Fiat sembra pronta a mischiare di nuovo le carte nel proprio futuro. La prossima protagonista, se ne parla ormai da tempo, potrebbe essere la nuova Fastback, ribattezzata da alcuni anche “Panda Fastback”, una denominazione che da sola racconta metà della storia. La compatta più amata d’Italia che decide di allungarsi e vestirsi, secondo indiscrezioni e quanto avvistato, da SUV coupé.
Se fino a poco tempo fa le voci puntavano tutto sull’arrivo della “Pandissima”, gli ultimi scatti paparazzati sembrano suggerire un cambio di rotta voluto direttamente dal CEO Antonio Filosa, intenzionato, forse, ad anticipare i tempi di debutto di questo intrigante modello. Ovviamente, si tratta ancora di ipotesi, ma nell’universo Fiat non è raro che i piani cambino con la rapidità di un sorpasso.
Mentre a Torino si mantengono riservati, il web ribolle di render e indiscrezioni. Tra i vari progetti digitali, quello firmato dal designer Nikita Chuicko per il sito russo Kolesa sembra il più realistico, quasi una finestra sul futuro prossimo.
Rispetto alla Grande Panda, la Fastback sfoggerà un passo allungato per aumentare lo spazio a bordo e garantire un comfort superiore ai passeggeri posteriori. Lo sbalzo posteriore più pronunciato e i montanti inclinati conferiranno invece una linea slanciata, capace di unire eleganza e sportività. Il posteriore sarà il suo biglietto da visita: fanali dal design inedito e personale, uno dei tratti distintivi di un modello che punta a lasciare il segno.
L’idea è inevitabilmente quella di superare la precedente generazione di Fastback, aggiornata solo di recente, e ridefinire il concetto di SUV compatto all’italiana. Secondo le informazioni più accreditate, il debutto ufficiale avverrà nel 2026, con produzione prevista nello stabilimento di Kenitra, in Marocco, dove nasceranno anche le ipotizzate “versioni sorelle” Giga Panda e Grizzly.
La nuova Fastback poggerà sulla piattaforma Smart Car di Stellantis, e sarà disponibile in configurazione benzina, ibrida ed elettrica, a conferma della sua vocazione globale. Questo modello segnerà l’ingresso di Fiat in un segmento ancora inesplorato in Europa, una mossa strategica che potrebbe trasformarla nel cavallo di Troia del marchio torinese per conquistare nuovi clienti e nuovi orizzonti.
