Incentivi auto elettriche 2025 bruciati: flop per cinque motivi

In sei ore, col click day del 22 ottobre alle 12, incentivi auto elettriche 2025 già finiti: 597 milioni di euro che si potevano impiegare davvero a favore del full electric.
Incentivi auto elettriche 2025 bruciati 2 Incentivi auto elettriche 2025 bruciati 2

Gli incentivi auto elettriche 2025 sono finiti in sei ore: bruciati 481 milioni dei 597 milioni di euro dalle 12 di ieri, col click day. Normale, con 11 mila euro di agevolazione. Se avessero promosso così una vettura ibrida o diesel o a GPL, il risultato sarebbe stato identico. Per Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente, tutto questo prova la “efficacia delle misure” e la “crescente consapevolezza degli italiani”. Non concordiamo. Anzi, è un fallimento.

Advertisement

Incentivi auto elettriche 2025: le ragioni del flop

  1. Per 45 mila cittadini che hanno ottenuto il voucher per il maxi sconto, felicitazioni. Hanno fatto benissimo. Ma i soldi erano da spendere in colonnine veloci di ricarica in Italia, come previsto in origine. Visto che il bando è andato deserto, si è ripiegato sui bonus. O per la ricerca su batterie meno costose, per l’ammodernamento della nostra filiera industriale o per un piano pluriennale di educazione alla mobilità elettrica.
  2. L’Unione Europea, di cui l’Italia fa parte, mette dazi enormi sulle auto elettriche cinesi. Poi l’Italia (e altre nazioni) piazza i bonus per le elettriche, cinesi incluse. Un bel mistero. Al massimo, i soldi si potevano usare per abbassare il costo della ricarica. L’elettricità è carissima, e il pieno della BEV risulta una batosta.
  3. La quota mercato elettriche è del 5%. Magari sale di un soffio nel breve periodo. Passata la sbornia, torna al 5%. Anzi, può andare anche più giù. Nessuno compra l’elettrico, caro come il fuoco, senza almeno 11 mila euro di sconto. Vivremo un picco artificiale, una bolla di entusiasmo drogato esternamente.
  4. La transizione verso l’auto elettrica è lenta, graduale, ponderata, studiata con programmi a lungo termine che coinvolgono la società civile. Il click day equivale a ingozzare una persona di fast food sporco, per poi tornare a farla digiunare per due anni: il soggetto, ossia il mercato, impazzisce. No a questo meccanismo perverso che premia la velocità di digitazione e l’accesso alla banda larga ultra veloce.
  5. Si dovrebbe cercare di costruire un ponte solido verso il futuro. Invece ci si rallegra per aver creato una capanna. Un cortocircuito logico che evidenzia la miopia di chi decide. Se vuoi davvero misurare la bontà di un provvedimento, valuti la strategia vincente nel corso degli anni: giudicare un click day è come assaggiare un grissino in un ristorante e stabilire che quel locale merita il massimo delle stelle.
Incentivi auto elettriche 2025 bruciati 2

Strategia non condivisibile

L’UE ci ha dato una missione, che occorre rispettare perché si appartiene all’Unione. Ma allora si utilizzi una strategia coerente per centrare gli obiettivi di un cronoprogramma. Affidarsi al click day con incentivi auto elettrica annunciati da mesi è un errore. Quasi che si fosse in un casinò, per giocare con ansia gli ultimi gettoni rimasti in tasca, prima di tornare a mani vuote in hotel.

Cosa fare del voucher incentivi auto elettrica

Advertisement

Per i voucher, si hanno 30 giorni entro i quali dovranno essere attivati, abbinandoli a un contratto d’acquisto. Se i buoni saranno validati in una concessionaria entro il 21 novembre, tutto ok. Altrimenti, decadranno: gli importi andranno nel fondo tornando disponibili. In alternativa, il privato può annullare il bonus prima del termine dei 30 giorni in caso di ripensamento.