Bizzarrini Giotto 2026, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Un mito italiano torna agli antichi splendori: Bizzarrini Giotto 2026 sancisce il ritorno di un marchio mai dimenticato.
Bizzarrini Giotto 2026

Il tempo passa, l’ingegno creativo di Giorgetto Giugiaro no. Il mitico designer italiano, “papà” di alcune delle più belle auto di ogni tempo realizzate al mondo, ha avuto un impatto determinante nello stile. La capacità di capire e soddisfare i gusti della clientela lo hanno reso quello che è oggi: una leggenda in carne e ossa. Che, nonostante le 85 primavere, possiede ancora l’intraprendenza di un ragazzino. Fu lui a firmare la Bizzarrini 5300 GT all’epoca della Bertone; perciò, è venuto naturale contattarlo per realizzarne un’erede. Il successore, la Bizzarrini Giotto 2026, sarà stato degno del modello originale? La risposta preferiamo siate voi stessi a darla.

Se volete sentire la nostra, la prima volta in cui l’abbiamo vista abbiamo esclamato: “wow”. Un wow euforico, manco fossimo tornati bambini all’improvviso, quando vedevamo il nostro papà trattare la sua “bambina” con i guanti (in senso letterale e figurato). Noi potevamo starcene solo lì, ad ammirarlo in azione, mentre con un gran lavoro di gomito la rifaceva brillare. Nessuno aveva il permesso di toccarla, eccetto lui e se ci azzardavamo apriti cielo! L’esercizio stilistico ci ricorda quanto l’automobile non si limiti allo scopo funzionale, bensì sia frutto pure di passione.

Ora immaginatevi la tristezza di non mettere le mani sul volante, poiché a guida autonoma (così non è, grazie al cielo). Già l’idea vi farà venire la pelle d’oca e si capisce il perché una Casa come Ferrari abbia escluso tale possibilità. La vettura è un tributo alle soluzioni classiche, quelle capaci di infiammare la folla un tempo e tuttora. Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a conoscere da vicino la “piccola”, a cominciare dagli esterni, ora visibili nel pieno del loro splendore, prima di spostarci agli interni, sia a livello di spazio sia di dotazioni di bordo. Per concludere, analizzeremo il motore, altresì determinante nel giudizio complessivo.

Bizzarrini Giotto: gli esterni

Bizzarrini Giotto 2026

Il progetto della Bizzarrini Giotto è stato realizzato ad hoc dall’unità di lavoro diretta da Chris Porritt, con il look affidato alla GFG Style di Giugiaro, padre e figlio. Il talento, nonché la propensione a raggiungere la perfetta delle linee di Giorgetto è stata, infatti, trasmessa al figlio Fabrizio, co-titolare dell’azienda. L’immagine è favolosa, lo abbiamo detto e lo ribadiamo. Limitarsi a definirla un “bel faccino e nulla più” sarebbe un errore madornale. Nella realizzazione le parti incaricate hanno lavorato sodo pure sull’aerodinamica favolosa.

All’antenata rimandano una serie di dettagli, come gli sfoghi sul cofano, l’andamento del lunotto posteriore e il logo prominente del frontale. Dell’anteriore risalta pure lo splitter, ispirato a una monoposto di Formula 1, mentre l’ala in coda è fissa al fine di aumentare la deportanza. La carrozzeria è in fibra di carbonio, in maniera da contenere il più possibile il peso. Tuttavia, non bisogna commettere l’errore di ritenere il bolide orientato soprattutto alle performance. Che, per l’amore del cielo, importano e pure parecchio.

Non è, però, un esemplare riservato alla pista, bensì consentirà di circolare ovunque, pure lungo le strade aperte al pubblico. Ergo, i valori prestazionali (sui quali ci focalizzeremo nel prosieguo) saranno pure eccelsi, senza imporre dei compromessi in termini di piacere a bordo. Il brand italiano fa leva sul passato e lo reinterpreta con maestria, mosso da ambizioni di rivalsa, in seguito alla sua acquisizione da parte della divisione automotive di Pegasus Brands. Il gruppo vanta una forte esperienza nel comparto del lusso, specie con le compagnie aventi concessionarie in giro per il mondo, viene capitanato da 3 ex uomini Aston Martini.

