Incentivi auto 2025, dubbi su voucher e piattaforma: cosa succede

Ormai questi incentivi auto elettriche 2025 sono un brutto sogno, fra click day, piattaforma stoppata e voucher senza un destino preciso.
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Il flop degli incentivi auto elettriche 2025 era chiaro anche con voucher e piattaforma funzionanti, visto che si dopa il mercato, figuriamoci ora che si brancola nel buio della notte. Mentre ci si avvicina ai 10 giorni da quel fatidico 22 ottobre in cui col click day sono stati bruciati i quasi 700 milioni di euro con 55.680 voucher prenotati, i consumatori sono disorientati.

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Quei buoni sono in una sorta di freezer misterioso, non si possono usare per comprare l’agognata BEV a prezzo super stracciato. La validità dei voucher erogati è certa. Il voucher è valido per 30 giorni a partire dal giorno in cui è stato generato e può essere abbinato a un contratto d’acquisto  in un qualsiasi momento fino all’ultimo giorno utile.

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Dopo mesi di attesa – con la misura annunciata e non resa attiva -, dopo la corsa a cliccare per primi, dopo aver messo nel sistema un numero assurdo di dati (ISEE, rottame, Comune), adesso l’utente resta congelato. Con un destino denso di incognite.

Il silenzio degli incentivi

Nessuno sa niente. L’italiano medio che cerca info col suo voucher per l’auto elettrica rimane appeso al nulla, a quel buono non spendibile per adesso. Zero notizie dal ministero dell’Ambiente, dalla Sogei società di informatica del ministero dell’Economia che gestisce la piattaforma informatica. Il cittadino si scontra con la terribile burocrazia. Innanzi a sé un muro di punti di punti di domanda.

Benzina e diesel comodissimi

In un contesto così complicato, dove tutto è oscuro, cresce lo splendido acquisto facile dell’auto a benzina o diesel, nuova o usata. I celebri preziosi incentivi del passato per le macchine termiche che innescavano un circolo virtuoso: meno smog, più sicurezza, più IVA per lo Stato, più profitti per le Case, maggiore occupazione diretta e dell’indotto. Invece questi incentivi per le elettriche 2025 sono un ginepraio di cavilli col denaro che spesso dall’Unione Europa (era soldi del Piano di resilienza UE destinati alle colonnine elettriche) arrivano dritti dritti alla Cina. Regina dell’elettrico, delle batterie, delle terre rare. Un cortocircuito per inseguire il nulla.

Concessionarie vittime

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Inutile e sciocco andare in concessionaria a protestare. I venditori sono anch’essi vittime. Si sussurra che magari qualcosa non quadri nella piattaforma e i miracoli non si possono fare. Può darsi che sia impossibile validare il bonus. 

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Il voucher è utilizzabile, sì o no?

Il ministero dell’Ambiente deve ancora dire se il voucher sia utilizzabile o no. Può essere che qualche furbetto abbia inserito ISEE falsi. O che ci sia qualche errore involontario. In questi casi, voucher non valido. Ma cosa cambia rispetto agli incentivi del passato? Tutto: gestore della piattaforma, base informatica, procedure. Ieri era il ministero delle Imprese a dettare la linea, adesso il ministero dell’Ambiente. Dopo che il primo ha cancellato tutti i bonus ritenendoli inutili. Poi l’altro dicastero ha tolto i soldi UE dalle colonnine veloci per piazzarli nei bonus che il primo dicastero non voleva. Dopodiché, ci sarà il guaio del rottame che deve viaggiare fino alla concessionaria: magari non è grado. Ma è un obbligo. Sicché una soluzione può essere quella di usare il carro attrezzi a proprie spese. Bisogna anche vedere se il rottame può entrare in certe Zone a Traffico Limitato come la gigantesca ZTL Area B di Milano. Se non può, si accede e dopo massimo 90 giorni si paga la multa di circa 95 euro. O, se si preferisce, si paga il carro attrezzi.