Mini Countryman 2023, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Mini Countryman 2023

Non c’è due senza tre. Attesa per il mese di ottobre, la Mini Countryman 2023 sarà la terza generazione del modello, i cui preparativi vanno avanti a spron battuto, nei tradizionali test su strada. I designer avranno un compito abbastanza ingrato: far ricredere i critici della Mini Cooper SE, reduce da un restyling accolto da pareri contrastanti. Il coraggio mostrato con la tre porte a zero emissioni in ottica esterni, dinamici e senza tempo, è stato apprezzato dalla clientela. Ma gli interventi di metà carriera hanno lasciato un senso di opera incompiuta tra i critici. Costruire l’auto perfetta, in grado di suscitare solo impressioni positive, è senz’altro utopia. D’altro canto, degli appunti serviranno forse da spunto.

La prossima crossover inglese ha sostenuto dei test lungo l’iconico tracciato del Nurburgring, immortalati in alcune foto spia, dove è impossibile stabilire con esattezza quale sia la natura, se da sportiva S o JCW. Con l’avanzare dei mesi ne sapremo di più. Per il momento proviamo a esaminare le voci di corridoio emerse, partendo dall’aspetto principale: la Mini Countryman 2023 infrangerà i record di potenza del modello. Nii paragrafi che seguiranno ci interesseremo, innanzitutto, sugli esterni, per comprendere, in base alle immagini sbucate in rete, quale sarà lasua cifra stilistica.

Butteremo un occhio alle dimensioni e alle linee, con un’attenzione particolare per le novità in programma. Dopodiché, parleremo dell’abitacolo, attraverso una panoramica dello spazio, della comodità offerta e della dotazione tecnologica. Quindi, sarà tempo di scendere nello specifico sulle motorizzazioni. Ci interrogheremo su quali saranno i sistemi di alimentazione contemplati e che livelli di potenza toccheranno. In conclusione, vedremo il papabile listino prezzi.

Mini Countryman: crescono le dimensioni e l’abitacolo

Mini Countryman 2023

La Mini Countryman 2023 uscirà dalla catena di montaggio su base Faar. Così i progettisti sfrutteranno le economie di scala, con la piattaforma sviluppata dal gruppo BMW. L’architettura è pensata per accogliere vari tipi di propulsori, compreso il sistema full electric, purché a trazione anteriore. Una base essenziale che la accomuna a modelli altrettanto celebri del conglomerato quale, ad esempio, la nuova BMW Serie 2 Active Tourer. Entrambe condividono pure il luogo di produzione: la città tedesca di Lipsia, dove sorge peraltro la X1. Ma perché tra tutte le soluzioni si punterà proprio sull’architettura Faar? Oltre ai motivi già sopra illustrati, vi saranno dei benefici in termini di abitabilità.

Aumenteranno tanto le dimensioni quanto l’abitacolo, così da mettere ancora più a proprio agio gli occupanti, senza scendere a compromessi in termini di maneggevolezza. Insomma, l’auto è volta a soddisfare a pieno sia il conducente sia i passeggeri. Detto che le cifre ufficiali si fanno desiderare, le indiscrezioni riportano di una lunghezza di 450 cm, venti in più del predecessore. Ammesso e non concesso che le ricostruzioni siano corrette, si allontanerebbe dalle consuete rivali, misurandosi con prodotti come la Toyota RAV4 e la Nissan Qashqai. Sarà comunque la risposta in formato europeo alle best seller nipponiche.

Le foto condivise in rete rendono abbastanza complicato lasciarsi andare alle previsioni inerenti al look. Ciò poiché l’aspetto è ben celato dal camouflage nei test su strada in cui la Mini Countryman 2023 è stata ritratta. Da qualunque prospettiva lo si osservi, il crossover adotta il basso profilo. A quanto pare, i designer hanno rivisitato principalmente la zona frontale. Collocato al centro, un sensore distingue la cresciuta griglia. Erge poi la forma rotonda dei fari LED, che non dovrebbero essere stravolti. L’opzione fa dell’aria sportiveggiante un valore chiave. Chi siederà al volante vorrà passare dei momenti piacevoli nell’impiego della Mini Countryman, avvertendo un piglio grintoso.

