L’UE chiede a Volkswagen di risarcire tutti i consumatori europei

Natale LiVecchi Autore Auto
Volkswagen
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Da un punto di vista legato alle controversie, non è di certo un momento semplice in casa Volkswagen. La Commissione Europea, di comune accordo con le autorità per i consumatori dell’Unione Europea (CPC), ha infatti esortato il Gruppo Volkswagen a risarcire tutti quei consumatori per averli “ingannati” per ciò che riguarda le emissioni prodotte dai veicoli acquistati del marchio tedesco. La Commissione Europea e CPC chiedono che quindi il risarcimento venga esteso anche a quei consumatori che hanno acquistato veicoli Volkswagen anche fuori dalla Germania.

Secondo la Commissione insiste infatti una ovvia violazione delle normative Comunitarie sulla tutela dei consumatori. I risarcimenti quindi dovranno essere estesi ad ogni territorio del Vecchio Continente.

“Il Dieselgate è esploso sei anni fa. Finora non tutti i consumatori sono stati risarciti. Ci sono state sentenze del tribunale che hanno esposto il trattamento iniquo dei consumatori da parte di Volkswagen, eppure la casa automobilistica non è disposta a lavorare con le organizzazioni dei consumatori per trovare soluzioni adeguate. Come ho scritto alla società l’anno scorso, non solo i consumatori residenti in Germania, ma tutti i consumatori devono essere risarciti”, ha ammesso in una nota infatti il commissario alla giustizia della UE, Didier Reynders.

Nonostante le pressioni, la decisione di Volkswagen non è mai cambiata

D’altronde già nel 2015 Volkswagen aveva ammesso di aver commesso illeciti innescando una ovvia serie di cause legali, alcune delle quali sono arrivate davanti alla Corte di Giustizia Europea. Fino ad oggi la UE era stata informata da Volkswagen sull’esclusiva volontà di risarcire solamente i consumatori europei residenti in Germania al momento dell’acquisto di una vettura del marchio ritenendo quindi che i risarcimenti a quei consumatori residenti altrove non risultavano giustificati.

Volkswagen
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“La posizione dell’azienda non è cambiata nonostante le recenti decisioni dei tribunali nazionali e dell’UE, motivo per cui la Commissione e le autorità per i consumatori dell’UE stanno aumentando la pressione”, ha aggiunto infine la Commissione Europea nella stessa nota.

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