Pininfarina Pura Vision, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Pininfarina dimostra di che pasta è fatta con la Pura Vision, una gustosa anteprima delle future linee che caratterizzeranno il nuovo corso
Pininfarina Pura Vision

Preparatevi d’ora in poi ad aggiungere un nuovo acronimo nel vostro glossario motoristico: LUV, che sta per Luxury Utility Vehicle. Con tale denominazione Automobili Pininfarina distingue la Pura Vision, concept da poco svelata nelle caratteristiche, reduce dal debutto in pubblico all’edizione 2023 della Monterey Car Week. In una delle cerimonie dal maggiore significato storico, il pubblico e gli addetti ai lavori hanno avuto occasione di conoscere la vettura realizzata dalla realtà piemontese, le cui creazioni vengono apprezzate in ogni angolo del Pianeta.

Prima che passi il messaggio sbagliato, non ci troviamo dinanzi a un preludio di un esemplare destinato a uscire nelle concessionarie. Al contrario, è un esercizio stilistico, anche se chi può mai dirlo: magari il favorevole responso di pubblico potrebbe indurre uno dei numerosi brand insieme ai quali l’azienda collabora a interpellarla. Le immagini pubblicate permettono di farsi un’idea accurata circa la qualità progettuale, in linea con gli elevati standard qualitativi alle quali ci hanno da sempre abituati.

I fan di Automobili Pininfarina sono ben consapevoli di quanto siano eccezionali i valori conferiti. Addirittura, qui ci troviamo dinanzi a un prototipo e nulla più. Allo stesso modo di un pittore davanti a una tavolozza bianca, il centro stile si è sbizzarrito nell’introdurre delle idee audaci. Del resto, era esentati dal rispettare le logiche del mercato. Ciò ha favorito l’adozione di caratteristiche davvero affascinanti, destinati a lasciare tutti sbalorditi.

Ancor prima del reveal, ora abbiamo un quadro definito delle caratteristiche. Il proposito di lasciare di nuovo il segno viene declinato in forme coraggiose. In fede ai principi stilistici di eleganza e personalità che fin dalla notte dei tempi contraddistinguono le produzioni della società. Andiamo allora a scoprire, nel dettaglio, le prerogative del veicolo, tenendo presente della forza progettuale della Pininfarina Pura Vision.

Pininfarina Pura Vision: gli esterni

Pininfarina Pura Vision

Il nome è emblematico circa le velleità dei responsabili della Pininfarina Pura Vision. Si intuisce l’intenzione delle parti addette a occuparsene di fornire uno sguardo ravvicinato sull’evoluzione delle quattro ruote. Ovviamente, si tratta giusto di un’interpretazione da parte dello staff, tuttavia la competenza di chi vi opera all’interno rende il concept meritevole di interesse. L’atelier ha pensato a un’auto lunga 522 cm, alta 164 e dalla marcata identità, tale da separarla dalla concorrenza. Uno dei principali tratti distintivi è da ricercarsi nella stretta vetratura, nonché nelle portiere a tre aperture prive di montanti. Una decisione curiosa, dettata dalla volontà di far sentire subito ben accolti gli occupanti, facilitando l’ingresso a bordo.

All’anteriore si segnalano gruppi ottici nascosti, nonché una sofisticata tecnologia d’illuminazione, tale da differenziare la proposta rispetto alle macchine attuali. Nella fattispecie, trovano ricorso delle nanofibre Less ultrasottili, concepite al fine di offrire una firma luminosa diurna riconoscibile al primo colpo. Le fibre in questione sono uno spessore addirittura inferiore a un millimetro e l’impronta attribuita ha il pregio della versatilità. Difatti, si sposano alla perfezione con qualsiasi corpo vettura, forte di una struttura leggera e di una grandiosa efficienza energetica. Le stesse idee magari saranno riprese in futuro dalle Case produttrici: è opportuno crederlo, avendo, peraltro, Automobili Pininfarina, una spiccata influenza sull’industria.

I gruppi ottici del “lato A” vengono collocati in una struttura duttile a tutta larghezza, in maniera da personalizzare la carrozzeria e favorire le performance del mezzo, sia in termini di aerodinamica che di raffreddamento. A livello di tonalità, il Bianco Sestriere della carrozzeria spicca ulteriormente con i dettagli in fibra di carbonio della zona inferiore, la copertura in vetro stretta e il tetto nero flottante lucido. Nulla viene lasciato al caso nemmeno al posteriore, dalle linee radicali. I cerchi in lega da 23 pollici fanno il resto, mettendo in ulteriore risalto gli sbalzi ridotti. Richiamante gli anni Cinquanta, una striscia bianca è la peculiarità degli pneumatici.

