Classifica longevità 2025, quali sono le auto che non si rompono praticamente mai

Le indagini sulla durata e i guasti delle auto, tengono conto di feedback dei clienti, dell’analisi Dekra e degli studi di settore.
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Quando si parla di affidabilità auto e longevità, specie se nel panorama moderno, non ci si può sorprendere più di tanto del dominio alcuni brand consolidati praticamente da sempre. E nella classifica 2025 delle auto più resistenti, c’è un marchio che non si limita a vincere, ma proprio a monopolizzare il podio.

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Stiamo parlando di Toyota, il colosso giapponese, e il suo alter ego di lusso, Lexus, che risulta semplicemente in testa. È praticamente l’anima di questa classifica.

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Le indagini sulla durata e i guasti, che tengono conto di feedback dei clienti, dell’analisi Dekra e degli studi di settore come quelli di What Car?, sono impietose per chiunque non sia giapponese. Il dominio nipponico è un fatto a cui sembra quasi ci si debba arrendere.

toyota corolla

Al vertice, troviamo l’invincibile Toyota Corolla, l’auto forse definibile indistruttibile. La Corolla è l’emblema della meccanica semplice e rodata, l’auto che potresti dimenticare di tagliandare per un decennio e che comunque ti porterebbe a destinazione. Una scelta che è il massimo della tranquillità.

Subito dietro, anche se non di nostra conoscenza nella Penisola, c’è il Lexus RX. La divisione premium di Toyota prende infatti la stessa efficace filosofia di costruzione, di interni in pelle e con gadget sofisticati.

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Gli studi mostrano che anche i marchi coreani, come Kia e Hyundai, stanno facendo passi da gigante, eguagliando l’affidabilità giapponese, in particolare con motori come il 1.6 CRDi o il 1.0 T-GDi, dimostrando che “conveniente” non significa più usa e getta. Anche la Dacia Sandero si piazza bene, un monumento al fatto che la semplicità è spesso la migliore garanzia di affididabilità a lungo termine.

dacia sandero

Passando agli europei, se si escludono pochi exploit come la Mini Cooper (che beneficia dell’ingegneria BMW) o l’onorevole piazzamento del motore diesel 2.0 BlueHDi di Peugeot e Citroen, le marche del Vecchio Continente sono spesso relegate a metà o fondo classifica. La realtà è che l’innovazione sfrenata, l’elettronica complessa e l’ossessione per i cavalli spesso si scontrano con la brutalità della strada e i costi di riparazione.