Etichettatura Europea degli Pneumatici: tutto quello che c’è da sapere

Walter Gobbi

Le etichette europee per i pneumatici permettono al consumatore di avere tutte le informazioni necessarie per effettuare un acquisto in completa sicurezza e conoscenza dei prodotti presenti sul mercato e della loro qualità. Le etichette forniscono informazioni fondamentali sulle qualità e capacita del pneumatico, dando così la possibilità all’automobilista di acquistare sempre un prodotto che si adatti alla perfezione alle sue esigenze. Le etichette europee aiutano a confrontare con facilità più prodotti dal punto di vista dell’aderenza sul bagnato, per quel che riguarda i consumi di carburante o la per rumorosità.

I consumi

Le etichette europee per la classificazione dei pneumatici sono sviluppati secondo una scala che va da un valore massimo indicato con la lettera A ad uno minimo con G. Quando si parla di consumi questa classificazione indica la resistenza al rotolamento generata dal pneumatico e i conseguenti consumi di carburante. È abbastanza chiaro che avere uno pneumatico con una resistenza al rotolamento particolarmente elevata richiederà più energia per far ruotare la gomma, di conseguenza sarà necessario un consumo di carburante superiore durante i viaggi che l’automobilista dovrà svolgere giornalmente. Grazie alle etichette europee è possibile osservare che tra due pneumatici che si posizionano rispettivamente al grado G e allo standard A ci sia una differenza, dal punto di vista dei consumi di carburante, di 6 L per ogni 1000 km.

Capacità frenante su strada bagnata

Altro fattore che viene classificato grazie alle etichette europee per pneumatici è la capacità frenante che passa da un valore massimo nel A ad uno minimo nel G. Grazie a questa comoda classificazione è facilmente analizzabile qual è la capacità di uno pneumatico di aderire completamente alla strada e la sua efficienza dal punto di vista dell’espulsione dell’acqua.

La capacità e la velocità con cui lo pneumatico espelle l’acqua presente su una strada bagnata, non è un fattore di poco conto; sono, infatti, numerosi gli incidenti che annualmente avvengono per il cosiddetto effetto dell’acquaplaning, condizione che porta la gomma a scivolare sull’acqua ad alte velocità proprio per l’incapacità nel riuscire in modo rapido ed efficiente ad eliminare tutta l’acqua sottostante. Un caratteristica che può condizionare in modo positivo la capacità frenante di uno pneumatico sul bagnato sono le lamelle presenti sul battistrada, i solchi, il disegno presente sulla gomma e la mescola con cui è stato realizzato il battistrada.

Andando ad analizzare la differenza della capacità frenante sul bagnato tra una gomma della categoria A e uno pneumatico della categoria G è stato riscontrata uno spazio di frenata sul bagnato, il 30% inferiore per quel che riguarda gli pneumatici di livello A.

Rumorosità

Uno degli ultimi fattori di grande valore che vengono analizzati all’interno delle schede di classificazione europea è quello della rumorosità generata dal rotolamento degli pneumatici e dalla scalanatura presente sul battistrada che, non permettendo un’adesione uniforme tra gomma e strada, produce rumori. Anche la struttura del pneumatico stesso può generare, in base alla sua configurazione e costruzione, un rumore a seconda della velocità di utilizzo.

Con l’avanzamento tecnologico e l’evoluzione del settore automobilistico, ed il conseguente utilizzo di nuove tecnologie sospensive o motorizzazioni più potenti, il rumore generato dallo pneumatico è andato sempre più a crescere, per questo motivo i progettisti di gomme hanno iniziato un processo di profonda analisi per ridisegnare il battistrada, la struttura, e lo scheletro delle moderne gomme in modo tale da incrementare l’adesione al terreno e ridurre la rumorosità senza inficiare o alterare il livello di aderenza. I progettisti del settore degli pneumatici hanno ideato delle configurazioni e disegni con la capacità di ridurre il rumore prodotto o addirittura assorbirlo.

Le etichette europee vanno ad indicare i livelli di rumorosità con l’unità di misura dei decibel ed è immediatamente osservabile come la stragrande maggioranza degli pneumatici sia caratterizzato da un livello di rumore che oscilla tra i 60 e gli 85 dB.

etichette classificatura pneumatici

Test e metodi di ottenimento delle etichette europee:

Le etichette europei per gli pneumatici sono state realizzate per garantire la massima semplicità possibile nella comprensione dei dati e delle informazioni inerenti alle gomme e alle loro caratteristiche. Vengono infatti mostrate nei siti che si occupano della vendita degli pneumatici online, come possiamo vedere su Il Sito delle Gomme per facilitare la scelta dei consumatori.

