Bonus colonnine elettriche: come funziona, chi può richiederlo e quali sono i vantaggi

M Magarini
colonnine

Introdotto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) lo scorso anno, l’attuazione del bonus colonnine elettriche non ha ancora avuto luogo. Gli incentivi stabiliti dalle autorità di riferimento mirano a favorire la transizione ecologica lungo le strade della nostra penisola. Si tratta di una battaglia di primaria importanza, date peraltro le direttive impartite dalle istituzioni comunitarie, le quali si sono espresse, in maniera chiara e categorica, a favore delle bev.

Attualmente le bev rappresentano una nicchia in Italia, a differenza di altri Paesi, a cominciare dalla Norvegia (un caso oggetto di studio) e gli altri Paesi scandinavi, ai quali si aggiunge l’Olanda. Una delle note dolenti, che trattiene i potenziali acquirenti a ordinare una vettura a zero emissioni, vi è l’arretratezza infrastrutturale. Un problema avvertito praticamente ovunque, ma qui molto avvertito. Da qui la decisione da parte dell’esecutivo di estendere il godimento del beneficio per il biennio 2023-2024.

Del resto, nessuno ne ha avuto ancora l’opportunità di trarne effettivo vantaggio, anche se le fonti istituzionali parlano di immediata entrata in vigore. Fornire delle stime esatte sul quando viene, comunque, difficile, visto che il Governo ha finora preferito mantenere il massimo riserbo. Nella legge di conversione del decreto legge n. 198 del 2022, meglio noto come Milleproroghe 2023, i piani alti hanno confermato la proroga del bonus, senza fornire delle stime accurate sull’apertura dell’erogazione. Che sarà fissata in seconda istanza dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso.

Bonus colonnine auto elettriche 2023-2024: l’importo massimo e per quali tipologie è disponibile

colonnine di ricarica

La misura dell’incentivo è nota già da parecchio tempo, pari all’80 per cento della spesa sostenuta nell’installazione, entro, però, delle soglie di spesa predeterminate, che divergono a seconda del soggetto interessato. Se è una persona fisica vale fino ai 1.500 euro, mentre, qualora la domanda provenga da edifici condominiali, il tetto massimo ammonta a 8 mila euro.

Stando ai piani precedentemente fissati, il via avrebbe preso il via entro la fine dello scorso anno, riguardante gli acquisti effettuati dal 4 ottobre e sulle infrastrutture di potenza standard, inferiori ai 22 kW. Le difficoltà sopraggiunte nella messa in atto dei buoni propositi ha indotto il Governo a rinnovare il bonus colonnine elettriche per il 2023 e il 2024, fino a esaurimento fondi. La disponibilità dipenderà, dunque, dalle domande pervenute, il che è tutto da stabilire. Alla luce dello scarso appeal in commercio delle bev, verrebbe da dire che rimarranno a lungo.

Gli ecobonus 2023 hanno confermato il poco interesse nutrito dalla popolazione nei loro confronti, a differenza delle ibride, le quali hanno preso il largo nella diffusione. Ma potrebbe valere pure il meccanismo opposto, con il bonus colonnine auto elettriche che rappresenterà una sorta di volano dei mezzi a batteria. Per scoprire quale sarà il responso sul campo toccherà attendere la reazione degli stessi cittadini. L’auspicio dei poteri forti è di assistere a un drastico cambio di passo, in maniera tale da ridurre il gap rispetto ai vicini di casa del Vecchio Continente. Lo ha spiegato, a chiare lettere, pure il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in recenti eventi pubblici.

Parole importanti, anche perché in apparenza sembrava vi fosse la totale contrarietà del leader del Carroccio nei confronti di questo genere di alimentazione. La decisione della Commissione Ue di imporre il bando per il 2035 era stato definito un clamoroso autogol, reo di dare un vantaggio competitivo importante alle realtà cinesi.

