La startup statunitense 24M Technologies ha annunciato un’innovazione che potrebbe ridefinire il panorama delle batterie per auto elettriche. Si chiama Eternalyte, ed è un elettrolita liquido progettato per migliorare drasticamente prestazioni, velocità di ricarica e resistenza climatica delle batterie agli ioni di litio.
Nonostante i dettagli della formula siano ancora top secret, le sue promesse tecnologiche sono da capogiro. Contrariamente alla direzione intrapresa da molti competitor, che puntano tutto sulla transizione verso batterie a stato solido, 24M ha scelto di evolvere l’elettrolita tradizionale mantenendolo liquido ma potenziato. Il risultato ottenuto sarebbe una combinazione di tempi di ricarica fino a quattro volte più rapidi rispetto alle batterie attuali, consentendo un’autonomia di circa 300 chilometri con appena quattro minuti di ricarica, e il tutto utilizzando infrastrutture standard, senza la necessità di colonnine ultra-veloci.
Dal punto di vista energetico, la densità gravimetrica delle celle con Eternalyte si attesta attorno a 350 Wh/kg, leggermente inferiore ai 450 Wh/kg delle soluzioni allo stato solido in fase di sviluppo da aziende come Mercedes, ma i vantaggi pratici sono evidenti, soprattutto per la ricarica e la resistenza alle condizioni estreme.
Infatti, le batterie basate su Eternalyte mostrano ottime performance anche a basse temperature: mantengono il 100% della funzionalità a 0 °C e oltre l’80% della capacità operativa fino a -40 °C, un salto in avanti notevole rispetto alle celle tradizionali che vedono un calo del 25% al punto di congelamento.
Secondo il CEO Naoki Ota, questa tecnologia apre la strada a batterie ultra-durevoli e ad alta densità energetica, in grado di sfruttare materiali come litio-metallo, silicio e grafite. Le potenzialità di questa metodologia di produzione propone batterie con una durata superiore, una migliore efficienza e un’autonomia teorica di oltre 1.600 km con una sola carica.
Eternalyte potrebbe dunque essere la chiave per superare alcune delle sfide più critiche dell’elettromobilità, su tutti l’abbassamento dei tempi di ricarica, l’affidabilità a tutte le latitudini e una maggiore vita utile del pacco batteria. Se i test su larga scala confermeranno quanto già osservato in laboratorio, con dati pubblici e completi, si tratterebbe di un’evoluzione radicale nel settore.
