La “guerra” tra Frank B. Rhodes Jr. e Stellantis sembra non essere terminata. Il pronipote del fondatore di Chrysler, in un recente articolo per Fortune, ha sollevato nuovamente preoccupazioni sul futuro dei marchi americani di Stellantis, nello specifico Chrysler e Dodge. Secondo Rhodes, che di recente aveva chiesto al gruppo automobilistico di vendere i brand americani, questi marchi iconici sono destinati al declino, specialmente con l’intenzione di Stellantis di puntare sulle auto completamente elettriche.
Chrysler e Dodge in difficoltà a causa della cattiva gestione di Stellantis e Carlos Tavares
Secondo Rhodes, il problema principale per questi marchi è l’intenzione di Stellantis sulla transizione all’elettrico. I tempi, infatti, sarebbero prematuri e tante altre case automobilistiche starebbero puntando sui modelli ibridi proprio per questo motivo. “Chrysler ha lanciato sul mercato una versione Plug-in del minivan Pacifica, ma questa strategia potrebbe significare la fine per il marchio”, scrive Rhodes. Specialmente considerando che la Pacifica è l’unico modello nella gamma del marchio, che non lancia sul mercato nuovi modelli ormai dal 2017. Nel corso degli anni sono stati presentati diversi concept come l’Airflow, ma sono rimasti, appunto, soltanto dei concept. “Chrysler un tempo era nota come un’azienda innovativa, ma negli ultimi due decenni è diventata un’azienda che segue le tendenze anziché crearle”, afferma Rhodes.
Per quanto riguarda Dodge, anche in questo caso spingere troppo sui veicoli elettrici potrebbe far storcere il naso ai clienti fedeli del marchio. “Ai clienti Dodge piacciono le muscle car e le prestazioni americane pure. Per questo motivo i veicoli elettrici rischiano di causare un rapido declino e alienare i clienti più fedeli”, scrive Rhodes. Da sempre Dodge è sinonimo di muscle car e prestazioni e il marchio ci ha costruito una forte identità attorno a queste caratteristiche. I veicoli elettrici potrebbero non essere i linea con la clientela attuale. Secondo Rhodes, il marchio americano di Stellantis dovrebbe diversificare la propria gamma, proponendo sul mercato veicoli più piccoli e accessibili.
Non mancano le critiche sulla gestione di Stellantis e, in particolare, di Carlos Tavares. Il gruppo automobilistico sarebbe troppo concentrato sul taglio dei costi, piuttosto che su problemi più gravi come prezzi troppo alti, inventari pieni di scorte e concessionarie in difficoltà. Secondo Rhodes, i consumatori americani vogliono veicoli progettati e costruiti negli Stati Uniti e, per questo motivo, la gestione di Stellantis, che punta ora a costruire modelli di diversi marchi americani in Messico e Canada, ha danneggiato l’attrattiva dei marchi Chrysler e Dodge.
Tim Kuniskis, ex CEO di Dodge e Ram, attualmente in pensione, secondo Rhodes potrebbe essere la persona giusta per far rinascere questi marchi, a patto che Stellantis dia lui la libertà di operare senza vincoli. “Stellantis ha bisogno di qualcuno che comprenda il mercato automobilistico americano dal punto di vista di un appassionato di auto, qualcuno che possa basarsi sull’eredità di Chrysler e Dodge e sviluppare veicoli che i clienti vogliono davvero”, conclude Rhodes.