Il primo si chiama Ulrich Bez e ha diretto la compagine britannica da inizio millennio fino al 2013. A imbarcarsi con lui nell’iniziativa Christopher Sheppard, amministratore delegato in carica di Bizzarrini, e Janette Green, addetta al marketing. Nessuno è alle prime armi e per averne la conferma basta spulciare un po’ i relativi profili Linkedin. A partire dal 1° novembre 2023 la poltrona di ad sarà occupata da Julian Jenkins, che andrà a sostituire Ian Fenton.

Ecco, quindi, che i fan di lunga data di Bizzarrini hanno fin da subito provato del comprensibile entusiasmo. Di qualità ce n’è parecchia tra le fila del team e con l’ausilio di partner d’eccezione (GFG Style, appunto) vengono rimarcate le importanti velleità.

Gli interni

Nel raccontarvi dell’aspetto conferito alla Bizzarrini Giotto, abbiamo dimenticato di dire che oltre alle prese d’aria sul cofano evolute ci sarebbe tanto altro da raccontare, inclusi i fari a LED dalla forma caratteristica. Del resto, niente più della forza delle immagini vi consentiranno di formarvi un’idea precisa sugli spunti di look. C’è da perdersi nel viaggio alla scoperta dei minimi dettagli. Purtroppo, scarseggiano, invece, le informazioni inerenti all’abitacolo. Finora non è dato conoscere con esattezza quali saranno le caratteristiche. Una scelta crediamo voluta per mettere in debito risalto ciascun aspetto, nel conto alla rovescia verso il debutto ufficiale, con il via alle consegne previsto in apertura del 2026, a poco più di 60 anni dalla Bizzarrini 5300 GT Strada del 1965.

A febbraio erano stati diffusi teaser e bozzetti, prima del rilascio di ulteriori foto utili ad avere un’immagine meglio definita. La struttura del veicolo in fibra di carbonio, leggero e resistente, richiama la filosofia del padre fondatore di ricorrere ai materiali più avanzati. A bordo c’è spazio per due persone, il conducente e il passeggero posteriore, da tipica sportiva. Non sarà presumibilmente un salotto spazioso all’inverosimile, ma gli occupanti si troveranno presto a loro agio. I materiali saranno di qualità sublime, piacevoli al tatto e alla vista, magari con qualche elemento ecosostenibile, sebbene il suo obiettivo differisca dalle produzioni di serie.

Premesso che la tiratura esatta rimanga ignota, l’edizione sarà alla portata di pochissime tasche, il non plus ultra del ceto abbiente. Tradotto: la Bizzarrini Giotto sarà altamente esclusiva e i “comuni mortali” avranno modo di ammirarla giusto mentre sfreccerà in strada, guidata da imprenditori, rockstar e campioni dello sport. Il pacchetto di sistemi ausiliari di bordo sarà evoluto, anche se forse meno di quanto ci aspettiamo.

Il dipartimento ingegneri ha il compito di stabilire la strada da percorrere, se puntare a una vettura completa di qualsiasi comodità hi-tech o se cercare di far assaporare il feeling di una macchina anni Sessanta, sulla falsariga dell’antenata. E lo stesso discorso vale in merito ai pulsanti fisici: qualunque scenario è valido, persino di una macchina molto analogica, simile alla Pagani Utopia, che tanto è stata in grado di richiamare l’attenzione in seguito al lancio.

Motori e prezzi

Bizzarrini Giotto 2026

Abbiamo usato il plurale, ma salvo impensabili sorprese in seconda battuta il motore sarà unico, un dodici cilindri Bizzarrini avente una cilindrata di 6.626cc, in tributo al fondatore Giotto Bizzarrini, nato il 6 giugno 1926. Il celeberrimo ingegnere – venuto a mancare in apertura del 2023 – ha avuto un ruolo attivo nella creazione del V12 originale Lamborghini e di capolavori meccanici come la Ferrari 250 GTO.

Il propulsore endotermico, di origine Cosworth, sarà conforme alle leggi e agli standard di emissioni globali, compreso il protocollo Euro 7, che entrerà in vigore il 1° luglio 2025. Montato in posizione centrale-posteriore, la potenza verrà inviata alle ruote del “lato B”. I test su strada partiranno verso la fine del 2024, sotto la supervisione del cto (Chief Technical Officer) Porritt. La potenza esatta rimane imprecisata, tuttavia, in relazione al frazionamento e alla cilindrata, verrebbe da ipotizzare una cifra intorno agli 800 CV.

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