Arriverà un po’ in ritardo rispetto ai programmi iniziali. In compenso, la Fisker Pear avrà molto da offrire come suv Made in USA. Dopo il reveal ufficiale avente luogo lo scorso 3 agosto, la compagnia ha fornite ulteriori e gustose anticipazioni circa il futuro ingresso in listino. Che esordirà negli Stati Uniti e poi allargherà gli orizzonti e approdare, dunque, pure in Europa. Il pubblico dell’IAA Mobility di Monaco avrà occasione di conoscerla da vicino da lunedì prossimo, 4 settembre 2023, e fino a domenica 10. Mentre a livello di prestazioni la società preferisce proteggere il segreto, parecchio di lei è ormai dato sapere sulle capacità degli interni.
A dispetto delle dimensioni, con una lunghezza non così impressionante, viene garantito un vero e proprio salotto, specie attivando la modalità Lounge. Inoltre, il bagagliaio (pardon, i bagagliai) agevoleranno il trasporto degli occupanti. Una macchina che già sembra profumare di vacanze, visto l’ampio spazio a disposizione. Frutto della capacità di ragionare fuori dagli schemi e di andare incontro alle esigenze di una particolare tipologia di pubblico, attento in primis alla funzionalità. Perché è soprattutto nei contenuti dove la futura new entry promette di fare furore.
Nel corso dei prossimi paragrafi ci interesseremo, in primis, agli esterni, svelati all’inizio del mese scorso. Ritratta da ogni angolazione possibile e immaginabile, non ci sono più segreti in proposito. Con l’ausilio di una lunga carrellata di foto andremo a scoprirla nei minimi dettagli. Nel prosieguo, passeremo in rassegna lo spazio concesso a bordo, nonché le dotazioni implementate. A tal proposito, preparatevi poiché ne sentirete delle belle. In conclusione, cercheremo di capire quali saranno le motorizzazioni inserite in listino. Malgrado i portavoce ufficiali siano state finora avari di dichiarazioni, ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione. E sarà nostro piacere provare a ricostruire il quadro completo, sulla base dei rumor circolati.
Fisker Pear 2025: gli esterni
Con i suoi 455 cm di lunghezza, la Fisker Pear si inserisce nel comparto dei crossover urbani di segmento C. Le dimensioni, anche se un po’ inferiori, ricordano all’incirca quelli della Ocean, avente 464 cm di lunghezza, 193 di larghezza e 162 di altezza. Fisker ne ha sottolineato l’altezza da terra e la posizione di seduta rialzata, in smentita alla tesi iniziale di un veicolo capace di destreggiarsi perlopiù nei centri abitati.
Il look è scolpito, spigoloso, espressione di uno stile lontano dai soliti cliché. Ormai per avere delle serie chance di mettere a segno dei buoni numeri commerciali occorre proporre qualcosa di inedito. Lo impone la folta concorrenza, proveniente da ogni dove, persino dalla lontana Cina. In passato le produzioni della terra dei dragoni venivano viste in malo modo, in quanto ritenute di bassa qualità. E se ciò spesso era vero, ora chi sostiene le vecchie tesi si lascia guidare soprattutto da pregiudizi.
Abbiamo menzionato la Cina, pure a causa della natura elettrica della Fisker Pear, su cui ci soffermeremo più avanti. Per il momento pensiamo a esaminarne gli esterni, dal frontale richiamante le fattezze dello sport utility Ocean. Dietro il posteriore spicca la linea continua a LED a tutta larghezza, con un accenno di spoiler e la luce di stop integrata nella sezione alta. Inoltre, i fini osservatori hanno subito individuato due tratti curiosi e avveniristici quali il tettuccio integrato da pannelli fovoltaici e i retrovisori a telecamera. Tratti simili li prevedono giusto delle aziende proiettate al domani, tipo appunto la start-up a stelle e strisce. Che fabbricherà la new entry presso il centro della Foxconn di Lordstwon, nello Stato dell’Ohio.
