La svedese Volvo, controllata dalla cinese Geely, vende 49.273 auto a luglio 2025, con un calo del 14% rispetto allo stesso mese del 2024. A nostro giudizio è un crollo. I modelli elettrificati, hanno rappresentato il 45% di tutte le auto vendute a luglio: giù del 21%. La quota di elettriche al 21% di tutte le auto vendute nel mese, mentre quella dei modelli ibridi plug-in al 23%. A luglio, la XC60 è stato il modello più venduto con 16.813 auto, seguita dalla XC40/EX40 con un totale di 12.087 auto e dalla XC90 con 7.266. Rammentiamo che la Casa (42.600 dipendenti a tempo pieno) ha sede Göteborg, in Svezia con stabilimenti nella città scandinava, a Gand (Belgio), in Carolina del Sud (USA), a Chengdu, Daqing e Taizhou (Cina).
Disastro BEV europee
In generale, in Europa le elettriche non se le fila proprio nessuno. Siamo a un 15% di quota mercato drogata da bonus e sconti delle Case anti multe UE a chi vende mezzi troppo inquinanti: finita la “droga” normativa, fatta anche di km zero che muoiono nei piazzali, verrà fuori la realtà drammatica. La famigerata transizione è un flop politico, unico a un incubo automotive industriale. I veicoli elettrici hanno un prezzo d’acquisto enormemente più alto rispetto ai loro equivalenti a combustione interna, con una svalutazione rapidissima. Mancanza una rete di ricarica capillare e affidabile, mentre i tempi di ricarica sono biblici, con costi dell’elettricità proibitivi.

Inversione a U
Per Volvo, che ha un obiettivo ambizioso di diventare un marchio completamente elettrico entro il 2030, questo è un campanello d’allarme. In buona compagnia, visto che tante Case hanno fatto retromarcia verso il sano, comodo e pratico motore a benzina. Tagliare, nuovo comandamento: a fronte di un mercato difficile, Volvo ha già annunciato tagli di posti di lavoro (circa 3.000) e un piano d’azione per il contenimento dei costi. Queste misure valgono un po’ per tutti. C’è una pressione sui margini. I dazi UE anti elettriche cinesi sono un boomerang clamoroso. Nonostante l’introduzione di tasse (che variano dal 17% al 37.6% in aggiunta al 10% standard), molti marchi del Dragone sfondano con prezzi competitivi, faranno le BEV in Europa, e vendono plug-in hybrid. Con catene di approvvigionamento molto efficienti.
Non così facile per Geely
Nel solidissimo gruppo Geely, Volvo non è l’unico marchio con ambizioni BEV. C’è Zeekr (molto sexy). La competizione interna (senza dimenticare Polestar, di Volvo) può portare a una cannibalizzazione delle vendite.