Gli incendi alle auto elettriche sono un problema sempre più evidente, come dimostrano le notizie provenienti da ogni parte del globo. Se è vero che secondo gli studi sono meno frequenti di quelli delle auto endotermiche, al tempo stesso si rivelano molto più disastrosi e difficili da spegnere. Tanto da rappresentare un freno per le vendite, prospettando grandi pericoli per i loro conducenti.
Ora, però, ci prova Hyundai a cercare di dare risposte sotto questo particolare aspetto. La soluzione prospettata dall’azienda sudcoreana è stata sviluppata da Glovis, la divisione dedicata alla logistica, sotto forma di un sistema antincendio a getto d’acqua il quale è stato concepito con un occhio di riguardo per il trasporto marittimo. Proprio questo scenario, infatti, si è rivelato estremamente insidioso nel corso degli ultimi anni, in quanto il fatto che i veicoli sono parcheggiati a pochi centimetri di distanza favorisce il propagarsi delle fiamme, con esisti disastrosi.
Hyundai, la sua proposta per gli incendi di auto elettriche sui natanti
A dare notizia del sistema concepito da Glovis è stato il Korea Economic Daily. Il media sudcoreano ha anche provveduto a spiegare il funzionamento dell’EV Drill Lance di Hyundai, questo il suo nome. Il suo posizionamento spetterebbe ai lavoratori dell’imbarcazione interessata, con il collocamento del dispositivo sotto la vettura a fuoco, tramite utilizzazione della maniglia regolabile.
A questo punto, sarebbe il trapano in dotazione ad entrare in funzione, penetrando nel sottoscocca e nel pacco batterie, operazione tale da poter essere completata in un arco temporale pari a circa due minuti. Una volta condotti a termine i lavori, viene spruzzata l’acqua tramite un idrante, negli accumulatori. Grazie a questo modus operandi, un eventuale incendio si dovrebbe spegnere in meno di 30 minuti. Almeno questa è l’assicurazione fornita da Hyundai.
Per capire meglio la portata dell’operazione compiuta dall’EV Drill Lance, occorre a questo punto ricordare che solitamente un incendio a carico del pacco batterie richiede ore di operazioni specializzate e, soprattutto, un grande quantitativo d’acqua. Com’è noto, infatti, in queste occasioni le fiamme si vanno a propagare cella per cella, con risultati spesso devastanti. Basta in effetti vedere quanto accaduto in Corea del Sud nel corso dell’estate, per avere un’idea del problema rappresentato dagli incendi delle auto elettriche.
Il nuovo sistema di Hyundai Glovis dovrebbe essere installato su 32 due navi da trasporto, per poi essere diffuso anche su quelle a noleggio. La speranza è, naturalmente, che possa realmente rivelarsi all’altezza delle aspettative suscitate dall’annuncio dell’azienda.
LG Chem e 24M stanno puntando su una soluzione in grado di bloccare la fuga termica
I 30 minuti circa prospettati dalla soluzione di Hyundai, rappresentano in effetti un notevole passo in avanti rispetto alle ore che servono solitamente per impedire che le fiamme scaturite nel corso di un incendio si propaghino.
Al tempo stesso, l’azienda asiatica non ha ancora chiarito cosa potrebbe accadere nel caso in cui, a seguito della perforazione del pacco batterie, dovesse avere inizio un altro incendio, magari di dimensioni più limitate, di un’altra batteria. I pacchi agli ioni di litio, al momento molto diffusi, danno infatti vita a non pochi problemi in caso di perforazione.
Proprio in considerazione di questi problemi, LG Chem ha preferito puntare in un’altra direzione. L’azienda sudcoreana, in particolare, si è dedicata allo sviluppo di una tecnologia in grado di stoppare la fuga termica. Per farlo, ha deciso di rinforzare lo strato di sicurezza che modifica la resistenza elettrica in base alla temperatura. Un iter procedurale tale da rendere possibile bloccare il flusso di elettricità nelle prime fasi di surriscaldamento.
Una soluzione adottata anche da 24M, con il sistema Impervio auto separator, il quale permette di evitare la formazione dei dendriti, strutture metalliche in grado di accumularsi e infine provocare cortocircuiti interni, esplosioni e incendi.