Ferrari 288 GTO Evoluzione: all’asta la “mamma” della F40

Natale LiVecchi Autore Auto
288 GTO Evoluzione

La concreta intersezione tra le competizioni di Gruppo B e le sportive di casa Ferrari è una pagina di storia di cui si parla di rado, soprattutto perché si tratta di qualcosa che è mai realmente accaduta. Ma questa iconica sportiva, la Ferrari 288 GTO Evoluzione del 1987, ci ricorda che la storica casa automobilistica di Maranello stava cercando di entrare nella classe delle corse più estreme degli Anni ’80.

La numero di telaio ZFFPX16X0J0079888 è una delle sole cinque esistenti al mondo; la Ferrari 288 GTO Evoluzione rappresentava infatti una effettiva evoluzione della 288 GTO partorita su progetto dell’iconico ingegnere Nicola Materazzi, lo stesso che successivamente avrebbe preso fra le mani il progetto dell’altrettanto iconica Ferrari F40. La sportiva, come consentito dai regolamenti FIA, doveva essere utilizzata per omologare l’ingresso del Costruttore del Cavallino Rampante nelle competizioni riservate alle sportive di Gruppo B.

Va detto però che dopo una serie di tragici e importanti incidenti che hanno avuto per protagoniste proprio alcune vetture della classe allora regina, lo stesso Gruppo B venne rapidamente cancellato ed escluso dalle competizioni tanto che Ferrari aveva rinunciato all’idea di far parte di questa classificazione dopo aver costruito soltanto cinque dei 20 modelli previsti per l’omologazione a cui era destinata. Sebbene non abbia mai avuto l’opportunità di correre davvero, tutte le indicazioni indicano che è una bestia impressionante.

288 GTO Evoluzione

C’è un motore potentissimo sotto al cofano della Ferrari 288 GTO Evoluzione

Alimentata dal motore Tipo F114 CK, la Ferrari 288 GTO Evoluzione era in grado di erogare ben 650 cavalli di potenza ovvero circa il 60% in più rispetto alla potenza erogata da una 288 GTO standard capace di 400 cavalli di potenza. Con un peso alla bilancia di soli 940 chilogrammi disponeva del miglior rapporto peso/potenza di qualsiasi rivale della sua epoca ed era in grado di raggiungere i 370 km/h di velocità massima.

Le linee esterne disegnate dall’ingegnere Nicola Materazzi, in collaborazione con Pininfarina, hanno dato grande importanza alla funzionalità legata quindi agli aspetti strettamente aerodinamici: si era fatto largo utilizzo di Kevlar e fibra di vetro. Basta porre poi una Ferrari 288 GTO Evoluzione accanto ad una Ferrari F40 e le idee su cui si stava lavorando diventano immediatamente chiare: la parentela è strettissima e la GTO Evoluzione può essere tranquillamente definita la “mamma” della F40. Sebbene fosse tutt’altro che identica alla supercar che la seguì, la Ferrari 288 GTO Evoluzione divenne un importante banco di prova proprio per la successiva F40.

288 GTO Evoluzione

Questo esemplare, numero di telaio ZFFPX16X0J0079888, il quarto di cinque, fu acquistato per la prima volta da Jean Blaton, un ricco industriale belga che era anche un buon pilota di auto da corsa private. Dopo aver corso a Le Mans 15 volte negli Anni ’50, ’60 e ’70 ha guidato alcune delle vetture più iconiche della Ferrari, tra cui la 250 Testa Rossa, la 250 LM, la 250 GTO e la 330 P4, tra le altre.

Uno dei piloti preferiti dalla Ferrari fu un ovvio destinatario della 288 GTO Evoluzione. Da allora, l’auto è finita nelle mani di numerosi collezionisti nel corso degli anni in particolare del canadese Lawrence Stroll. Ora, dopo essere stata venduta da un venditore in Germania, la 288 GTO Evoluzione è stata recentemente restituita a Michelotto a Padova che a suo tempo aveva contribuito alla realizzazione della vettura assieme alla Ferrari stessa, al fine di essere tagliandata per un importo complessivo di oltre 130.000 euro. La maggior parte dei suoi materiali deperibili sono stati sostituiti, gli ammortizzatori, le pinze dei freni, la pompa dell’acqua ed entrambi i turbo sono stati revisionati, sono stati montati nuovi pneumatici e il cambio originale è stato riportato a condizioni pari al nuovo.

288 GTO Evoluzione

L’ultima vettura da corsa GT approvata da Enzo Ferrari è un pezzo di storia e un collegamento importante nella storia della Ferrari. Più precisamente è estremamente rara, quindi dovrebbe essere venduta a cifre astronomiche quando fra il 19 e il 21 ottobre sarà proposta all’asta da RM Sotheby’s.

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