Lo scandalo Dieselgate torna sotto i riflettori e continua a scuotere il settore automotive europeo. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa AFP (Agence France-Presse), la Procura di Parigi ha richiesto ufficialmente l’apertura di un quarto procedimento giudiziario per frode legato alle emissioni truccate.
Questa volta nel mirino degli inquirenti c’è Fiat-Chrysler Automobiles, oggi parte del gruppo Stellantis, dopo i casi già avviati contro Volkswagen, Renault e Peugeot-Citroen. Nel cuore dell’accusa, secondo gli inquirenti francesi, ci sarebbe Fiat-Chrysler, colpevole di aver immesso sul mercato tra il 2014 e il 2017 diversi veicoli diesel dotati di motori Multijet II, tra cui modelli come Fiat 500X, Jeep e Alfa Romeo, che avrebbero sforato regolarmente i limiti legali di emissione di ossidi di azoto (NOx). Questi gas nocivi, secondo numerosi studi, sono direttamente collegati a problemi respiratori e a un peggioramento della qualità dell’aria urbana.

La procura, nell’ambito del famoso Dieselgate, sostiene che i motori fossero programmati per rispettare i limiti solo in fase di omologazione, sfruttando specifiche condizioni tecniche (temperature ideali, marce selezionate, velocità costante) che non rispecchierebbero l’uso reale su strada. Al di fuori dei banchi prova, quindi, i veicoli avrebbero mostrato un effettivo malfunzionamento o riduzione dell’efficienza dei sistemi anti-inquinamento.
Naturalmente, la replica da parte della casa automobilistica sulle accuse inerenti al Dieselgate non si è fatta attendere. Gli avvocati di Fiat-Chrysler e Stellantis hanno respinto con fermezza ogni accusa, definendo “priva di fondamento” l’intera ricostruzione della procura. “Prendiamo atto delle conclusioni dell’accusa,” ha dichiarato il team legale, “ma contesteremo punto per punto l’impostazione giuridica avanzata dall’accusa”.

A questo punto, spetterà al giudice istruttore decidere se dare il via libera al processo o archiviare l’azione penale. Intanto, il nuovo fronte aperto in Francia si aggiunge a un dossier giudiziario sempre più ampio che coinvolge l’intero settore automobilistico europeo, messo sotto pressione negli ultimi anni anche dalla transizione verso l’elettrico e dalle nuove normative ambientali.