A richiamare l’interesse ci sono i quattro terminali di scarico, le minigonne maggiorate e l’immagine dei cerchi in lega, concepiti per trasmettere grinta al primo sguardo. Inoltre, a differenza delle S e JCW oggi acquistabili, subirebbero dei ritocchi i paraurti. La personalità andrà a braccetto con la praticità. Del passo aumentato abbiamo parlato in precedenza, un pilastro della futura offerta commerciale. A ciò si aggiungeranno le barre portatutto e il tettuccio apribile. Delle soluzioni intelligenti che contribuiranno a rendere piacevole l’esperienza di viaggio.

Mini Countryman 2023

Il gruppo BMW ha in programma l’elettrificazione per Mini e sulla Countryman 2023 avremo un assaggio del corso intrapreso. Dei dettagli estetici andranno appunto a richiamarne la natura a basse o zero emissioni. Sottigliezze percepibili da chi ha un buon occhio. Malgrado gli scatti trapelati facciano riferimento alla versione dallo spunto migliore, cambierà pure quella “normale”. La testata web Top Electric SUV ha incaricato dei collaboratori esperti di computer grafica a immaginarne un render. Qui trovate il risultato finale, pubblicato dal magazine specializzato negli sport utility a batteria. Le linee conferite sono il frutto dei rumor circolati negli scorsi mesi. Chissà se saranno esatti…

Mini Countryman 2023: le novità delle motorizzazioni

Per rimanere tra le best seller del brand d’oltremanica, la Mini Countryman 2023 avrà delle novità in serbo pure in merito alle motorizzazioni. I media locali ipotizzano un sistema plug-in in grado di generare una potenza globale di 322 CV, per un aumento di 105 CV rispetto alla Countryman SE All4 odierna. Il boost dipenderebbe dal lavoro in sinergia dell’unità benzina da 1.5 litri e da una elettrica da 174 CV. La seconda si affiderebbe a un accumulatore da 14,2 kWh per un’autonomia di percorrenza di poco inferiore ai 100 km. Resta da vedere se l’esemplare porterà l’emblema JCW, “firma” delle soluzioni high-performance. A giudicare dalla ventilata iniezione di cavalli verrebbe da rispondere in senso affermativo.

L’ipotesi è suffragata dall’ammissione dei dirigenti della Casa di voler elettrificare pure la famiglia JCW. A ogni modo, vi sarà l’opzione MHEV (mild hybrid) da 48 Volt, affine alla BMW X1. Dei motori a combustione termica, si punterà esclusivamente sul benzina. Del diesel non vi sarà, insomma, traccia e dato il recente trend dei player di settore non ci si può dire meravigliati. In un secondo frangente verrà il turno della declinazione full electric, il cui prezzo sarà, manco a dirlo, superiore. Analogamente ai competitor, le spese di produzione di un EV sono superiori, anche perché i problemi di approvvigionamento dei componenti sono rilevanti.

Lungo la nostra penisola, la variante oggi acquistabile costa circa 36 mila euro. Di conseguenza, la Mini Countryman 2023 probabilmente supererà di gran carriera i 40 mila euro per avvicinarsi a quota 45 mila. Il canto del cigno degli ICE della Mini avverrà presto, già nel 2025, quando uscirà dalle fabbriche gli ICE finali. Le istituzioni comunitarie hanno indicato la via alle compagnie e il marchio si farà trovare pronta con largo anticipo rispetto alla deadline del 2035, “deadline” fissata dalla Commissione europea per i veicoli endotermici.

In parallelo al progetto della Mini Countryman 2023, i tecnici sono all’opera su un secondo crossover da inserire nel portafoglio prodotti. Una vecchia conoscenza almeno nel nome, sicché si parlerebbe della Paceman, dalla vita breve ma intensa. Lanciata in commercio nel 2013, ha avuto una carriera di appena tre anni, ritirata nel 2016. L’eventuale erede sarebbe una new entry del 2024, avrebbe un look meno di rottura e garantirebbe il pieno rispetto dell’ambiente, mediante una trazione al 100 per cento elettrica.

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