Esplode il caso del super debito in Francia. La nazione è sull’orlo del sovraindebitamento e il pericolo rappresentato dalla situazione fiscale del Paese è immediato: lo dice il primo ministro François Bayrou durante una conferenza stampa drammatica sulla bozza di bilancio per il 2026. Alla luce del debito “monstre” del Paese transalpino, dopo otto anni del presidente “verde” di sinistra Emmanuel Macron Macron, sarà anche opportuno stare alla larga dal ripetere determinate esperienze: il “bonus écologique” per le auto elettriche che soddisfano un punteggio ambientale? Per carità, basta con tutte queste formule cervellotiche. S’è visto dove portano.
Per mesi abbiamo parlato malissimo del leasing sociale dell’auto elettrica in Francia, in quanto è un peso enorme per lo Stato, con spese nascoste: anticipa i soldi alle Case, coi ceti meno abbienti che alla fine si ritrovano un mezzo tartassato di franchigie pesantissime da pagare ai costruttori in caso di sinistro, furto, incidente, danni. Il leasing è perfetto per aziende, partite Iva e privati che se lo possono permettere. Stesso discorso per i bonus BEV concepiti male.
Le BEV come gli smartphone: se sono forti, vincono
Il sostegno statale alla macchina a corrente non pare opportuno. Quella tecnologia deve fare da sé e vincere con le proprie forze, come gli smartphone sui cellulari antiquati. Le casse della nazione non se lo possono permettere. Lo stesso vale per l’Italia e per altre nazioni. Qualcosa da rivedere su tutte le politiche iper green nel settore auto e no, considerati i risultati.
La Francia verde dell’auto elettrica fa i conti con un debito spaventoso
Col piano di risparmi da 44 miliardi di euro, Bayrou ha evidenziato che ogni ora degli ultimi 20 anni il debito pubblico francese è aumentato di 12 milioni di euro. I cittadini francesi della Francia green sono terrorizzati: lo mette in luce l’indice di fiducia ai minimi dal 2023, con gli scambi finanziari alla Borsa di Parigi dove sono crollate le azioni bancarie. Altro che comprare le costosissime auto elettriche. In arrivo il declassamento del debito francese da parte delle agenzie di rating.
A quanto pare, non c’è più tanto spazio per ecoincentivi auto elettriche, certificati di carbonio, leasing sociale di BEV, car sharing elettrico sovvenzionato. Il debito pubblico francese rappresenta quasi il 114% del PIL, il terzo più grande dell’eurozona dopo Grecia e Italia. Mentre il deficit ha raggiunto il 5,8% del prodotto interno lordo, quasi il doppio del limite ufficiale dell’UE del 3% e secondo la Commissione europea. Per far fronte al dramma, Bayrou ha proposto di abolire due giorni festivi e di congelare la spesa per il welfare.

Green Deal auto elettrica nell’Unione Europea: qualcosa non è andato per il verso giusto
Al di là delle opinioni soggettive e individuali, è evidente, è sotto gli occhi di tutti, che il Green Deal auto elettrica dell’UE non abbia funzionato. Francia col super debito, Germania nei guai, altre nazioni barcollanti. Restano le lobby verdi (tuttora molto influenti) a premere nei media e nei social: come combattono. Prima o poi si arriva al dunque, anticipando il momento in cui sarà troppo tardi, con un cambiamento di 180 gradi per rinascere, nel segno della concretezza e della fattibilità, che passa anche attraverso una mobilità automotive pulita e con tecnologia neutrale, senza fanatismi a batteria.