miurare anche in decibel.
Questa concept digitale non è una visione futuristica astratta, ma una reinterpretazione concreta di cosa potrebbe essere oggi una nuova 147 GTA, se Alfa Romeo decidesse davvero di rispolverare il nome. Un omaggio fedele al passato, con uno sguardo audace al presente. In un’epoca in cui molti costruttori stanno riportando in vita i loro modelli iconici, l’assenza di un’erede della 147 GTA si fa sentire.
Progetti come quello di MDP Automotive assumono un valore simbolico e si fanno, in qualche modo, portavoce della nostalgia dei tantissimi appassionati, oltre che di una voglia ancora presente e viva di una meccanica autentica, forse, quasi, d’altri tempi.