Gli interni
A differenza degli esterni, gli interni costituivano un enorme punto interrogativo. Manco a dirlo, ciò ha aumentato la curiosità data la natura giovane e moderna del produttore. Fornire le stesse identiche soluzioni delle realtà tradizionali sarebbe stata un’opportunità sprecata e deve averlo creduto pure il personale. Che si sono spremuti a fondo le meningi allo scopo di stupire. Innanzitutto, la clientela avrà modo di scegliere tra due differenti tipologie di configurazioni, a cinque e a sei posti. La seconda opzione si è resa possibile mediante l’aggiunta di uno “slot extra” nella zona anteriore al posto del tradizionale tunnel centrale. Il primo impatto sarà forse disorientante, poi verrà la consapevolezza di avere tra le mani una vettura originale. La propensione a sfidare le convenzioni è una delle principali ragioni in grado di giustificare l’acquisto della Fisker Pear. Una perla è poi costituita dal cosiddetto baule Houdini.
Richiamante nel nome il grande illusionista, stabilisce di abbassare lo sportello annegandolo nel resto della carrozzeria. L’ingegnosa trovata permetterà di sistemare il mezzo ovunque lo si desideri, senza avere troppi patemi. Né la vicinanza a un muro né a un’altra auto impensieriranno. Sarà lei ad avere la maggiore capienza, ciononostante il “froot” come lo chiama Fisker è degno di nota. In buona sostanza, consiste in un bagagliaio anteriore, da sfruttare per mettere piccoli oggetti. Previo l’esborso di un sovrapprezzo, esso avrà pure un’opzione isolante. Grazie a esso vi sarà maniera di prendere il cibo d’asporto e di tenerlo bene al caldo oppure al freddo.
Ai progettisti occorre dare il merito di aver cercato di tirare fuori qualcosa di nuovo, dai risvolti pratici e ne abbiamo la conferma definitiva dalla modalità Lounge. Se attivata, i sedili si reclinano fino a creare una specie di salotto per concedersi un meritato riposo o gustarsi un bel film sul generoso schermo rotante, dal diametro di 17,1 pollici.
Motori e prezzi
Ordinare la Fisker Pear avrà un suo perché pure alla luce dei componenti resistenti adottati. Non ci sono componenti fragili nell’abitacolo ed è manna dal cielo nel caso delle famiglie. In merito al powertrain, da ferma la Fisker Pear raggiungerà i 100 km/h in 6,3 secondi. E i valori miglioreranno con lo sbarco della variante Extreme, che, seppure manchi la scheda tecnica ufficiale, promette un’esperienza al volante avvincente. In abbinamento, la trazione sarà posteriore o integrale.
I pacchi batteria saranno di due tipi: il primo garantirà un’autonomia di 290 km nel ciclo americano EPA, il secondo, la Long Range, si spinge fino ai 515 km. L’organismo nazionale fornisce è meno generosa nei valori rispetto al “nostro” WLTP, ciononostante la Fisker Pear se la cava bene nel complesso. Il numero uno del brand, Henrik Fisker, spiega di non aver cercato delle soglie sorprendenti. Il mercato è pieno di esemplari dalla percorrenza formidabile, ma ignorate dalla potenziale clientela. E preferiscono limitarsi a vette importanti sì, evitando di eccedere.
Il rilascio della Fisker Pear, dato in principio nel 2024, è stato posticipato ala prima metà del 2025, mentre il listino prezzi partirà da 29.900 dollari, circa 26 mila euro al cambio attuale. Un traguardo notevole, solo sognato dal mondo occidentale, tagliato con la riduzione del 35 per cento dei componenti della carrozzeria in acciaio leggero. L’efficienza energetica viene esaltata dall’esordiente Fisker Blade, il computer ad alte performance concepito internamente da 6,2 TFLOP e con prestazioni superiori del 25 per cento per watt impiegato. La Fisker Pear potrà essere ammirata dai curiosi e dagli addetti ai lavori presso il Fisker Lounge Munich, lo stand della Casa all’IAA Mobility di Monaco.