Con una Francia stritolata dal superdebito per le politiche green, arriva il bonus di 1.000 euro per l’auto elettrica europea (fonte Le Figaro). In piena crisi di consensi elettorali e con una crisi che mai s’era vista in terra transalpina, il governo dei galletti si gioca la carta del bonus per le BEV UE. Scherzando col fuoco. La nazione infatti sprofonda nella recessione e servono soldi per ben altre esigenze (sanità, pensioni, persone in difficoltà) piuttosto che carezzare ancora il pelo degli ecologisti sinistroidi in Europa e per far felici le lobby verdi nella speranza di ottenere un qualche boost di ritorno.
Bonus di 1.000 euro per l’auto elettrica europea: cos’è
Questo incentivo di 1.000 euro è per BEV assemblate in Europa e dotate di una batteria europea. È complementare al bonus ecologico e sarà attivo dal 1° ottobre 2025, precisa l’esecutivo. L’elenco dei veicoli sarà disponibile sul sito dell’Ademe nei prossimi giorni. L’incentivo va a integrare il bonus ecologico, finanziato da certificati di risparmio energetico da luglio, che può arrivare fino a 4.200 euro. Con il nuovo bonus, l’importo totale raggiungerà quindi i 5.200 euro.
Obiettivo, combattere i cinesi, specie BYD. Che invadono l’Europa con le loro BEV. Parigi intende contemporaneamente supportare le sue nuove ambizioni nel campo delle batterie elettriche, che si sono sviluppate in particolare nel nord della Francia. Un modo per evitare che gli aiuti messi sul tavolo vadano a sostenere posti di lavoro e industrie all’estero.

La ricerca dell’impossibile
Quindi, la Francia intende contrapporsi ai cinesi e a BYD con 1.000 euro di bonus. Ci pare un po’ azzardato come tentativo. Poi occorre uscire dall’equivoco. La Cina è ovunque nelle macchine elettriche: batterie, componenti, minerali. Il Dragone controlla tutto quello che riguarda le BEV: dalle miniere agli accumulatori. O poni incentivi per le BEV, o lasci stare e ti ritiri. Impossibile piazzare bonus scavalcando il Celeste Impero.
Ormai è tardi: nel 2019, con il Green Deal auto elettrica nell’UE dominata dalla sinistra di Francia e Germania, ci si poteva pensare. Adesso, a fine 2025, col Regno di Mezzo che divora l’automotive elettrico, è tardi. A partita finita, col superdebito e consenso ai minimi, arriva Parigi con 1.000 euro di bonus. Già li vediamo Pechino e Shenzhen tremare per l’incentivo transalpino che taglia fuori il Paese della Grande Muraglia.
La citazione di Draghi
Per il governo francese, questo orientamento è chiaramente ispirato al rapporto Draghi, pubblicato un anno fa, che suggeriva di stabilire criteri espliciti Made in Europe, a esempio sotto forma di criteri di valore aggiunto europeo, per implementare una preferenza europea.
Davvero? In realtà, Draghi parlava di Piano Marshall pro automotive, con un programma di gigantesca portata comprendente colonnine veloci, fabbriche, filiera. Non di 1.000 euro per la BEV transalpina UE.