Le berline e le sportive tradizionali stanno diventando una rarità sempre più preziosa, con tutto un bagaglio di tristezza che va diventando sempre più pesante e doloroso per appassionati e puristi. Travolti da un’ondata di crossover, SUV e pick-up, anche marchi storici come Alfa Romeo sembrano essersi adeguati alle tendenze del mercato, accantonando, almeno temporaneamente, la loro vocazione più emozionale e sportiva.
L’attuale lineup di Alfa Romeo parla chiaro: tra Junior, Tonale, Stelvio e Giulia, solo quest’ultima rappresenta ancora una classica berlina a tre volumi. La 33 Stradale, pur affascinante, è un modello a tiratura ultralimitata (appunto, 33 esemplari) e prodotto artigianalmente da Carrozzeria Touring Superleggera, al di fuori degli stabilimenti Stellantis.

La produzione in serie è quindi focalizzata su SUV e crossover: la Junior è un B-SUV, la Tonale rientra nel segmento C, mentre la Stelvio continua a essere il SUV di punta del marchio. Secondo indiscrezioni, anche la futura Giulia potrebbe trasformarsi in una sorta di SUV coupé, abbandonando le sue radici da berlina sportiva e alimentando il malcontento dei puristi. A complicare il quadro si aggiunge la possibilità del lancio di un nuovo SUV full-size, pensato per competere con colossi come la Porsche Cayenne entro il 2030.
Perché questa svolta? I SUV garantiscono margini più elevati e volumi di vendita più consistenti. In un contesto in cui Stellantis fatica a giustificare nuovi investimenti in modelli di nicchia, è difficile pensare a un ritorno a breve di auto emozionali. Non a caso, i progetti Alfa Romeo di rilancio della GTV e dell’8C sono stati accantonati nel 2019, e la 4C è uscita di scena nel 2020. La 33 Stradale rappresenta, infatti, solo un’eccezione romantica.

Tuttavia, un barlume di speranza resta vivo nel cuore degli appassionati, alimentato anche dalle creazioni digitali dei designer indipendenti. Uno di questi è Giorgi Tedoradze, artista georgiano noto tra gli appassionati sui social, che ha immaginato una nuova Alfa Romeo 4C in chiave moderna.

Il suo rendering, condiviso in rete, ha acceso i sogni degli alfisti, al punto che qualcuno ha proposto di chiamarla “baby McLaren” per il suo design filante e aggressivo.

Il paradosso è dietro l’angolo: solo se i SUV continueranno a vendere, forse in futuro ci sarà spazio per una nuova sportiva compatta e 100% Alfa Romeo.