Per Acea l’ultimo pacchetto automotive della Commissione non basta

L’Acea ha accolto il nuovo Pacchetto Automotive della Commissione come un “primo passo importante”, ma non ha risparmiato critiche.
Sigrid de Vries, acea Sigrid de Vries, acea

L’Europa ha ufficialmente deciso di non uccidere (del tutto) il motore a combustione interna. Con una mossa quasi dell’ultimo minuto, la Commissione europea ha rivisto i piani per il 2035. Si parla ormai da 24 ore della riduzione delle emissioni non più del 100%, ma al 90%. Questo “sconto” del 10% è il salvagente che permetterà alle auto termiche di continuare a circolare, a patto di compensare con acciaio a basse emissioni o l’uso di carburanti sostenibili come e-fuel e biofuel avanzati.

Advertisement

L’Acea (l’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili) ha accolto il nuovo Pacchetto Automotive della Commissione come un “primo passo importante”, ma non ha risparmiato critiche. Secondo il Direttore Generale Sigrid de Vries, la neutralità tecnologica è finalmente riconosciuta, ma avverte: “il diavolo si nasconde nei dettagli”.

Sigrid de Vries, acea
Advertisement

Senza un’azione urgente sulle flessibilità concrete per auto e furgoni entro il 2030, data che ormai dista solo quattro anni, le promesse per il 2035 rischiavano di restare aria fritta. Particolare attenzione, infatti, è stata dedicata ai veicoli commerciali leggeri, un segmento definito “critico”, che beneficerà di nuove medie di conformità.

Per quanto riguarda le auto compatte, andando oltre all’Automotive Omnibus (questo il nome del pacchetto europeo) ci sono all’orizzonte misure quasi “disperate” per renderle competitive. Si va, infatti, dai bonus acquisto ai programmi di rottamazione, fino a benefit urbani come pedaggi ridotti e parcheggi favorevoli.

Invece, l’idea di rendere obbligatoria l’ecologizzazione delle flotte aziendali fa storcere il naso ai costruttori: il rischio è quello di una forzatura verso l’elettrico puro che cozza con un approccio basato sul mercato.

commissione europea
Advertisement

Anche i veicoli pesanti entrano nella partita. L’emendamento mirato per i camion da parte della Commissione è positivo, ma l’Acea chiede di non aspettare il 2027 per la revisione del regolamento sulla CO2. Serve una flessibilità immediata per rispettare gli obiettivi del 2030. Verso la transizione verde, quindi, serve ancora qualche passaggio necessario di chiarezza normativa, dato che i costruttori temono ancora di trovarsi di fronte a un vicolo cieco senza garanzie decisive.