La Ferrari Testarossa torna in vita

Andrea Senatore Foto Autore
Ferrari Testarossa
Ferrari Testarossa

Officine Fioravanti è un’azienda svizzera che ha realizzato un restomod per la Ferrari Testarossa che rispetta l’estetica dell’originale oltre a migliorare alcuni elementi e ad offrire 510 cavalli. Resuscita un veicolo classico esteticamente intatto ma gli applica miglioramenti tecnologici, della meccanica e dell’affidabilità. Fondamentalmente si tratta del restomod, una pratica che è diventata sempre più di moda nei tempi attuali. L’ultima che ci arriva è firmata Officine Fioravanti e ha come protagonista la mitica Ferrari Testarossa.

Il modello base è uno con carrozzeria bianca e specchietto retrovisore unico. Si tratta, quindi, di un’unità della prima serie che evoca chiaramente lo spirito degli anni ’80. Tanto che il restomod ne rispetta quasi completamente l’estetica. Cambiano solo le ruote, che pur mantenendo il design originale, crescono fino a 17 pollici all’anteriore e fino a 18 al posteriore. Il motivo di questa scelta risiede nell’impianto frenante, nuovo di zecca e di competenza di Brembo. I dischi sono ventilati, mentre le pinze a sei pistoncini sull’asse anteriore e a quattro sul posteriore. Questi cerchi ospitano pneumatici Michelin Pilot Sport 4S.

Sebbene l’estetica di questa Ferrari Testarossa rimanga fedele all’originale, alcuni dei materiali utilizzati per la sua costruzione sono cambiati. La fibra di carbonio è protagonista di uno dei suoi pannelli, così come in alcuni elementi dell’abitacolo. Ciò consente una riduzione di 130 chili rispetto al veicolo originale, fermando la bilancia a 1.510 chili.

Il motore è ancora il V12 di 180º da 4,9 litri degli anni ’80, anche se questa volta sviluppa 510 cavalli e non 390. Ciò è stato ottenuto grazie alle modifiche apportate al sistema di accensione, alla distribuzione e all’impianto di alimentazione. In tutto, la Testarossa può raggiungere una velocità massima di 323 chilometri/ora.

Officine Fioravanti annuncia anche miglioramenti al comportamento dinamico della vettura che sono determinati dall’inserimento dei nuovi doppi ammortizzatori Öhlins. Sono regolabili e il loro sviluppo è stato realizzato appositamente per questo modello. La sua manipolazione può essere effettuata da una serie di controlli che si trovano nella cabina e mantengono il suo aspetto retrò. Infatti fa tutto al suo interno, anche se è vero che i comandi in plastica hanno lasciato il posto a quelli in metallo.

Il cruscotto è ancora analogico, sebbene sia stato incorporato un sistema di infotainment compatibile con Apple CarPlay. Il contrasto è impostato da un telefono dell’epoca che viene modificato per potersi connettere via Bluetooth ad uno Smartphone e poter effettuare chiamate. Quello che non si conosce al momento è il prezzo, anche se come tutti i gioielli, non è certo economico.

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