Sono trascorsi due anni da quando Mazda ha svelato la suggestiva concept car Iconic SP e, con il curriculum di tutto rispetto del costruttore ma spesso molto ambizioso, l’ottimismo va maneggiato con cautela. Questo successore spirituale delle gloriose RX del passato rischia seriamente di fare una brutta fine.
Nonostante il recente rientro in servizio del team di ingegneri dedicato ai motori rotativi e l’entusiasmo generato dalla Vision X-Coupé (che prometteva oltre 500 cavalli con un rotativo a doppio rotore in un sistema ibrido plug-in), la realtà si scontra con il bilancio.
In una dichiarazione che sa di disillusione, il Chief Technology Officer Ryuichi Umeshita ha ammesso in un’intervista ad Autocar che l’unico ostacolo irrisolto per finanziare l’Iconic SP è proprio quello finanziario. L’Iconic SP è la sua “auto dei sogni”, e lui vuole realizzarla, un giorno. Un giorno, però, che sembra ancora molto lontano.

Gli ostacoli finanziari suggeriscono che una versione di produzione su piattaforma su misura (senza legami con la MX-5), e che dovrebbe porsi come “successore della RX-7”, sia ancora in fase embrionale.
Non aiutano le misure di riduzione dei costi imposte dalla strategia Lean Asset di Mazda, che mirano a tagliare drasticamente persino gli investimenti nei veicoli elettrici. Eppure, una piattaforma elettrica dedicata risulta ancora in programma per il 2027, anno in cui è atteso anche un sistema ibrido proprietario sulla prossima CX-5 e un nuovo motore a combustione Skyactiv-Z.

La verità, scomoda, è che Mazda è un’azienda relativamente piccola e non può bilanciare modelli di volume, elettriche e non, con auto sportive di nicchia come fa un colosso alla Toyota. Per ora, le priorità sono altre. Nonostante ciò, Umeshita si mantiene ottimista, con la frase di rito: “Non direi mai che ci abbiamo rinunciato”. Non resta che consolarsi con una nuova MX-5 (in arrivo) con un motore più grande, cambio manuale e forse ancora più leggera.
