Il clamoroso caso dei Vigili che non possono mandare le multe per colpa delle banche dati

giacomo mazzarella
Autovelox generica-2

Nell’era della digitalizzazione, della iper-tecnologia, delle banche dati e di quell’autentico “Grande Fratello” che i cittadini vivono oggi dal Fisco ai conti correnti, farà senza dubbio notizia una denuncia da parte del SULPL, acronimo di Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che da Roma mette in luce un problema che ormai è datato, ma che adesso sta sortendo effetti impensabili. Sulle pagine del sito di informazione locale “Roma Today” si mette in luce il fatto che la Polizia Locale della Capitale d’Italia avrebbe difficoltà a contestare le multe ai trasgressori delle regole sulla circolazione stradale.

Contestare le multe a Roma è una impresa per i Vigili Urbani

Le multe per passaggi con il rosso al semaforo e rilevate dal T-Red. Oppure accessi non autorizzati alle ZTL (zone a traffico limitato). O ancora, multe per gli autovelox di competenza della Polizia Locale. Sono i casi più diffusi di contravvenzioni che in genere vengono comminate a distanza. Sono le multe differite, quelle che vengono mandate a casa dei trasgressori, o meglio, a casa dei proprietari dei veicoli il cui guidatore commette una violazione delle regole previste dal Codice della Strada.

Come funzionano le multe differite

Un meccanismo conosciutissimo, perché l’automobile che passa con il rosso o che supera il limite di velocità imposto in una determinata strada, viene colto in flagrante nella violazione da strumenti come telecamere o rilevatori di velocità. E una volta registrata la targa del veicolo, le banche dati della Motorizzazione Civile aiutano le Forze dell’Ordine a trovare le generalità del proprietario del veicolo (come registrato al PRA), con tanto di indirizzo e domicilio. E via la multa spedita a casa del trasgressore. Ma se il meccanismo si inceppa, ecco che i trasgressori finiscono con il farla franca. Ed è ciò che sta accadendo a Roma, come si legge sulle pagine del sito prima citato. Ma è anche quello che il sindacato dei Vigili Urbani di cui parlavamo prima, denuncia.

Il caso del divieto di accesso alle banche dati della MTCT

Bloccato l’accesso alla banca dati della Motorizzazione Civile e per i Vigili Urbani della Capitale, non è facile multare i trasgressori. Perché non è facile arrivare a casa dell’intestatario del veicolo, per recapitare la multa. Sarebbe partito tutto lo scorso 4 gennaio. Giorno a partire dal quale l’accesso alla banca dati della MTCT (Motorizzazione Civile), sarebbe stato negato ai Vigili Urbani. E senza questo accesso inevitabile che le multe differite, quelle di cui parlavamo prima, non possono arrivare al destinatario. Con un danno per le casse del Comune naturalmente, perché chi viola la legge finisce con il non poter essere sanzionato. Decorsi i termini per notificare la contravvenzione, a partire dal giorno di constatazione, ecco quindi che la multa diventa di fatto prescritta o decaduta. Una cosa che si affianca, secondo il sindacato di Polizia Locale, alla carenza di personale che da anni lo stesso sindacato lamenta.

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