Auto elettriche, troppe colonnine: la Germania teme il blackout

M Magarini
Auto elettriche

La Germania comincia ad allarmarsi sulle auto elettriche. Finora vi si era prestata poca importanza, ma il messaggio lanciato dalle istituzioni costituisce uno spunto di riflessione. La preoccupazione numero uno è rappresentata dal consumo di corrente dettato dalla diffusione su vasta scala delle vetture a batteria. Chi ne parla apertamente è il numero uno della Bundesnetzagentur, ente gestore delle strade nazionali, Klaus Muller. Il presidente ha manifestato delle perplessità circa gli effetti che il successo commerciale delle bev avrà sulla fornitura di energia elettrica.

Auto elettriche, preoccupazione in Germania per la presenza sempre più radicata delle colonnine di ricarica: potrebbe scatenare dei blackout

Foto di auto in ricarica su colonnina elettrica

L’elevato fabbisogno delle auto elettriche rischierebbe, infatti, di provocare dei disagi alla popolazione. A essere messa in dubbio è l’effettiva capacità dello Stato di soddisfare le esigenze dei cittadini su ogni fronte. Comprendere quali siano le effettive ripercussioni è complicato poiché l’avvento delle bev è figlio della nostra epoca. Non avendo dei precedenti storici dalle quali trarre esempio, è quantomai essenziale tenere monitorati gli sviluppi.

Al momento, si tratta esclusivamente di congetture, ma il fatto che a esporsi in merito sia una figura di spicco della mobilità sottintende che, almeno in parte, il problema sussiste. Senza provare ad addolcire la pillola, Muller ha sottolineato come la continua installazione di molte nuove pompe di calore e stazioni di ricarica può avere degli svantaggi. Entrando nel dettaglio, vanno eseguiti dei test nel quotidiano. Se sfuggisse di mano, la situazione darebbe vita a disagi di sovraccarico di corrente locali lungo il network di distribuzione.

La Germania è parecchio più avanti nel processo di elettrificazione del parco circolante in confronto alla nostra Italia. Da poco la Nazione ha toccato quota un milione di full electric. Per centrare l’obiettivo si sono resi necessari circa 9 anni in totale, poiché il via risale al mese di dicembre del 2013. Grazie a un’efficace campagna delle forze politiche, autrici peraltro di un’efficace piano informativo sui benefici associati, si è assistito a una continua espansione. Stando alle rilevazioni dello scorso gennaio, le bev sono complessivamente 1,18 milioni. Tuttavia, se depenniamo dall’elenco i mezzi non più utilizzati o esportati all’estero, si tocca quota un milione.

I numeri schizzano alle stelle se nel conteggio vengono considerate le ibride, pari a 2,2 milioni di unità. Il comparto dei mezzi a batteria in Europa è trainato proprio dalla Germania e i persistenti record infranti denotano il crescente interesse della potenziale clientela. A ottobre 2022 sono stati acquistati 35 mila esemplari, un primato poi battuto dai due mesi successivi. Se vi siano i presupposti per proseguire sullo stesso trend emergono opinioni contrastanti.

Gli analisti di Car stimano un crollo per il 2024 delle auto elettriche a causa di due criticità: lo stop agli ecobonus e i prezzi dell’energia elettrica in aumento. Degli ostacoli da superare pure nella penisola italica, dove le bev hanno una minima quota di mercato, di appena il 2,6 per cento lo scorso mese, con la flessione dell’8,6 per cento rispetto al lo stessoperiodo del 2022.

Il boom delle bev ha determinato l’aumento considerevole dei punti di ricarica installati, delle pompe di calore acquistate e dei consumi energetici. Per scongiurare il pericolo del black-out, TransnetBW, amministratore di rete della parte sud della Germania, ha sollecitato le persone a consumare meno energia la sera. Inoltre, qualora l’emergenza non dovesse rientrare, sarebbero possibili delle restrizioni col prossimo anno.

Bram Claeys, senior associate di Rap (Regulatory Assistance Project) ha illustrato le questioni da affrontare: l’integrazione delle pompe di calore, la ricarica dei veicoli alla batteria e la generazione di elettricità sempre più decentralizzata. Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno sancito la riduzione del 5 per cento dei consumi di energia elettrica nelle ore di punta, onde evitare che la rete subisca un collasso. I conducenti della Finlandia sono stati, invece, esortati a non procedere con la ricarica nelle ore mattutine.

Mercedes me Charge abbonamenti ricarica

A quanto pare, sarà essenziale destinare importanti risorse economiche da qui in avanti affinché l’emergenza blackout non vada a ripercuotersi sulla popolazione europea. Ciò vale soprattutto per quei Paesi dove la mobilità a zero emissioni è ben avviata. In quanto all’Italia, E-Distribuzione ha stanziato un investimento di circa 262 milioni di euro fino al 2024, aggiuntivo ai 672 milioni già spesi per il piano di resilienza.

Per l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, il network ha la capacità di sostenere lo sviluppo dei 70 GW di energie rinnovabili, in conformità con il piano europeo Fit for 55. Ad agevolare il compito è la scarsa presenza degli esemplari full electric. Mentre le ibride cominciano a conseguire dei discreti consensi, le bev faticano a ritagliarsi un posto di primo piano nella mobilità nazionale.

 

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