Ecco cosa accade a lasciare l’auto dove il Codice della Strada dice che non si può

giacomo mazzarella
codice della strada
A volte parlare di regole della circolazione e di Codice della Strada può essere una ovvietà. O almeno può sembrare una ovvietà. Ma anche le cose più ovvie e semplici a volte presentano problemi di non poco conto. Tutti sanno che con il rosso al semaforo non si passa. Tutti sanno che allo Stop ci si ferma e si da sempre precedenza. Molti credono di sapere tutto ma non è così. Un esempio sono le regole sulla sosta. Ci sono aree di parcheggio che hanno regole diverse. E sono i colori che le delimitano ad essere fondamentali. E non tutti sanno che significano le colorazioni e che rischi si corrono a parcheggiare dove non si può.

Dalle strisce blu a quelle gialle, come funzionano le regole della sosta per il Codice della Strada

Multa sul parabrezza
Parcheggio libero, parcheggi con sosta a pagamento, aree con divieto di parcheggiare. Tutto, come detto, differenziato da colori e strisce sull’asfalto. Ed è il Codice della Strada a stabilire le regole ed a determinare le differenze. E gli automobilisti devono seguire alla lettera queste direttive. Nello specifico le nostre città sono piene di aree con le strisce blu, che significano parcheggi a pagamento, con biglietto da esporre e parchimetri dove pagare il corrispettivo della sosta. Poi ci sono le strisce bianche, che segnalano la sosta libera e consentita. E ancora, aree di sosta con strisce bianche, ma con disco orario. Significa sosta possibile e gratis ma solo per un determinato arco temporale. Bisogna mettere sul cruscotto il disco orario o un biglietto con scritto l’orario di arrivo. Ci sono parcheggi con strisce rosa, che ultimamente compaiono, anche se soprattutto nei centri commerciali. Sono strisce che stanno ad indicare parcheggi riservati alle donne in stato di attesa, o con bambini piccoli. E poi quelle largamente più diffuse che sono che segnalano una limitazione perché si tratta di aree dove la sosta è ammessa soltanto a soggetti particolari. Strisce gialle con sosta autorizzata ai disabili o ai mezzi dei disabili.

Strisce gialle per i disabili ma non solo

Ma le strisce gialle anche se sembrerebbe così, non sono zone riservate sempre ed esclusivamente ai disabili. Infatti di giallo per terra sono delimitate diverse aree di sosta, e non necessariamente esclusiva dei disabili. L’unica certezza è che si tratta di aree dove la sosta è vietata alla generalità dei conducenti. Infatti le strisce gialle per terra segnalano sia le aree di sosta riservate alle persone invalide, che le aree riservate alla fermata di alcuni mezzi di trasporto pubblico o alla loro circolazione. Ma di giallo sono dipinte anche le zone riservate alla presenza di cassonetti per la raccolta die rifiuti, oppure quelle per i divieti di sosta in genere, anche se in questo caso al giallo spesso si aggiunge qualche striscia nera.

Quali le conseguenze per chi lascia l’auto dove non si può?

Le strisce gialle quindi sono dipinte per segnalare che non si può parcheggiare liberamente. Si tratta di un autentico divieto. E come tale, per chi trasgredisce, il Codice della Strada prevede le sanzioni. Non esistono regole del Codice della Strada che se non seguite, non producano multe. Oltre che poco ligio dal punto di vista sociale, il comportamento tenuto dall’automobilista che lascia l’auto dove non si può, può danneggiare gli altri e produrre conseguenze anche per il trasgressore.
Per esempio, l’automobilista che lascia l’auto  negli spazi riservati alla sosta, al transito e alla fermata dei mezzi di trasporto pubblico rischia una multa che va da euro 88 a 328 euro. Sanzione da 165 a 660 euro invece se la violazione riguarda le aree delimitate da strisce gialle e destinate alla sosta dei veicoli dei portatori di handicap.

Il Codice della Strada prevede anche la rimozione del veicolo

Essendo aree di importanza capitale quelle delimitate dalle strisce gialle, è evidente che chi sbagliando parcheggia in quei posti, crea intralcio alla circolazione. Che sia dove dovrebbero fermarsi o transitare i bus, o in prossimità di rampe per disabili, il veicolo in sosta vietata provoca disagi. E il Codice della Strada oltre che la multa, prevede anche la rimozione del veicolo. In altri termini la legge può disporre l’intervento del carro attrezzi che di forza toglie il veicolo che intralcia. Le Forze dell’Ordine possono disporre il prelievo del veicolo che poi sarà portato nelle zone di deposito e dove il proprietario e trasgressore, dovrà recarsi per recuperarlo. Oltretutto, pagando le spese di intervento del carro attrezzi, quelle di rimozione e pure quelle di deposito. Spese queste che vanno commisurate al tempo trascorso dall’auto in deposito e dalle tariffe che gli enti che gestiscono quel tratto di strada dove si è consumata la violazione, stabiliscono. Sono gli articoli n° 158 e 159 del Codice della Strada a stabilire queste regole. Che come si comprende, producono non pochi problemi ai trasfressori.
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