La nuova Lancia Delta fa parte del trio di modelli annunciati finora per la rinascita del marchio. La nuova generazione debutterà tra la fine del 2028 e l’inizio del 2029. La casa automobilistica ha già lanciato la nuova Ypsilon nel 2024, mentre per il 2025 sono attese le versioni sportive HF e nel 2026 la nuova Gamma. Inizialmente, la Delta sarebbe dovuta arrivare esclusivamente in versione elettrica, ma sembra che i piani stiano cambiando e ci sia speranza anche per i motori termici.
Lancia Delta: la nuova generazione avrà anche motori termici? Aumentano le speranze

Antonio Filosa, nuovo CEO di Stellantis, ha confermato che il piano industriale del gruppo è in fase di revisione e sarà annunciato solo quando sarà pronto. Il ritorno della Delta non è in discussione, ma lo è sicuramente la sua motorizzazione. Filosa ha espresso dubbi sul piano Dare Forward 2030 voluto da Carlos Tavares, che prevedeva il 100% di vendite di auto elettriche entro il 2030 e il 50% entro la stessa data negli Stati Uniti. Un obiettivo che, ad oggi, appare irrealistico, sia per il rallentamento del mercato, sia per le problematiche legate ai costi.
La situazione delle nuove generazioni di Stelvio e Giulia lo dimostra. I due modelli, inizialmente pensati come esclusivamente elettrici, sono stati posticipati proprio per rivedere i progetti e introdurre anche motorizzazioni termiche e ibride. Un approccio simile potrebbe essere adottato anche per la nuova Delta.

Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di proporre versioni ibride per la gamma standard e un motore termico dedicato alla sportiva HF, attesa per il 2030. Una scelta che permetterebbe alla HF di riprendere lo spirito più aggressivo e apprezzato della storica Delta amata dagli appassionati.
La nuova generazione sarà sviluppata sulla piattaforma STLA Medium e, secondo quanto dichiarato dal CEO di Lancia Luca Napolitano, resterà fedele al DNA originale, con linee squadrate e proporzioni geometriche. Resta invece l’incertezza sul luogo di produzione: non è escluso che la Delta venga costruita fuori dall’Italia, con Germania e Francia tra le opzioni più probabili. Tuttavia, molti sperano che Filosa riesca a riportare la produzione in Italia, considerata da tanti l’unica sede coerente con la storia del modello.