Petrolio alle stelle per le sanzioni alla Russia: prezzo benzina e diesel a rischio boom

Il petrolio vola per le tensioni geopolitiche e adesso il pericolo è il boom del prezzo benzina e diesel.
petrolio raffineria petrolio raffineria

S’impenna il petrolio (siamo al il Wti sopra 62 dollari e al Brent sopra 64 dollari al barile), ed è in arrivo la legnata per gli automobilisti: pericolo di boom del prezzo benzina e diesel. Cosa fa crescere l’oro nero?
1) Le sanzioni all’industria petrolifera Russia, per l’invasione dell’Ucraina. Le stesse sanzioni che fanno andare a mille il gas, visto che non lo si compra più da Mosca, e di riflesso l’elettricità.
2) Le pessime relazioni fra Russia e Ucraina. Abbiamo interruzione di rotte commerciali, compromissione della produzione in alcune aree, clima d’incertezza.
3) Le preoccupazioni geopolitiche per l’Iran: c’è un rapporto che mostra le sue scorte in aumento di uranio arricchito. Siamo in una zona bollente per la produzione e il transito del petrolio: qui, se s’interrompono le forniture globali, i prezzi decollano.
4) Il presidente statunitense, Donald Trump, che ha annunciato un aumento dei dazi su acciaio e alluminio. 

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L’aumento della produzione da parte dell’Opec+ poteva far calare il prezzo del petrolio, ma i quattro fattori summenzionati sono molto più forti.

Petrolio: la questione Russia

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Bloomberg ha riferito che un’iniziativa bipartisan al Congresso Usa intende imporre nuove sanzioni all’industria petrolifera russa. Obiettivo: scoraggiare i principali acquirenti, come Cina e India, dall’acquistare petrolio russo a prezzi scontati, proponendo una tariffa del 500% sulle importazioni dai Paesi che acquistano greggio russo. Ma quei due giganti energivori, grandi acquirenti di greggio russo, dovranno cercare altre fonti, probabilmente a prezzi più alti. Più una cosa è rara, più alto il prezzo. Intanto, il Servizio di sicurezza di Kiev ha effettuato un’operazione speciale su larga scala per distruggere i bombardieri russi nel cuore della Russia. In questo modo si apriranno i colloqui di pace a Istanbul.

fare benzina

Onda d’urto micidiale

Tutte le misure anti Putin da parte di UE e USA mirano dal 2022 a indebolire economicamente Mosca, data per spacciata da tre anni. Evidentemente, qualcosa non quadra nelle previsioni. Invece, c’è un’onda d’urto sui mercati energetici globali: petrolio, gas naturale, elettricità, con una pressione inflazionistica generalizzata che colpisce famiglie e imprese.

L’auspicio

La speranza? Per Morgan Stanley, l’Opec+ continuerà ad aumentare la produzione per 411.000 barili al giorno per altri tre mesi: l’escalation dei prezzi del petrolio dovrebbe rallentare. 

Prezzi carburanti oggi e domani in Italia: i timori di chi va in auto

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La benzina ha una media nazionale in modalità self-service di 1,6985 €/litro; il Diesel 1,5968 €/litro. Quindi GPL a 0,7239 €/litro e metano a 1,3978 €/kg. Anche se ormai il mercato del nuovo del metano è morto e sepolto, c’è ancora qualche usato. Qualsiasi instabilità può scatenare un panico sui mercati, portando a aumenti notevoli. Le catene di approvvigionamento passano per strettoie come lo Stretto di Hormuz. La speculazione sui mercati finanziari, legata alla percezione di rischio, può amplificare le fluttuazioni dei prezzi dell’oro nero, a prescindere da offerta e domanda reali. Di riflesso, il costo della vita può innalzarsi ulteriormente. Qualora fosse vera la notizie secondo cui gli USA stiano preparando un disegno legge per spingere la Russia alla pace, il prezzo del petrolio rischia di decollare.

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