Il regno della Tesla è finito secondo un dirigente BMW

Walter Gobbi
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Arriva l’offensiva di prodotto lanciata dai bavaresi. Anche per questo, stando al direttore commerciale BMW, Pieter Nota, il regno della Tesla è finito: il predominio della Casa californiana sul mercato delle elettriche sta per terminare. BMW scatenata. Vuole superare Tesla sul mercato statunitense delle elettriche. Target da centrare con le recenti i4 e iX. Dopodiché, c’è l’obiettivo globale delle 200.000 auto a batteria fissato per quest’anno: il doppio rispetto al consuntivo del 2021.

BMW come anti Tesla?

Sentiamo Nota, durante una conferenza stampa al Salone di New York: l’attenzione sarà posta su un aumento molto forte e veloce dei veicoli elettrici. Infatti, Tesla ha goduto di un punto di forza unico per diverso tempo, ma ora la sua leadeship è finita.

Qual è la base di partenza? In 3 mesi del 2022, siamo a 129.743 Tesla consegnate ai clienti statunitensi. Contro 80.590 BMW di qualsiasi alimentazione immesse sul mercato. Occhio: per la Casa tedesca, dentro c’è tutto. Termico, ibrido, elettrico.

Ma la i4 secondo Nota è la la macchina elettrica per eccellenza. Poi, c’è la gamma iX, nelle crossover di grandi dimensioni. Le concessionarie del Produttore teutonico hanno centinaia di prenotazioni e i tempi di attesa sono ora di circa sei mesi. Quindi, da qui a un paio d’anno, ecco la i7, la i5 e la Mini Countryman.

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Metà elettriche per il 2030

La Casa dell’elica vuole raggiungere il 50% delle vendite con veicoli elettrici entro il 2030. Stando all’amministratore delegato Oliver Zipse, la domanda aumenterà. Tuttavia, si incontrano difficoltà sul fronte degli approvvigionamenti, anche per la guerra in Ucraina. Secondo problema: l’infrastruttura per le elettriche non si muoverà velocemente come la domanda di mercato.

Infatti, l’amministratore delegato della Rivian, RJ Scaringe, ha parlato di un’imminente carenza di batterie per auto elettriche. I semiconduttori sono un piccolo antipasto di ciò che patiremo nei prossimi due decenni per le celle delle batterie, ha affermato al Wall Street Journal. In parole povere, tutta la produzione mondiale di celle rappresenta meno del 10% di ciò di cui avremo bisogno tra 10 anni: ciò significa che per il 90-95% della catena di approvvigionamento non esiste.

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