L’autonomia è sempre un tema chiave nel momento di scegliere una delle auto elettriche in vendita. Nelle indagini di mercato, il consumatore medio indica puntualmente la percorrenza come la principale barriera che lo dissuade dall’acquisto, oltre ovviamente all’elevata spesa da sostenere. Sul secondo punto occorrerà aspettare ancora qualche altro anno, anche se di novità importanti ne abbiamo assistite proprio in epoca recente. Difatti, in alcune dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa, il gruppo Volkswagen ha paventato delle bev low-cost da qui in futuro, rientranti nella famiglia ID. Le somme da porre in preventivo risultano essere inferiori ai 20 e ai 25 mila euro, un obiettivo che, sebbene andrà poi effettivamente raggiunto, costituisce di per sé una buona notizia.
Come riferisce pure un recente studio riguardante la Ford, sotto tale punto di vista bisogna compiere dei ragguardevoli passi in avanti. Ancora oggi la clientela delle vetture a batteria ha un reddito medio elevato, intorno ai 150 mila euro. È difficile anche solo trovare un modello alla spina nei quartieri meno ricchi. In merito alle percorrenze, lo sviluppo tecnologico compiuto di recente dai colossi dell’elettronica, ha dato modo di superare le precedenti soglie prestazionali. I valori raggiunti hanno fatto sì che la criticità venisse meno avvertita, sebbene i margini di miglioramento appaiano, tuttora, notevoli. In attesa di scoprire cosa accadrà da qui in futuro, l’autorevole AutoBild ha messo sotto torchio decine di auto elettriche, al fine di stabilire quali di esse si pongano maggiormente in luce sul fronte dell’autonomia. All’inizio del pezzo, vengono sottolineati i passi da gigante compiuti altresì nella velocità di ricarica.
In pochissimo tempo è ormai possibile eseguire un pieno, attraverso le stazioni di ricarica rapida a elevate prestazioni. Ciò ne favorisce l’impiego al di fuori del centro urbano, che ha rappresentato fin dal principio l’habitat naturale delle bev. In aggiunta, ispira fiducia la decisione delle parti coinvolte di aumentare la capacità degli accumulatori. Insomma, i player della filiera si sono perfettamente resi conto quanto sia cruciale adoperarsi in materia e cercheranno, a ogni costo, di colmare le lacune. In totale, la redazione ha provato 36 auto elettriche lungo le autostrade tedesche, alla velocità costante di 130 km/h che, lo ricordiamo, costituisce sempre il limite massimo lungo la nostra penisola (anche se in alcuni sondaggi la maggior parte della popolazione si è dichiarata favorevole all’incremento a 150 km/h).
La graduatoria stilata permette di confrontare le diverse autonomie, anche se, prima di entrare nel merito della questione, si è resa necessaria una puntualizzazione sulle condizioni atmosferiche, non essendo stato possibile sostenere le prove alle medesime temperature, il che va a incidere sulle performance complessive. Fattori come il freddo e il vento hanno un impatto decisivo sui risultati ottenuti dal veicolo alla spina; pertanto, si raccomanda di non prendere alla lettera i valori riferiti. Non ci troviamo dinanzi a rilevazioni assolute, bensì a quelle ottenute in un dato scenario, più o meno favorevole. La finalità era di avere un’idea generale e così è stato.
La classifica delle auto elettriche per autonomia
La Mazda MX-30 è espressamente concepita con una batteria dalle dimensioni ridotte. Ergo, non bisogna stupirsi se occupa il fondo della classifica. Del resto, i 140 km garantiti dovrebbero essere più che sufficienti per coprire le effettive necessità dei conducenti, che, di norma, rimangono sotto la soglia dei 50 km al giorno. Il battery pack pesa 300 km e, a 35,5 kWh, immagazzina soltanto la metà dell’energia di determinati esemplari, aventi la medesima alimentazione.
Quattro gradini più su troviamo la MG5 con 178 km, l’unica proposta familiare a trazione familiare in commercio che permette una capienza del vano bagagli da un minimo di 479 a un massimo di 1.367 litri, in un’auto lunga 460 cm. Il prezzo competitivo ne incrementa l’appeal, rendendolo un buon affare per il pubblico interessato a questo genere di proposte.