Gli interni

Pininfarina Pura Vision

A proposito di anni Cinquanta, in quel decennio Battista Farina disegnò la berlina Lancia Florida priva del montante, la stessa peculiarità delle portiere Lounge Door. Su di esse ci sarebbe da scrivere un intero articolo, celebrando i fasti del passato, ma, al tempo stesso, dimostrando quanto certi canonici estetici non invecchino mai. Con le portiere apribili all’indietro e quelle posteriori che si tirano indietro, nella Pininfarina Pura Vision si entra senza patemi all’abitacolo, in configurazione 2+2.

Il colpo d’occhio è notevole, tale da distinguere la vettura dalle classiche soluzioni stilistiche a cui siamo abituati. Qui il fine è di essere ricordati, di far gridare “wow” a colui che la osserva e, malgrado sia necessaria vederla dal vivo per confermarlo, la missione pare decisamente compiuta.

Rimanendo sugli interni, il tetto panoramico è parte del fascino emanato dalla Pininfarina Pura Vision, con il “biscotto”, ossia la sezione centrale fissa, adibita a sostenere i cristalli laterali monopezzi di generose dimensioni dalle forme arcuate. A evidenziare lo stile ci pensano poi l’anello di Led, nonché il generoso parabrezza del portellone. La qualità degli interni è di eccellente fattura e non potrebbe essere altrimenti. Qualora entrasse prima o poi in produzione, si rivolgerebbe, infatti, a un bacino di pubblico altolocato, abituato solo al meglio del meglio. Al di là della comodità, il veicolo saprebbe divertire parecchio il conducente, che si ritroverebbe tra le mani un gran bel giocattolino.

Per quanto riguarda la configurazione di guida, la Pininfarina Pura Vision ha l’impronta di una due posti dura e pura. Eppure, ne implementa altrettanti, scomodi forse per un adulto ma sufficienti nel caso di debbano trasportare dei bambini. Il personale del marchio desidera offrire la sensazione di un ambiente arioso, in cui ci si senta a proprio agio. In estrema sintesi, un salotto su ruote. Dal punto di vista stilistico, si è presa ispirazione dal mondo degli yacht di lusso, che ormai fungono sempre più da punto di riferimento.

Di versioni speciali, anche di modelli non di alta caratura, che richiamano un settore in apparenza lontano abbiamo già diversi esempi, e nemmeno l’atelier torinese ne rimane immune. Gli stilemi tipici di quel settore vengono presi e adattati in maniera tale da integrarli in un’automobile. Ad esempio, lo onorano, in un certo senso, i sedili anteriori flottanti che danno la parvenza di essere sospesi e poi la console centrale ricorda parecchio da vicino il boma di un’imbarcazione.

Lo potranno confermare i fini intenditori della nautica, attenti ai dettagli. A livello di tecnologie di bordo, dato il grande peso attribuitovi dall’attuale generazione di utenti, la dotazione è ricca, ricchissima: tra il touchscreen centrale a scomparsa, il quadro strumenti digitale e l’head-up display, nemmeno gli eterni incontentabili avranno di che lamentarsi. Aggiungiamoci poi il fatto che sono del tutto personalizzabili e abbiamo la chiusura del cerchio.

Tra i due sedili posteriori viene, poi, ricavato uno spazio dove collocare i piccoli oggetti. E i materiali? L’attenzione all’ambiente viene espressa dal tessuto al 70 per cento in poliestere riciclato e al 30 per cento in lana nativa, applicato alla console centrale, alla zona superiore degli schienali e al padiglione. A incrementare la percezione di valore ci pensa la pelle semi-aniline con sezioni tessili, nonché l’alluminio anodizzato e la fibra di carbonio a vista, in segno di continuità con le finiture degli esterni.

I motori

Sul motore Automobili Pininfarina ha preferito glissare, anche alla Monterey Car Week, dove ha affiancato l’hyper GT Battista Edizione Nino Farina e la barchetta B95. In passato aveva, però, ipotizzato l’adozione di un powertrain di 1.000 CV, per uno scatto da 0 a 100 km/h in circa 3 secondi, una velocità massima intorno ai 300 km/h e un’autonomia di 550 km.

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