Il Cybertruck di Tesla doveva rappresentare una vera e propria rivoluzione per l’industria automobilistica globale. In realtà, però, si sta tramutando nel più grande flop di tutti i tempi. A esprimere un giudizio lapidario in tal senso è stato Forbes, che nel farlo ha naturalmente tenuto conto delle premesse entusiastiche che avevano accompagnato l’operazione messa in campo da Elon Musk. E dopo le lodi sperticate degli esordi, ora si prevede l’arrivo di una lunga serie di stroncature. Tali da mettere ulteriormente a repentaglio Tesla e il suo CEO.
Il Cybertruck è un flop epocale: il giudizio di Forbes non sembra ammettere repliche
Il Cybertruck era stato lanciato da Tesla alla fine del 2023. Un esordio accompagnato dall’indicazione di obiettivi molto ambiziosi, la vendita di 250mila pick-up elettrici all’anno.

In realtà, le consegne effettuate si sono fermate tra i 40 e i 50mila esemplari nel corso dei primi dodici mesi, ovvero un quinto del preventivato. E si tratta di un dato orribile o quasi, considerato come, di solito, proprio nel corso del primo anno si verifichi il picco di domanda, per i nuovi modelli.
E a conferma dell’assunto, ora le vendite stanno dando vita ad una caduta progressiva che sembra inarrestabile. Nei primi mesi del 2024, le immatricolazioni sono infatti già scese in maniera significativa. Tanto da spingere gli analisti a preventivare un ulteriore declino da qui alla fine dell’anno.
Un trend che è del resto stato alimentato anche dagli otto richiami in poco più di dodici mesi di cui il Cybertruck è stato protagonista. A sollevare dubbi, in particolare, i bordi, considerati molto pericolosi per i pedoni in caso di urto, e la corrosione di cui è vittima l’acciaio che, pure, dovrebbe essere inossidabile.
I punti di forza sono diventati una debolezza
I richiami in questione, sono stati interpretati dai consumatori, come è del resto logico, alla stregua di un segnale relativo alla scarsa qualità costruttiva del pick-up elettrico. E non solo hanno contribuito a minare la fiducia dei consumatori, ma anche provocato una corrente di sfiducia, agevolata anche da recensioni spesso feroci da parte degli esperti.
Di conseguenza, quelli che dovevano essere punti di forza, si sono presto rivelati un boomerang. A partire dal design avveniristico, che non ha soltanto provocato aspre critiche a livello estetico, ma anche denotato difetti evidenti. Senza contare un’autonomia che tende drammaticamente a ridursi quando le condizioni atmosferiche sono avverse.
Una serie di problematiche tali da spingere infine Forbes a bocciare senza diritto di replica il Cybertruck. Definito senza mezzi termini come “il più grande fallimento dell’industria automobilistica negli ultimi decenni”. Una bocciatura derivante anche dal livello di investimento necessario per il progetto, attestatosi a 900 milioni di dollari.
Ora la concorrenza si fa più aggressiva
A rendere ancora più problematica la situazione, potrebbe ora concorrere il mercato. Se qualche mese fa la concorrenza sembrava atterrita dall’arrivo del Cybertruck, ora il quadro è completamente mutato. Aziende come Ford e Rivian non nascondono l’intenzione di banchettare sulla carcassa del pick-up elettrico di Musk.
Senza contare l’arrivo di un nuovo attore come Slate, con qualche attento osservatore che non ha tardato ad osservare come il suo nome sia l’anagramma di Tesla. Il nuovo veicolo messo in campo dalla filiazione di Amazon si denota per maggiore accessibilità e senza tanti svolazzi avveniristici, all’insegna di un pragmatismo che il marchio californiano sembra aver smarrito.

Le proposte dei rivali, si mostrano non solo più convenienti da un mero punto di vista finanziario, ma anche in grado di andare incontro alle esigenze dei proprietari. Un aspetto che Tesla sembra aver dimenticato, nell’ansia di stupire. E così facendo, stanno erodendo progressivamente lo spazio di manovra per l’azienda di Elon Musk.
Un monito per l’industria automobilistica
Proprio il fatto di aver praticamente messo in disparte le esigenze dei consumatori, privilegiando il proprio punto di vista, si sta però ora dimostrando un gravissimo errore. E più di un esperto punta il proprio obiettivo proprio su questo errore concettuale. Indicandolo come la dimostrazione del fatto che in mancanza di un ancoraggio al reale, anche i progetti all’apparenza esaltanti sono in grado di tramutarsi in una dolorosa rotta commerciale.
Naturalmente, non è detto che per Tesla sia iniziata la strada del declino. Ma se vuole tornare ad essere un attore di primo piano nel mercato dell’elettrico, la casa californiana deve trarre le conseguenze di quanto sta accadendo. Proprio il dinamismo mostrato dalla concorrenza, però, obbliga la sua dirigenza a fare presto. E se Elon Musk non riuscisse a dare risposte adeguate nei prossimi mesi, la questione della sua sostituzione, adombrata dal Wall Street Journal, potrebbe tornare all’ordine del giorno.