Per capire, ad esempio, se uno pneumatico consuma di più di un altro è necessario osservare il valore che indica la capacità di resistenza al rotolamento della gomma. È essenziale che il valore della resistenza sia il più basso possibile, in questo modo l’energia richiesta per far ruotare lo pneumatico e il carburante necessario per mettere in moto la vettura verrà significativamente ridotto. Gli specialisti del settore per valutare in modo preciso i consumi generati dalla capacità di resistenza dello pneumatico, svolgono test su un auto che viaggia ad una velocità di 80 km/h con un carico che si aggira intorno all’80%. Grazie a questa semplice verifica è possibile valutare immediatamente la capacità di resistenza alla rotazione dello pneumatico e i conseguenti consumi.

Come abbiamo detto, un altro importante valore che viene indicato all’interno delle etichette europee è la capacità frenante che uno pneumatico possiede sul bagnato e la relativa aderenza. Sappiamo ormai tutti che, in condizioni di strada bagnata, l’aderenza della vettura viene ridotta per via dello strato di acqua che ricopre la strada.

etichetta europea pneumatici info grafica

Acquaplaning, la classe di riferimento

Lo pneumatico deve avere la possibilità di espellere l’acqua in eccesso in modo tale da incrementare l’area di contatto tra la superficie della gomma e la strada stessa. Con questa tipologia di etichetta è possibile valutare la capacità dello pneumatico, e del suo disegno, di espellere acqua in eccesso, in modo tale da evitare l’ormai famoso effetto dell’acquaplaning che porta la vettura a scivolare sul tratto di strada bagnato nel caso in cui si viaggi a velocità eccessiva o nel momento in cui si incontri una precipitazione con acqua abbondante.

Durante la fase di analisi degli pneumatici è essenziale effettuare duplici test in base alla struttura e alla tipologia della gomma. Quando viene testato un pneumatico invernale è importante che l’analisi della sua capacita frenante venga valutata su una strada con una temperatura che oscilla tra un valore massimo di 20° e un minimo di 2°.

Nel caso in cui lo pneumatico testato sia estivo, la capacita frenante verrà valutata su una strada con un range di temperature che oscilla tra un valore massimo di 35° fino ad un minimo di 5°. Oltre a verificare l’aderenza dello pneumatico rispettando alcuni precisi valori di temperatura della strada è importante, secondo le norme di legge, testare sia le gomme estive che quelle invernali con un preciso intervallo di valori dello spessore d’acqua compreso tra 0,5 e 1,5 mm.

Per valutare il livello di rumorosità che su strada viene generato dagli pneumatici e dai loro disegni, vengono praticati test che consistono in una verifica svolta durante una guida su strada alla velocità di 80 Km/h mentre un microfono istallato sulla vettura e nelle vicinanze della ruota o sulla strada, registra e calcolare il valore preciso della rumorosità.

Informazione non fornite

Sono numerose le informazioni che non sono presenti all’interno delle etichette, come ad esempio la durata del battistrada, il livello di aderenza in curva e in condizione di strada asciutta, la responsività dello sterzo o la capacità dello pneumatico di assorbire le irregolarità e le asperità della strada. Parametri e fattori di questo genere sono stati esclusi dalla classificazione nelle etichette europee perché sono fin troppo condizionabili da altri parametri come il peso della vettura, le tecnologie di stabilizzazione, i cinematismi interni, il sistema sospensivo o la distribuzione del preso.

Responsabili dei test

A differenza di quel che sarebbe possibile immaginare, i test sulle prestazioni e le caratteristiche dello pneumatico non vengono svolti da un ente esterno o governativo. I test vengono organizzati, secondo gli obblighi europei, dalle stesse case produttrici che sono costrette e verificare la qualità del proprio prodotto per poi pubblicare i dati ottenuti, in modo tale che questi siano completamente accessibili da parte dell’utente o dagli enti governativi.

Il fatto che i test vengano svolti direttamente dalle aziende produttrici, può portare in alcuni casi a delle discrepanze dal punto di vista delle informazioni presenti nelle etichette europee degli pneumatici della stessa tipologia. I produttori hanno infatti la possibilità di variare per piccole caratteristiche i propri prodotti senza modificare la denominazione del pneumatico, questo comporta una maggiore difficoltà da parte dell’utente nel sapersi orientare all’interno del mercato.

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