La Cina sbrana l’Europa con l’auto elettrica: Cavallo di Troia Green

Ippolito Visconti Autore News Auto
Straordinaria vittoria della Cina che penetra con intelligenza in Europa.
auto cinese

Notevolissima, epocale e irreversibile avanzata del Cavallo di Troia cinese nell’Unione europea grazie all’auto elettrica. Per penetrare e spaccare tutto, i Verdi sparsi nei Paesi europei e collegati con Bruxelles, specie gli ecologisti tedeschi, i più influenti nel Parlamento Ue, hanno usato una patente fasulla: il full electric come ultra Green. Io sono pulito, tu con benzina e diesel sei sporco. La cosa ha funzionato anche grazie agli influencer nei social al soldo delle multinazionali. Zero parole su quanto inquinano produzione e smaltimento delle batterie delle auto elettriche, sugli sconquassi idrogeologici da consumo di suolo per succhiare litio e cobalto, sull’inquinamento per metalli pesanti. Terra a parte, ci sarebbe pure da fare un discorsetto sullo sfruttamento di popolazioni e sul lavoro minorile: i bimbi che grattano via materie prime. L’immonda salamoia di territori agricoli in Sud America grida vendetta: altro che motore Euro 6 benzina. Chiosa sugli stabilimenti per raffinazione. Le rinnovabili? Sì, e come le sostieni, con la spinta dell’alito? 

Vittoria machiavellica

Col Principe (saggio critico di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513/14) in mano, le lobby dell’elettrico hanno fatto il bello e cattivo tempo in Ue. Grazie a dogmi e ideologie vergognose. Il prossimo passo, le centrali atomiche per produrre elettricità. Che oggi arriva perlopiù dal carbone. Così, per l’auto elettrica, ecco aree di stoccaggio del combustibile nucleare esausto ad alta emissività, consumo di acqua potabile per il raffreddamento e per il contenimento delle radiazioni, eliminazione delle scorie nucleari probabilmente in Africa.

auto cinese

Disastro per i consumatori

Non esiste solo Madre Terra a piangere, c’è pure il consumatore strangolato. L’auto elettrica è costosa come un diamante. Scomodissima, con rete di ricarica lenta e inadeguata, spesso per via di colonnine scollegate buone solo a fare da numero per le statistiche degli stolti. Le termiche scompaiono e comunque il loro prezzo decolla. L’usato a benzina e diesel ha valori stellari. Il cliente viene preso nella morsa fra restrizioni della mobilità a livello locale e delirio Green europeo recepito dalla politiche dei vari governi. Sullo sfondo, i ceo delle Case che alzano la testa tardivamente, dopo aver subìto in maniera del tutto passiva le mosse pro Cina degli ecotalebani di Bruxelles. A questo, si aggiungano le tensioni sociali bestiali in arrivo per fine 2024, quando dalle parole VW passerà ai fatti: i tagli del 2025. Che, in un sistema di vasi comunicanti, influenzerà tutti i Gruppi auto, come un virus elettrico. 

Per raggiungere il fine di conservare e potenziare lo Stato, il fine giustifica i mezzi: qualsiasi azione del Principe è giustificata, anche in contrasto con le leggi della morale. L’auto elettrica imposta in modo volgare e violento da una politica incompetente.

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