Durante l’Automotive Dealer 2023, tenutosi negli scorsi giorni a Verona, ha spiegato che il suo non è un veto assoluto. E, al contrario, occorrerà attivarsi affinché il Belpaese ricopra un ruolo di primo piano. Lo richiede l’economia nazionale, nella quale il settore delle quattro ruote ha sempre rivestito un ruolo di primaria importanza. I riflessi, diretti o indiretti, su milioni di famiglie vanno presi in esame e, pertanto, lui, a nome dell’intero esecutivo, intendono lasciarsi trovare pronti.

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L’ammontare dell’incentivo, come abbiamo già detto in precedenza, ammonta a 1.500 euro per le persone fisiche e a 8 mila euro per edifici condominiali, per la posa in opera sulle parti comuni. Dall’agevolazione sono, invece, tagliate fuori le imprese, pur avendo anch’essi (lo vedremo in dettaglio ) delle misure volte a promuovere l’installazione dei punti di ricarica. La potenza, lo ribadiamo, deve essere inferiore ai 22 kW, ovvero consistere in un’utenza domestica.

Cerchiamo, allora, di capire attraverso un esempio quali possibilità avranno i potenziali beneficiari. Ipotizzando una spesa di 3.000 euro, l’importo andrebbe pagato per intero, tolto lo sconto dell’80 per cento sui 1.500 euro, corrispondente a 1.200 euro. Dunque, dati alla mano, toccherà sborsare solo 1.800 euro (3.000 – 1.200). In alternativa allo sconto immediato in fattura, vi sarà modo di godere del bonus colonnine elettriche sotto forma di rimborso mediante bonifico bancario sul conto corrente della persona richiedente, che egli sia un singolo individuo o un complesso condominiale.

Condomini

Se scendiamo nel dettaglio dei condomini, la soglia massima di spesa è pari a 8 mila euro e attiene alle parti comuni, in linea con le disposizioni fissate dagli artt. 1117 e 1117-bis del Codice Civile. Laddove l’interessato sia un unico inquilino, egli avrà l’onere di informare l’amministratore di condominio, in via preventiva. Giusto a quel punto gli sarà consentito dare il via all’opera di installazione delle colonnine nelle parti comuni. Invece, se il lavoro riguarda l’intero complesso, allora servirà ottenere prima l’ok da parte dell’assemblea condominiale.

Inoltre, è importante consultare con attenzione le regole fissate nel regolamento in vigore, inerente pure alle misure di sicurezza. Dell’intervento se ne prenderà carico un’azienda specializzata, aventi i requisiti del caso per farsi carico dell’intervento. Al completamento della procedura, sarà suo compito rilasciare al cliente un certificato di conformità dell’impianto e del suo funzionamento a norma.

Il bonus colonnine auto elettriche 2023 sarà coperto per la bellezza del 90 per cento nel caso in cui si abbia diritto al cosiddetto Superbonus. È uno degli interventi facoltativi, da effettuare insieme a ciò che il normatore definisce interventi trainanti, al fine di migliorare di due classi l’efficienza energetica. Mentre lo scorso anno il Superbonus era del 110 per cento, adesso corrisponde al 90 per cento in riferimento ai lavori eseguiti entro la fine dell’anno.

In aggiunta, c’è da segnalare una detrazione del 50 per cento, entro il limite di spesa di 3 mila, per aumentare la potenza disponibile del punto di ricarica fino a un massimo di 7 kW, suddiviso nell’arco di un decennio. Affinché venga riconosciuto vige, tuttavia, una condizione: che il beneficiario ne faccia ricorso a titolo privato.

Imprese

Per concludere, nel caso delle aziende, lo Stato prevede dei contributi a fondo perduto, inerente all’installazione delle colonnine nelle città e lungo le superstrade. L’importo è pari al 40 per cento della spesa sostenuta e interessa le imprese o i gruppi costituiti a titolo temporaneo (RTI) che diano prova di disporre di abbastanza infrastrutture di ricarica nell’area dell’Unione Europea. Chi se ne occupa è in tal caso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, anziché delle Imprese e del Made in Italy, che si prende carico esclusivamente dei privati.

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