Dacia, stavolta la filosofia “povera ma smart” ha fallito

Dacia segue una filosofia coerente: trasformare la sobrietà in successo. Ma la Hipster, il futuro delle city car, non è così irresistibile.
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Katrin Adt ha preso le redini di Dacia nel momento in cui il brand rumeno stava per lanciare la sua bomba più chiacchierata, ovvero la Hipster Concept, un’elettrica urbana che vuole portare la spina anche a chi finora si ricaricava appena il cellulare. L’arrivo della manager tedesca, con 26 anni di esperienza nel gruppo Mercedes, coincide con la missione più ambiziosa di sempre per il marchio: rendere l’elettrico veramente popolare, ma senza rinunciare a quel tocco ruvido e diretto che ha sempre contraddistinto Dacia. Ci siamo davvero con l’ultima rivelazione ultracompatta?

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dacia hipster concept

La Adt, al suo sostanziale debutto pubblico, ha sparato subito la sua promessa: “Potremmo metterla sul mercato nella metà bassa della fascia 10-20 mila euro”. Siamo davanti a una futura city car a batterie al prezzo di una due ruote da sogno. Non proprio quello che avremmo voluto, anche visto l’aspetto della Dacia Hipster. Una kei car leggermente ingrassata.

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La Dacia Hipster, essenziale al massimo e, soprattutto, reale, si muove e funziona, non è una di quelle concept fatte di plastica e PowerPoint. Spiegano a Parigi, bisogna solo capire come far combaciare le regole europee con la tecnologia in casa. Ma l’obiettivo è quello di portarla in produzione appena possibile. Il successo, solo perché conveniente, è tutto da vedere. Va bene “smart”, ma un cubo a 15.000 euro (più o meno) non è quello che gli europei sognano.

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Dietro le parole della nuova CEO c’è comunque un’intenzione palese, un messaggio non troppo dolce lanciato a Bruxelles e ai rivali cinesi: “Non è nello spirito Dacia aspettare che altri ci arrivino prima”. Insomma, l’idea è quella di battere tutti sul tempo con una compatta, furba ed economica.

La Adt, inoltre, non ha intenzione di stravolgere il DNA del marchio: “Negli ultimi anni Dacia è passata da low cost a value for money”, ricorda. Ma stavolta, se essenziale ed economica devono fare rima anche con inguardabile, preferiamo attendere il prossimo treno europeo, chissà, magari anche cinese.

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Dacia segue comunque una filosofia coerente, ovvero trasformare la sobrietà in successo. E se la Hipster riuscirà davvero a portare un’elettrica sotto i 20 mila euro, sarà una rivoluzione. Poi, se il pubblico apprezzerà sarà trionfo. Perché, va detto, quando a comandare sembra essere unicamente quanto resta nel portafogli, lo stile va a farsi benedire.