Fisker si starebbe rivolgendo a Nissan per uscire dalla crisi

Natale LiVecchi Autore Auto
Non è un periodo facile per Fisker; la startup produttrice di veicoli elettrici ha riportato perdite di almeno 400 milioni di dollari nel 2023
Fisker

Non è di certo un periodo facile per Fisker. La startup americana produttrice di veicoli elettrici ha riportato risultati decisamente fuori da ogni previsione nel 2023, anno in cui ha perso almeno 400 milioni di dollari. Condizione che, secondo quanto ammesso dal costruttore stesso, non permetterebbe di continuare le operazioni oltre il 2024 a meno che non si riesca ad ottenere una iniezione di liquidità nelle casse della startup stessa. Il costruttore si guarda intorno e secondo quanto riportato da Reuters ci sarebbe Nissan per fornire una via di uscita dalla crisi. Il costruttore nipponico starebbe infatti conducendo trattative avanzate per investire in Fisker, secondo un accordo che potrebbe essere utile per l’introduzione nella gamma Nissan di un pick-up elettrico prodotto da Fisker; allo stesso tempo la startup potrebbe beneficiare di una ancora di salvezza finanziaria derivante dall’operazione.

L’accordo fra le parti dovrebbe concludersi già entro la fine di marzo, con le trattative che risulterebbero tuttora in corso. L’investimento da parte di Nissan, guardando verso questa direzione, si attesterebbe su circa 400 milioni di dollari da erogare nell’ottica di beneficiare della medesima piattaforma proprietaria di Fisker per la progettazione e costruzione del pick-up Alaska che la startup aveva pianificato per l’introduzione sul mercato a partire dal 2026. In questo modo Nissan potrebbe produrre un proprio pick-up elettrico sfruttando la medesima piattaforma utilizzata da Fisker per il suo Alaska, magari ragionando sugli stabilimenti del costruttore nipponico disponibili nel Mississippi e nel Tennessee.

L’annuncio di Fisker sulle trattative con un grande costruttore c’era già stato

Va detto che questa settimana Fisker aveva ammesso che risultava essere in trattativa con un grande costruttore automobilistico, nella direzione di un potenziale investimento e di una partnership per lo sviluppo congiunto di un veicolo; lo aveva fatto dopo aver annunciato le difficoltà e il possibile taglio del 15% della sua forza lavoro. Tuttavia nessun nome ufficiale era emerso da tali dichiarazioni.

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Le azioni di Fisker erano scese di circa il 45% prima di queste indiscrezioni, ma hanno ridotto tali perdite e sono state scambiate al ribasso di circa il 25% con una capitalizzazione di mercato di oltre 295 milioni di dollari. Secondo alcune fonti sentite da Reuters l’accordo sarebbe ormai in una fase piuttosto avanzata. Bisogna ricordare che Nissan è stata una pioniera per ciò che riguarda i veicoli elettrici, a cominciare da quanto espresso con la Leaf elettrica proposta già a partire dal 2010; un nuovo accordo con Fisker permetterebbe al costruttore nipponico di implementare la propria presenza nel mercato statunitense dei pick-up elettrici.

Il piano di Nissan rientra in un approccio un po’ più ampio

L’avvio dei rapporti tra Nissan e Fisker ragiona sulla sica di una revisione dei rapporti fra il costruttore nipponico e un partner di lunga data come Renault. Già l’anno scorso Nissan e Renault avevano finalizzato i termini di un’alleanza rivista dopo alcuni mesi di necessarie trattative; una parte dell’accordo prevedeva partecipazioni incrociate del 15%. La stessa alleanza ha permesso di rimuovere anche qualche restrizione permettendo a Nissan di sviluppare altri piani di crescita che gli permettono di agire su aree specifiche, come nel caso dello sviluppo di software in maniera indipendente da Renault e dei veicoli elettrici.

Nell’ottica di guardare verso nuove opportunità, il possibile accordo con Fisker andrebbe a rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per tentare una possibile sopravvivenza in un contesto dominato dai tagli aggressivi ai prezzi praticati per le elettriche a livello globale; le nuove modalità di vendita, con prezzi al ribasso, proposte ad esempio da Tesla o BYD stanno esercitando enormi pressioni sul comparto dedito all’auto elettrica e anche su startup dedicate come nel caso di Fisker.

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Il pick-up elettrico Fisker Alaska dovrebbe essere il modello centrale nel rapporto collaborativa fra la startup americana e Nissan

Con i tassi di interesse sempre più elevati, la domanda in merito all’acquisto del Fisker Ocean è diventata sempre più decadente; condizione che ha fatto faticare più del previsto la startup americana per le vendite relative al suo SUV elettrico. L’idea del costruttore sarebbe quella di consegnare almeno 20.000-22.000 veicoli entro la fine del 2024.

Henrik Fisker, CEO dell’omonimo marchio, aveva già dichiarato in precedenza a Reuters di essere in trattativa da tempo con almeno cinque costruttori per avviare una partnership utile a garantire ulteriore capacità produttiva per la gestazione dei suoi nuovi modelli. Solamente giovedì ha confermato che i colloqui erano stati ristretti verso un singolo costruttore, in virtù di un progetto utile appunto per sviluppare, congiuntamente, una o più piattaforme di veicoli elettrici da produrre in Nord America.

Ricordiamo che Fisker ha presentato il pick-up elettrico Alaska l’anno scorso, da proporre ad un prezzo vicino ai 45.000 dollari (pari a poco più di 41.000 euro al cambio attuale) con produzione da avviare all’inizio del prossimo anno. Il pick-up si basa sulla medesima piattaforma, allungata, già disponibile alla base del SUV Ocean. Fisker è inoltre d’accordo sul fatto che non spenderà altri fondi su ulteriori progetti, perlomeno fino a quando sarà messa a punto una partnership strategica utile a garantire la stabilità cercata e quanto mai necessaria.

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