Auto elettriche, paradosso Ue sulle batterie: così uccide il Pianeta?

Con la diffusione delle auto elettriche l’Unione europea punta a ridurre l’inquinamento, ma una scoperta la smentisce clamorosamente.
Auto elettrica a noleggio Auto elettrica a noleggio

Il mercato delle quattro ruote è invaso sempre più dalle auto elettriche. Una buona notizia dal punto di vista ambientale, anche se, come dimostrato dall’Università di Harvard in un recente studio, non mancano le criticità. Nella fattispecie, occorre capire come gestire il problema delle batterie delle auto elettriche. Che, oltre a essere il componente più costoso delle bev, sono anche quello più inquinante.

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A giugno il Parlamento europeo ha fornito delle direttive in proposito. Nel testo emanato viene trattato l’intero ciclo di vita, dalla creazione fino allo smaltimento. In aggiunta, si forniscono delle indicazioni sulla percentuale minima di materiali da recuperare dai rifiuti degli accumulatori e dagli scarti produttivi. Dietro al provvedimento assunto vi è, naturalmente, una gestione migliore delle risorse.

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Ricaricare auto elettrica
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Tuttavia, la politica messa in atto nasconde pure dei contro, stando almeno ad Autocraft EV Solutions. Forte della sua specializzazione in materia, la compagnia, collaboratrice di alcuni dei principali player della filiera, mette in evidenza delle criticità nel metodo. Non convince la troppa facilità di dare avvio al riciclo delle batterie (questo materiale le renderebbe eterne) delle auto elettriche, come se fosse l’unica alternativa disponibile, quando, in realtà, la situazione sarebbe diversa. Difatti, è opinione comune del management societario che basterebbe applicare un pizzico di attenzione in più.

Nella fattispecie, le parti interessate ritengono opportuno vagliare una via alternativa, ovvero la sostituzione delle parti che smettono di assolvere alla loro funzione, in tutto o in parte. Tra i vantaggi associati, vi sarebbe il minor dispendio economico associato, ma anche il ridotto impatto ambientale.

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Il direttore creativo di Autocraft EV Solutions, Mike Hague-Morgan, lo afferma in termini categorici, sicuro della bontà della tesi portata avanti. Difatti, il riciclo comporta il 53 per cento di dispendio elettrico, il 14 per cento di consumo dell’acqua e il 59 per cento di emissioni di anidride carbonica, rispetto alla produzione da zero. Sebbene si lasci preferire, non è l’ideale, se l’obiettivo è di salvaguardare l’ecosistema.

Hague-Morgan riconosce all’Ue la volontà di aver preso in seria considerazione il tema delle batterie delle auto elettriche. D’altro canto, crede sia necessario apportare dei correttivi poiché gli accumulatori vengono destinati allo smaltimento con eccessiva facilità. Lo smantellamento di moduli, celle e pacchi avviene prima di aver esaurito ogni kWh a disposizione. E la risposta è meno complicata del previsto: cambiare i componenti non più pienamente operativi. Il logorio consiste in una naturale conseguenza dell’utilizzo e degli interventi regolari permetterebbero di ottenere gli standard desiderati. Alla luce dei numeri raccolti, è minimo il dispendio di elettricità (3,2 per cento) e dell’acqua (3,2 per cento), in confronto alla fabbricazione delle batterie delle auto elettriche daccapo. E, poi, gli effetti del carbonio verrebbero limitati in misura esponenziale, ad appena il 2,9 per cento.

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