Pininfarina apre un nuovo capitolo della sua storia

Andrea Senatore Foto Autore
Pininfarina
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Pininfarina sta aprendo un nuovo capitolo nei suoi 90 anni di storia dedicandosi alla produzione artigianale di auto elettriche di lusso nel suo stabilimento di Torino in Italia. La sua nuova linea di produzione aprirà questo mese e la prima auto fuori sarà la hypercar elettrica a batteria Battista da 217 miglia all’ora. Dopo la Battista sarà la volta di un crossover anticipato dal concept Pura Vision dello scorso anno.

La mossa fa parte di un piano di investimenti da 1 miliardo di euro (850 milioni di sterline) finanziato dalla casa automobilistica indiana Mahindra, che ha preso il controllo di Pininfarina nel 2015. È un passo coraggioso per l’azienda.

La divisione automobilistica di nuova creazione Automobili Pininfarina (APF) ha trasformato un’officina di assemblaggio precedentemente utilizzata per prototipi e concept car in un capannone di produzione a basso volume, 2 milioni di euro presso la sede di Cambiano di Pininfarina a Torino. “Questo è un progetto importante per noi”, afferma l’ingegnere capo Paolo Dellacha. “Abbiamo iniziato a progettare tre anni fa, costruendo l’azienda, sviluppando la Battista e costruendo le auto guidabili di pre-produzione. In poche settimane avremo le prime auto dei clienti pronte dal nostro nuovo impianto di assemblaggio”.

La Battista si basa sulla Rimac Nevera, quindi il processo di assemblaggio di APF inizia con un telaio mobile, un gruppo propulsore/batteria elettrico completo e una carrozzeria in fibra di carbonio non verniciata che viene trasportata dalla sede centrale di Rimac in Croazia in Italia. “Il primo compito è smontare la carrozzeria e passare attraverso un controllo approfondito del telaio avvolgibile e dell’impianto elettrico dal nostro partner Rimac”, afferma Andrea Novello, che gestisce l’operazione di carrozzeria, finiture e chiusure e si è unito all’azienda dalla Maserati.

La produzione a Cambiano è suddivisa in un flusso di lavoro metodico e graduale, proprio come una tipica linea di auto, e ha nove aree di lavoro principali.  Ma dato il basso volume di produzione – 150 auto in tre anni – il piano aziendale non ha dovuto finanziare una linea di produzione mobile ad alta intensità di capitale per trasportare i veicoli tra le stazioni di assemblaggio. L’APF è timida riguardo all’investimento a Cambiano, anche se si ritiene che l’intero progetto Battista costi l’importante somma di 1 miliardo di euro.

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