La Suv Dacia Bigster rende la Casa romena molto più aggressiva

Ippolito Visconti Autore News Auto
Attacco di Dacia al cuore del mercato con la Suv Bigster.
Nuovo__Dacia_Bigster_HYBRID_155_Journey_Bleu_Indigo_12

Rivoluzione del Gruppo Renault, con la Suv Dacia Bigster: la Casa romena molto più aggressiva nel cuore del mercato. Avversario temibile per gli altri costruttori, visto il successone della Sandero sia in Italia sia nel resto d’Europa. L’azienda di Mioveni vuole spaccare tutto anche nel segmento C, che nel Vecchio Continente vale addirittura il 23%. Nelle concessionarie in primavera 2025 con prezzi sotto i 25 mila euro per le versioni termiche solite. E sotto i 30 mila euro per la full hybrid. Unicamente a 5 posti.

C’è di meglio rispetto alla Dacia Bigster? Certo. È sufficiente avere i soldi: o di famiglia o per il reddito. Oggi, la maggior parte delle persone, compra l’auto che può acquistare. Ieri, comprava spesso l’auto che voleva acquistare. Pertanto, col rapporto ottimo fra qualità e prezzo, la Casa romena continuerà a essere vincente. Almeno sino al 2035, se e quando l’Ue imporrà il bando termico: la concorrenza cinese darà molto fastidio nel full electric, dazi inclusi. Fra le molte rivali della Dacia Bigster: Volkswagen Tiguan, Ford Kuga, Kia Sportage, Hyundai Tucson, Opel Grandland, Citroën C5 Aircross, le Jeep.

dacia bigster

Quali motori: poker

Uno. Ibrido full, inedito per il Gruppo Renault: la versione quattro cilindri 1.8 Hybrid 155 CV è l’evoluzione di quanto già c’è su Jogger e Bigster. Un motore termicopiù due unità elettriche: una da 50 CV e una che fa da starter e generatore. Più la batteria da 1,4 kWh e il cambio Multimode automatico. 

Due. Mild hybrid a 48 volt TCe 140: tre cilindri turbobenzina di 1.2 litri con cambio manuale a sei marce.

Tre. Gpl 48 volt ECO-G 140 (bifuel, 50 litri di benzina e 49 litri di Gpl). E 1.450 km di autonomia complessiva.

Quattro. TCe 130 4×4. Turbo tre cilindri da 1,2 litri Mild Hybrid da 130 CV abbinato a un cambio manuale a sei rapporti e alla trazione integrale. Cinque modalità di guida: di queste, tre per fondi scivolosi.

Tanta sostanza dalla Dacia Bigster. Il Gruppo Renault guidato da Luca de Meo dimostra che c’è ancora sviluppo per quanto riguarda le motorizzazioni termiche ibride, con le evoluzioni di potenza e di alimentazione. Ottimo il mild hybrid manuale Gpl. Alla larga dal metano, ormai in declino. Una C-Suv che farà bene a livello di immatricolazioni, tenendosi distante dal diesel: accise pesanti in arrivo. Gasolio destinato a scomparire.

Dacia Bigster
HJP; GW1;

Com’è fuori

Lunga 4 metri e 57, larga 1 e 81, alta 1 e 71 e con un passo di 2 e 70, la Dacia Bigster ha linee tese con cerchi da 17 a 19 pollici. Massiccia, rocciosa, senza vezzi. Solida, pratica, concreta. Dimensioni generose con forme e volumi semplici, geometrici. Parafanghi importanti, luci anteriori e posteriori posizionati alle estremità del veicolo: la Dacia Bigster comunica solidità.

Frontale con l’ampia griglia nero lucido al cui centro compare il logo del brand. Il design del cofano, orizzontale e scolpito, per offrire al conducente una visuale ottimizzata. Elementi grafici riportati anche al posteriore, sopra la targa. Le piastre inferiori dei paraurti anteriori e posteriori sono tinte all’origine: più sostenibili perché c’è minor impiego di vernici. E più resistenti in quanto, così dice la Casa, gli eventuali graffi si notano meno.

Dacia Bigster dentro

Com’è dentro

Quadro strumenti digitale da 7’’ o 10’’ a seconda degli allestimenti, touch screen dell’infotainment da 10,1’’. Quattro altoparlanti e connettività wireless con Apple CarPlay e Android Auto di base. Salendo di grado, navigazione connessa con mappe aggiornate per 8 anni e stereo Arkamys 3D a sei altoparlanti. Cinque persone viaggiano comode. Guidatore e passeggero davanti non hanno problemi pur se alti 190 cm, mentre in seconda fila ci sono 24 centimetri per le gambe: non male. Schienali del divanetto frazionati 40/20/40 abbattibili con un comando elettrico, possibilità di ribaltare un bracciolo portaoggetti tra le due sedute più esterne. Vano portaoggetti refrigerato, clima bizona. Lunghezza massima di carico di 2,7 metri, mentre il bagagliaio arriva a 667 litri con apertura automatica del portellone.

dacia bigster dentro

Tris di allestimenti

Essential, Expression ed Extreme (o Journey). Essential di serie ha cerchi di lega da 17’’, il display centrale touch da 10,1’’ abbinato a un quadro strumenti digitale da 7’’, più il clima manuale, sensori e telecamera di parcheggio. La Expression in più dà il clima automatico bizona, i sensori pioggia, ma anche i retrovisori ripiegabili automaticamente e il divanetto frazionabile 40/20/40 con funzione Easy Fold. Infine sulla Extreme, cerchi da 18’’, il tetto panoramico apribile, il sistema keyless, nonché i tappetini di gomma per abitacolo e bagagliaio, la strumentazione digitale da 10’’, il navigatore e il controllo della velocità in discesa. In alternativa alla terza, la Journey, sedile del conducente con regolazioni elettriche, piastra di ricarica wireless, cruise adattivo, così come la simpatica livrea bi-tono e il portellone ad azionamento elettrico.

Dacia no low-cost, ma “value for money”

Il ceo Dacia Denis Le Vot non ha voluto dare un obiettivo di vendita per la Bigster, ma ci sono 2,8 milioni di unità annuali per tutti i modelli di Suv compatte in Europa: pensa che ci siano molti potenziali acquirenti che prenderanno in considerazione la romena, soprattutto perché i prezzi medi di permuta per il segmento superano i 35.000 euro. La C-Suv più desiderata a livello continentale quest’anno fino ad agosto è stato la Volkswagen Tiguan, con 118.722 vendite, secondo i dati di Dataforce, seguita da vicino dalla Kia Sportage. La Dacia Jogger, che è più una crossover rispetto alla Bigster, si è classificata al 10° posto con 60.922. Sotto la guida di Le Vot e del ceo del Gruppo Renault Luca de Meo, Dacia ha ricalibrato in modo sottile la sua immagine di marca, da low-cost a “value for money” con un tema outdoor. Il marchio ha un obiettivo di margine operativo del 15 percento nel 2030, dal 10 percento circa attuale, riferiesce Automotive News.

  Argomento: 
X