Crisi semiconduttori: CEO General Motors conferma che i prossimi mesi non saranno facili

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Crisi semiconduttori

Non è un segreto che i prezzi delle auto siano saliti alle stelle da quando è arrivato il Covid-19. E dire che l’industria automobilistica fa molto affidamento su semiconduttori, chip e altri componenti relativi ai computer sarebbe l’eufemismo dell’anno. Come previsto da alcuni e temuto da altri, secondo il CEO di General Motors il problema non sarà risolto a breve.

A giugno, la General Motors ha annunciato di voler diventare completamente elettrica entro il 2030. Il tutto è già stato messo in moto per realizzare l’obiettivo appena citato. In altri mercati del mondo, ad esempio, di recente è stata annunciata la Chevrolet Equinox EV con prezzi abbastanza accessibili. Lo stesso si può dire della Buick Wildcat. I prezzi confermati, però, dal comunicato stampa ufficiale, sono quelli suggeriti. Pertanto, i concessionari avranno comunque l’ultima parola sul prezzo finale.

Crisi semiconduttori: cosa ci aspetta?

Tornando ora al nostro discorso sulla carenza di semiconduttori, giovedì scorso durante un’apparizione in un programma televisivo americano, l’amministratore delegato di General Motors Mary Barra ha predetto quanto sarebbe durata la sfortunata situazione dei chip.

Sta migliorando un po’, ma francamente penso che sia qualcosa che durerà fino al prossimo anno, forse un po’ oltre“, ha detto. Non dovremmo neanche sorprenderci troppo d’altronde. L’industria automobilistica non è l’unica ad aver subito un duro colpo per la mancanza di componenti. I produttori di schede grafiche e processori per computer, insieme alle società di console per videogiochi, o l’intero mercato degli smartphone, stanno tutti cercando di cavarsela e di proteggere i chip che possono, quando possono. Ciò a volte si traduce in mancanza di scorte sugli scaffali, ma è una crisi temporanea.

A causa di queste circostanze, General Motors ha interrotto la produzione della Silverado per un’intera settimana nello stabilimento di Silao in Messico un paio di settimane fa, dove ci sono 8.000 dipendenti. I prezzi potrebbero anche salire un po’ a causa della crisi dei microchip.

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