In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre, Alfa Romeo ha presentato una versione del suo SUV compatto che merita attenzione, la Tonale for All. Non si tratta di un veicolo con semplici ritocchi, ma di una versione sviluppata appositamente per garantire l’autonomia a conducenti con disabilità agli arti superiori.
Il progetto, nato dalla collaborazione con CRF e Fadiel Italiana, integra una serie di soluzioni tecniche che trasformano l’esperienza di guida. La caratteristica più sorprendente è un sistema elettromeccanico con due motori che permette ai conducenti di sterzare mediante il movimento dei pedali. Insomma, si guida con i piedi. Per assicurare la massima affidabilità, l’architettura è completamente ridondante (motori, batterie e unità di comando) e supportata da un display TFT per un feedback continuo sul sistema.
L’abitacolo è stato completamente ripensato per l’accessibilità. Troviamo una console rialzata, realizzata con il tocco moderno della produzione additiva con stampa 3D, che facilita l’accesso ai comandi principali. Tutti i comandi, trasmissione, clacson, finestrini, luci, freno elettrico, comandi vocali e porte USB, sono stati ottimizzati per accessibilità, comodità e operatività. La console è progettata in linea con la normativa ECE 21 per la sicurezza in caso di incidente.
L’ulteriore buona notizia è che queste innovative soluzioni di guida speciale non sono destinate a rimanere un’esclusiva della Tonale. Alfa Romeo ha precisato che possono essere adattate all’intero portafoglio Stellantis e personalizzate in base alle esigenze individuali, un gesto che allarga gli orizzonti della mobilità inclusiva.
Tutto questo si inserisce nel più ampio Programma Stellantis Autonomy, sorto ben 30 anni fa. Questo programma vanta 14 Centri di Mobilità in Italia che offrono valutazioni sulla guida, psicologiche e motorie, aiutando oltre 1.000 persone ogni anno a ottenere l’indipendenza al volante. La Tonale for All arriva dunque come ennesima dimostrazione che l’innovazione tecnologica può (e deve) servire l’accessibilità.
