Rivoluzione auto in Cina: la concorrenza razionale renderà Pechino imbattibile

Pechino detta la linea: le Case auto cinesi dovranno perseguire la concorrenza razionale, eliminando quella irrazionale.
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Il governo cinese alle Case auto: stop alla concorrenza irrazionale, e sì alla concorrenza razionale. Lo ha affermato un alto funzionario, Che Jun, a capo di un gruppo dirigente centrale del Partito Comunista, il giorno dopo che l’esecutivo si è impegnato a regolamentare il settore rafforzando il monitoraggio dei prezzi. Oggi, nel segmento NEV, auto a nuova energia, che include BEV elettriche e PHEV a benzina ibride plug-in, c’è la guerra dei listini: sconti a più non posso per attrarre e fidelizzare clienti.

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Alla riunione hanno partecipato mostri sacri come BYD e BAIC. L’iniziativa mira anche a eliminare le pratiche di mercato che danneggiano l’industria, mettendo a rischio la sopravvivenza dei marchi più piccoli. In più, il Dragone punta a uno sviluppo “di alta qualità”, promuovendo innovazione tecnologica: così, diverrà ancora più forte sia a livello locale sia in UE e nel mondo. Sì a un più alto livello qualitativo per effetti sul lungo termine, no al numero fine a se stesso e con risultati solo immediati.

Perché Pechino interviene

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Nel Celeste Impero, c’è sovrabbondanza di modelli disponibili sul mercato, che supera di gran lunga la domanda dei consumatori. Neppure l’export è sufficiente. L’iper aggressiva politica di sconti è stata adottata dalle società ha finito per creare un circolo vizioso che erode i margini di profitto e mette a dura prova la sostenibilità finanziaria dei produttori. Inoltre, si ha un ricorso eccessivo alle auto a chilometri zero, fenomeno arcinoto anche da noi: i venditori immatricolano a se stessi i mezzi, rivendendoli come usati, ma così centrando i traguardi di targhe totali.

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L’esportazione è ossigeno puro

Abbiamo 150 marchi in battaglia. Nel 2024, venduti 22,9 milioni di NEV, con 200 modelli soggetti a mega tagli sul prezzo. L’export è una salvezza: la Cina ha venduto all’estero 3,083 milioni di veicoli nel primo semestre del 2025, con un aumento del 10,4% su base annua. 

Classifica dei modelli cinesi più venduti all’estero nei primi sei mesi del 2025

1. BYD Song Plus: 134.105 (+184%)
2. MG ZS: 91.706 (+45,4%)
3. Chery Tiggo 5X: 69.838 (-4,6%)
4. Chery Tiggo 7: 63.965 (-43,3%)
5. BYD Seagull: 61.314 (+77,1%)
6. Tesla Model 3: 58.521 (-41,0%)
7. Geely Binyue (Coolray): 53.199 (-6,0%)
8. Chery Discovery 06 C-DM: 51.372 (+342.380%)
9. MG3: 49.999 (+1,3%)
10. BYD Sealion 07 EV: 49.706 (—)
11. Haval Jolion: 44.337 (-26,6%)
12. Tesla Model Y: 42.543 (-13,5%)
13. Chery Omoda: 41.674 (-36,2%)
14. BYD Yuan Plus (Atto 3): 39.422 (+65,2%)
15. Chery Tiggo 8: 37.204 (-23,1%)
16. JAC X8 Plus: 36.809 (+11,9%)
17. Baojun 310: 36.359 (+12,0%)
18. BYD Song Pro: 36.139 (+65,3%)
19. Changan CS55 Plus: 35.794 (-22,5%)
20. Jetour Traveller: 35.204 (+32,4%)

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Fonte Yiche

BYD Song Plus ha raggiunto il primo posto con 134.105 veicoli esportati, spiega Carnwschina, con un aumento del 184,0% su base annua. La sua posizione è inoltre balzata dall’11° posto dell’anno scorso al 1° posto di quest’anno. MG ZS si è classificata al secondo posto. La BYD Sealion 07 EV è entrata per la prima volta nella top 20, classificandosi al decimo posto con 49.706 unità esportate, superando anche la Tesla Model Y, che ne ha esportate 42.543. Tra i primi 10 esportatori di veicoli nel primo semestre di quest’anno, Chery si è classificata al primo posto con 548.000 veicoli esportati, con un aumento del 3,1% su base annua; seguita da BYD con 472.000 veicoli, che ha registrato il più alto tasso di crescita delle esportazioni, con un aumento del 130% su base annua. 

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