Nel bel mezzo troviamo la Honda e (153 km), la Peugeot e Rifter (164 km), l’Opel Combo e-Life (171 km). Senza andarci a soffermare su ogni singola posizione, segnaliamo che a metà graduatoria troviamo un altro esemplare del gruppo Stellantis: la Opel Zafira e-Life M con 250 km, che si impone di poco nel confronto con la Subaru Solterra (244 km). Appena meglio di lei hanno fatto la Polestar 2 Long Range Dual Motor (258 km), la declinazione sportiva della berlina, e la Hyundai Ioniq 5 (261 km), parecchio apprezzata dal pubblico di potenziali compratori per via dell’ottimo rapporto qualità-prezzo.
La top 10
Veniamo allora alla top 10, ovvero alle 10 auto elettriche che, secondo i test condotti da AutoBild, hanno dimostrato un’autonomia di percorrenza superiore, mantenendo una velocità costante di 130 km/h in autostrada. In decima posizione figura la boema Skoda Enyaq iV80, che, grazie alla condivisione delle risorse con la capogruppo Volkswagen e gli altri brand facenti parte del conglomerato, ha dato delle risposte importanti. Il suv crossover, avente un caricabatterie da 125 kW e in grado di ricaricarsi dal 10 all’80 per cento in circa 35 minuti, si è saputa spingere fino ai 318 km.
Con lei imparentata, l’Audi Q4 e-tron 40 chiude con 326 km. L’accumulatore montato è di 77 kWh e il powertrain è capace di sprigionare una potenza complessiva di 204 CV, lo stesso della Enyaq iV80 e della ID.4 Pro Performance. È ottava, appaiata dalla Kia Niro elettrica. Un veicolo che non costa tanto, poco ingombrante (442 cm) e rende tutto fuorché un problema il calo della coppia motrice massima da 329 a 255 Nm.
Seste, a pari merito, la Mercedes-AMG EQE 53 4Matic+ e la Volkswagen ID.4 Pro, entrambe a 328 km. Dalla trazione integrale, l’auto della Casa di Stoccarda fa leva su un motore elettrico su ciascuno degli assi (anteriore e posteriore), che le fa erogare fino a 687 CV e 1.000 Nm. Ne deriva uno scatto eccellente da 0 a 100 orari, compiuto in appena 3,3 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 240 km/h. La nomenclatura “Pro” identifica le versioni a prestazioni elevate, il che vale anche nel caso della Volkswagen ID.4. Lo sport utility, dal peso di 2,5 tonnellate, ha la trazione posteriore con 174 CV e una batteria da 77 kWh.
Sebbene occorra accontentarsi di 330 km (poco per la fascia dei suv di alta gamma), la Genesis GV60 è un suv che piace, anche perché si ricarica in fretta, toccando i 240 kW con la variante Plus. Appena sotto il terzetto di testa figura la Volkswagen ID.4 GTX con 332 km. Malgrado le tante analogie con la cugina Skoda Enyaq, si è messa parecchio più in luce. Dotata di trazione integrale, produce 299 CV, si ricarica fino a 125 kW e tocca una velocità di picco di 180 km/h.
Quindi, veniamo alla Porsche Taycan Turbo S con 336 km. La tecnologia a 800 Volt fino a 270 kW e la piacevolezza dell’esperienza a bordo la rendono una proposta dall’enorme fascino. Lo stesso traguardo tagliato dalla Hyundai Kona Electric, con cui la macchina del Costruttore di Zuffenhausen condivide la seconda piazza. Per la coreana si tratta di quella top level da 150 kW e 204 CV, avente un accumulatore da 64 kWh. L’alternativa da 136 CV e 39,2 kWh è probabilmente meno entusiasmante.
E (rullo di tamburi…) del “plotone” delle auto elettriche, la numero uno in quanto ad autonomia, per appena un km (337 km), è la Ford Mustang Mach-E. L’interpretazione amica dell’ambiente da 487 CV, vanta la trazione integrale e copre lo “0-100” in 4,4 secondi. Il peso da 2,3 tonnellate le impedisce di prendere il largo, a dispetto della batteria da 91 kWh, ma non le nega il primato assoluto.