Sbarca la Dacia Hipster, che magari potrebbe essere una E-Car del futuro tanto richiesta dall’UE. È una concept presentata non a caso ora che l’EU ci vuol far muovere su piccole elettriche da 15.000-20.000 euro. Per l’ambiente e per combattere la Cina, in vista del ban termico 2035. Il mezzo prefigura qualcosa che arriverebbe negli anni a venire, con prezzi non definiti.

Dacia Hipster: una micro Hummer
Abbiamo 3 metri di lunghezza, 1,53 metri di altezza e 1,55 metri di larghezza: 4 posti e un bagagliaio modulabile da 70 a 500 litri. Con le ruote posizionate ai quattro angoli per sbalzi quasi azzerati. Il muso ha una fascia trasparente orizzontale che integra i gruppi ottici. Il lunotto a tutta larghezza si apre indipendentemente dal portellone a ribaltina. Un piccolo oggetto che pare una micro SUV, un Hummer (foto giù) compresso, con forme ultra squadrate.

A batteria, mentre le kei car giapponesi sono a benzina. Pesa 800 kg, il 20% in meno rispetto alla Dacia Spring. Zero info su batteria e autonomia: la Casa romena del Gruppo francese Renault dice che il 94% degli automobilisti francesi percorre meno di 40 km al giorno. La ricarica sarà necessaria circa due volte a settimana.

Tutto ridotto all’osso
Dentro, la docking station per smartphone, mentre 11 punti d’attacco Youclip permettono di installare accessori a richiesta. Pertanto, pagando di più. Si parte da una base davvero essenziale.

Qualche nostro dubbio
Davvero le E-Car come questa saranno auto elettriche piccole ed efficienti? Mistero sulla penetrazione aerodinamica del frontale. Ci viene in mente quanto disse un genio automotive come Giugiaro: “I grandi marchi hanno capito oggi che, se fanno un’auto come la Panda non guadagnano niente, mentre se fanno un Suv sì. Così tutti abbandonano le vetture più piccole per costruire quelle più grandi, che ingombrano. Hanno forme eccessive ma guadagnano, questa è la realtà”. Le E-Car avrebbero un senso se rientrassero nella fascia di prezzo tra i 5.000 e massimo i 10.000 euro. Altrimenti, ci sono già la concorrenza di Spring, Leapmotor T03 o Citroën ë-C3 con batteria da 30 kWh.

Avrebbe successo?
Ma se un mezzo così divenisse realtà nei listini, avrebbe successo? Dipende da diversi fattori chiave, primo fra tutti il prezzo finale. L’idea di un’auto elettrica essenziale, a suo agio in città e con un design “micro SUV” che strizza l’occhio alla robustezza, ha un suo appeal fra chi adora le BEV. Ossia il 15% di europei e il 5% di italiani.

L’efficienza promessa dal peso ridotto (800 kg) e l’approccio minimalista potrebbero tradursi in un’autonomia più che sufficiente per l’uso quotidiano (i 40 km medi francesi) e costi di gestione contenuti. Un veicolo per chi non ha lo stress di doversi spostare troppo.

La vera sfida per Dacia sarà posizionarsi in quella fascia di prezzo più bassa possibile senza sacrificare troppo la sostanza. L’approccio Youclip (accessori a pagamento) è intelligente per tenere basso il prezzo base, ma rischia di far percepire l’auto come eccessivamente spoglia al consumatore medio. Comunque, il gioco con le termiche riesce alla Casa romena. Con l’elettrico, è tutto tremendamente complicato.